giovedì 31 gennaio 2008

Nikolajewka ancora viva dopo 65 anni


Il 31 gennaio di 65 anni fa i resti delle truppe italiane impegnate nella campagna di Russia raggiungevano con grande fatica le linee amiche. Questo grazie al sacrificio degli alpini che, 6 giorni prima, avevano aperto un varco nelle linee russe con la tragica battaglia di Nikolajewka. Domenica scorsa, a Vigolzone (Piacenza), si è tenuta la commemorazione ufficiale della battaglia. Ecco il mio intervento.

Signor sindaco, autorità, alpini, signore e signori oggi siamo qui a commemorare uno dei momenti più tragici della storia d'italia dall'unità ad oggi: la battaglia di Nikolajewka. Era il 26 gennaio 1943, 65 anni fa. Gli alpini, provat, oltre che dai combattimenti, dal gelido inverno russo, si ritrovano ad affrontare alcuni reparti dell'Armata Rossa, asserragliatisi nel villaggio per impedire all'ARMIR la fuga dalla grande sacca del Don: nel corso dei mesi precedenti, l'esercito sovietico era infatti riuscito a circondare i nemici, chiudendo qualunque via di fuga. Il prezzo pagato è altissimo: migliaia di soldati italiani cadono sotto i colpi dell'artiglieria nemica, altrettante migliaia sono i feriti. Nonostante questo bagno di sangue, la battaglia di Nikolajewka viene considerata una vittoria: grazie a questo successo, si riesce infatti ad aprire un varco nella sacca del Don e il 31 gennaio 1943 la colonna riesce a raggiungere la salvezza presso le linee amiche. Il costo di vite umane di quella battaglia venne quantificato in 4mila, 6 mila uomini. Ebbene, oggi a distanza di 65 anni, c'è il concreto rischio che il ricordo di quelle vicende vada svanendo. C'è il concreto rischio che i libri di coloro che c'erano e che, una volta avuta la fortuna di tornare a casa, hanno provato a mettere rosso su bianco il sangue eroico di quegli alpini, c'è il concreto rischio che queste testimonianze finiscano, impolverate, sullo scaffale più nascosto della nostra libreria o di una biblioteca comunale. Per fortuna l'Associazione nazionale alpini ha adottato questa battaglia e, una volta all'anno, la ricorda con la commemorazione di oggi. Ma non basta. Occorre che il ricordo sia di tutti. Non solo degli alpini. Oggi ci viene bene ricordare e commuoverci per altre tragedie: rimaniamo attoniti di fronte alla violenza con cui è stata uccisa Meredith, la studentessa americana, a Perugia; siamo increduli di fronte all'omicidio della giovane Chiara, a Garlasco; rimaniamo colpiti dall'assurda violenza che ha causato la morte del piccolo Tommaso, a Parma, del piccolo Samuele, a Cogne. Ancora ricordiamo la tragedia di Novi Ligure e quella dei genitori di Verona, uccisi dal figlio che poi andò tranquillamente in discoteca. Sono queste le guerre di oggi in cui la violenza, cieca, si manifesta senza alcun senso. Ebbene, a Nicolajewka, ci sono state 100, mille Perugia, 100, mille Novi Ligure, 100, mille Cogne .... eppure, eppure quella è una battaglia, una guerra che non ci dice più nulla. Grazie dunque agli alpini che quella battaglia hanno adottato e che a 65 anni di distanza la fanno ancora parlare. Già, perché da dire, ha ancora molto. Da una parte la cieca violenza di una tragedia senza senso che dovrebbe far riflettere sul senso che ha, oggi, una guerra, qualsiasi guerra. Dall'altra i piccoli grandi gesti eroici di quei soldati, di quelle penne nere che in quella avventura hanno dato tutto loro stessi. Gesti di 65 anni fa ma incredibilmente attuali. Nel libro di Carlo Vicentini che ho avuto la fortuna di presentare a Caorso si raccontava di un alpino che, per fermare il carroarmato russo, gli è messo davanti, senza fucile né munizioni, ma solo con il proprio corpo. Un'immagine eroica che noi possiamo solo figurarci nella nostra mente. Non c'eravamo. C'eravamo, invece, davanti alla tv, quando il giovane universitario cinese di piazza Tien An Men, con il proprio corpo ha tentato di fermare la colonna dei carri armati di Pechino. Poco importa, poi, che l'alpino sia finito travolto ed ucciso e che l'universitario cinese ce l'abbia invece fatta. Quel giovane alpino e quel giovane studente universitario, a distanza di anni, lottavano per gli stessi ideali: la patria, la democrazia, la libertà. Ecco perchè la battaglia di Nikolajewka deve essere ricordata anche oggi. Quegli uomini, quegli alpini hanno ancora molto da dire, Viva gli alpini!

Federico Frighi, 26 gennaio 2008, Vigolzone, Piacenza

Oro, incenso e mitria

Sta suscitando scalpore il fatto che l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano regali al vescovo eletto di Piacenza-Bobbio, monsignor Gianni Ambrosio, attuale assistente ecclesiastico generale di quell'università, una mitria ornata da gemme preziose. Tanto che qualcuno, dalla curia di Piacenza, questa mattina si è affrettato a smentire (anche se non pubblicamente). Confermo quanto ho scritto e, soprattutto, se a Gesù donarono oro, incenso e mirra - da bambino - non mi sembra che ci sia nulla da scandalizzarsi se al vescovo Ambrosio - da adulto - donano una mitria ornata da pietre preziose confezionata in una sartoria ecclesiastica del Veneto. Ci sono poi presuli che, al loro ingresso in diocesi, ricevono in dono un'auto nuova, altri che vengono scortati come se fossero il Papa. Tutto questo ci sta e non mi sembra per nulla strano a patto che poi i vescovi, come molto spesso avviene, compiano egregiamente e appassionatamente il loro ministero.

mercoledì 30 gennaio 2008

Ambrosio, una mitria in dono dalla Cattolica

Una mitria color panna con ricami dorati e decorata con pietre preziose, confezionata in una sartoria ecclesiastica di Treviso. È uno dei regali che riceverà il nuovo vescovo Gianni Ambrosio. La mitria arriverà dal magnifico rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi, assieme al senato accademico. Il futuro vescovo riceverà poi almeno due pastorali: il primo donato dalla diocesi di Piacenza-Bobbio, il secondo dalla parrocchia di Carisio, dove la famiglia Ambrosio risiede, in provincia di Vercelli, e dove appena può don Gianni, le domeniche libere, va a dir messa. A quanto si è appreso, tuttavia, monsignor Ambrosio avrebbe insistito affinché i soldi per il pastorale fossero dirottati al fondo per l’oratorio del suo paese. La croce pettorale dovrebbe arrivare dalla Cattolica di Roma.

da Libertà, 30 gennaio 2008

Ambrosio a Codogno: Ratzinger papa della speranza

«Il Papa con questa enciclica invita noi cristiani a superare insieme ogni paura, anche quella del male ed a vincerlo. Rifuggendo da ogni tentativo individualistico». Così monsignor Gianni Ambrosio ha concluso la sua lezione sulla Spe salvi, l’ultima lettera enciclica di papa Benedetto XVI. Era a Codogno, l’altra sera, nel centro Madre Cabrini, davanti a 150 persone per un incontro programmato sin dallo scorso novembre, prima della sua elezione a vescovo di Piacenza-Bobbio. Chi c’era ha visto un Ambrosio nella sua veste di vescovo-professore attento a farsi comprendere dal vescovo di Lodi, Giuseppe Merisi (nella foto, a sinistra, con Ambrosio), così come dall’ultimo del pubblico sull’ultima sedia della sala. Monsignor Ambrosio ha presentato le tre tematiche fondamentali della Spe Salvi: «La speranza cristiana, la definizione teologica biblica della speranza cristiana (quella maggiormente trascurata dai media); il confronto con le ideologie della modernità; l’escatologia cristiana. Detto in termini giornalistici: che cosa ci sarà dopo». «Questo pontificato si caratterizza nel presentare i volti, i tratti somatici della speranza, il volto di San Pietro o di San Paolo, il volto di Maria, la donna della speranza cristiana - esordisce Ambrosio -. L’enciclica insiste nel collegare strettamente insieme fede e speranza fino ad affermare che “la fede è speranza”, la fede tracima nella speranza e diventa tale». Cita Dante che traduceva poeticamente San Tommaso: «Fede è sostanza di cose sperate ed argomento delle non parventi». «Significa che la speranza ci porta ad affacciarci ad un orizzonte diverso da quello terreno - spiega Ambrosio -, quello dell’eternità, è la stella polare che conduce alla conclusione del pellegrinaggio umano. Che cosa c’è alla conclusione? Il Papa lo indica: il giudizio finale, la resurrezione dei morti, l’inferno, il paradiso, l’amore misericordioso di Dio». Ancora: «Vi sono due interpretazioni sulle quali il Papa si sofferma. La prima è tipica della tradizione protestante dove la fede è convinzione di un futuro che ci è donato da Dio. La seconda si colloca su un versante più oggettivo ed è anche filologicamente la più seria ed argomentata: la fede è già ora esperienza di un qualche cosa che avverrà nella sua pienezza ma che già avviene ora durante il nostro cammino verso la pienezza».
Il secondo aspetto dell’enciclica sottolinea - continua Ambrosio - «il carattere sociale e comunitario della speranza cristiana e fa esplicito riferimento al teologo francese, Henry de Lubac». «Il Papa invita - avverte - tutti noi a fare autocritica del cristianesimo moderno. La salvezza non riguarda solo gli aspetti spirituali, riguarda l’interezza dell’umano che ha bisogno di essere salvato. Insieme è necessaria anche un’autocritica della modernità stessa. Il Papa invita a vedere se non c’è una eterogenesi dei fini, una perversione di certe verità reinterpretate in un certo modo e falsificate. Se davvero questa modernità non crea un deserto, invece di creare un luogo degno degli uomini, se davvero questa modernità è aridità, incapacità di comunicazione. A che cosa conduce questa modernità che dimentica le ragioni dell’uomo? Alla disperazione, a non avere più nessuna speranza dentro di noi». La terza grande tematica: la vita eterna. «Non serve tanto parlare di ciò che è oltre la morte quasi vi fosse un altro stato di vita. Se tutto ha origine da Gesù tutto si conclude in lui e per lui». Cita “Il brusio degli angeli” di Peter Berger: «Quando la mamma dice al bimbo che non deve aver paura del buio, la mamma non dice una bugia ma nel suo cuore la mamma stessa ha paura del buio del futuro, dell’ingiustizia; tuttavia proprio perché sa che deve proteggere il proprio piccolo infonde la speranza nel suo cuore». E aggiunge: «Insieme, la mamma e il bimbo hanno la speranza e superano anche la paura del buio».
Federico Frighi

da Libertà, 30 gennaio 2008

Quaranta vescovi per Ambrosio

Si prevede il tutto esaurito per l’Ambrosio-day del prossimo 16 febbraio (il giorno dell’ordinazione episcopale e della presa di possesso). Oltre quaranta i vescovi invitati, quasi cinquemila le persone che riempiranno piazza Sant’Antonino, piazza Duomo e la cattedrale. Allertate tutte le strutture di accoglienza diocesane: il seminario di via Scalabrini, il Collegio Alberoni, l’ostello, la Bellotta. Anche gli alberghi si preannunciano pieni per il fine settimana di metà febbraio. Si prevede che i fedeli della Cattolica di Roma si fermino a Piacenza per la notte. Così faranno anche i vescovi che arriveranno da più lontano e che rischiano di non trovare posto a Piacenza. Ieri si è riunito il comitato diocesano che ha definito tutti gli aspetti logistici. Cambia il luogo in cui pranzerà il cardinale Bertone: non il seminario di via Scalabrini ma il Collegio Alberoni.
Monsignor Gianni Ambrosio verrà accolto alle 14 e 45 ai confini tra la provincia di Piacenza e di Milano, all’ingresso della città. Al monumento dei Pontieri lo attenderà una delegazione che lo accompagnerà alla basilica di Sant’Antonino, dove il vescovo eletto pregherà davanti alle reliquie del patrono Antonino. Ad accoglierlo in Sant’Antonino, alle 15, i ragazzi e i giovani della diocesi, coordinati dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile. Sono attesi, fra gli altri, i ragazzi dell’Acr e i lupetti e le coccinelle dell’Agesci. Gli stessi ragazzi e giovani lo accompagneranno a piedi lungo via Chiapponi fino in piazza Duomo, dove sul sagrato della Cattedrale alle ore 15 e 30 riceverà il saluto del sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, e di due giovani (un ragazzo ed una ragazza).
Alle 16 inizierà la messa, con la processione di sacerdoti e vescovi che usciranno dal palazzo vescovile ed entreranno in Duomo passando dalla piazza. La celebrazione sarà presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato di Benedetto XVI. Accanto al celebrante principale a ordinare monsignor Ambrosio saranno monsignor Luciano Monari, oggi vescovo di Brescia e vicepresidente della Cei, e monsignor Enrico Masseroni, arcivescovo di Vercelli.

Per il testo integrale dell'articolo si veda Libertà di oggi, 30 gennaio 2008

martedì 29 gennaio 2008

L'Ambrosio-day minuto per minuto

Prosegue il lavoro di preparazione dell’ordinazione e dell’ingresso a Piacenza di mons. Gianni Ambrosio, in programma sabato 16 febbraio.
Il Comitato, presieduto dall’amministratore diocesano mons. Lino Ferrari, ha definito alcuni particolari. Mons. Ambrosio verrà accolto alle 14.45 ai confini tra la provincia di Piacenza e di Milano, all’ingresso della città. Al Monumento dei Pontieri lo attenderà una delegazione che lo accompagnerà alla basilica di S. Antonino, dove mons. Ambrosio pregherà davanti alle reliquie del patrono Antonino. Ad accoglierlo in S. Antonino alle 15 i ragazzi e i giovani della diocesi, coordinati dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile.
Sono attesi, fra gli altri, i ragazzi dell’ACR e i lupetti e le coccinelle dell’Agesci.
Gli stessi ragazzi e giovani lo accompagneranno a piedi lungo via Chiapponi fino in Piazza Duomo, dove sul sagrato della Cattedrale alle ore 15.30 riceverà il saluto delle autorità.
Alle 16 inizierà la messa, con la processione di sacerdoti e vescovi che usciranno da Palazzo vescovile ed entreranno in Duomo passando dalla piazza.
La celebrazione sarà presieduta dal card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Benedetto XVI. Accanto al celebrante principale a ordinare mons. Ambrosio saranno mons. Luciano Monari, oggi vescovo di Brescia e vicepresidente della Cei, e mons. Enrico Masseroni, vescovo di Vercelli, la diocesi originaria di mons. Ambrosio. Alla celebrazione sarà presente anche il cardinal Ersilio Tonini.
Il rito di ordinazione si svolgerà nel presbiterio della Cattedrale, di recente risistemato. Verrà utilizzata la Cattedra – la sede episcopale – già usata negli anni ’60 da mons. Umberto Malchiodi. Sarà possibile seguire agevolmente la celebrazione nei diversi punti della Cattedrale anche grazie ad alcuni grandi schermi che verranno collocati all’interno del Duomo.
La celebrazione sarà trasmessa in diretta da Telelibertà. I partecipanti alla messa riceveranno un libretto con il rito e i canti; il libretto sarà caratterizzato da diverse immagini che fanno parte del patrimonio artistico della Cattedrale e di altre chiese piacentine.
Alla messa saranno presenti i gonfaloni del Comune di Piacenza, del Comune di Santhià, di cui è originario mons. Ambrosio, della Provincia di Piacenza e dell’Università Cattolica.
Al termine è in programma un momento di festa in piazza Duomo grazie alla collaborazione degli Alpini e dei Vigili del fuoco in pensione. Verranno serviti vin brulè, tè caldo e torte. Le parrocchie e gli istituti religiosi che volessero contribuire con una torta possono rivolgersi al diacono Roberto Porcari (tel. 333.6460701).
L’aspetto logistico degli arrivi in pullman è coordinato da Teresio Cerini. A lui dovranno rivolgersi le parrocchie che giungeranno alla celebrazione con un pullman. I pullman porteranno le persone in piazza Cavalli e saranno poi indirizzati ai loro parcheggi (per informazioni, tel. 347.7266294; teresio@curia.pc.it).
L’assistenza sanitaria sarà assicurata nel tempo della celebrazione dalla Confraternità della Misericordia, dalla Croce Rossa e dalla Pubblica Assistenza Croce Bianca.
Le auto provenienti da Vercelli saranno indirizzate al parcheggio di piazzale Einaudi alla Veggioletta, mentre le auto provenienti da Milano e dalle città emiliane verranno indirizzate nell’area di parcheggio del Comune presso l’Ipercoop di Montale. Da entrambi questi punti alcune navette porteranno le persone alla Cattedrale e le riaccompagneranno anche nel ritorno. Le navette per l’Ipercoop ripartiranno da piazza Duomo, mentre quelle verso la Veggioletta partiranno da Piazza Cavalli. I sacerdoti potranno parcheggiare nel cortile del Seminario vescovile in via Scalabrini.
Il giorno dell’ingresso l’amministratore diocesano ha disposto che, per favorire la partecipazione, siano sospese le messe prefestive in città nell’orario che coincide con la messa di ingresso di mons. Ambrosio.
Il giorno dopo, domenica 17 febbraio, mons. Ambrosio celebrerà in Cattedrale alle ore 18.30. La domenica successiva, il 24 febbraio, presiederà la messa nella Concattedrale di Bobbio alle ore 18.
Fra gli appuntamenti che preparano l’ingresso, giovedì 7 febbraio alle ore 21 al Preziosissimo Sangue in via Zanella a Piacenza è in programma l’incontro del coro dei giovani per le prove dei canti. Il coro dei giovani nel giorno dell’ingresso troverà posto su un palco che sarà allestito in piazza Duomo; l’amplificazione raggiungerà anche via Chiapponi che verrà percorsa dal Vescovo per raggiungere il Duomo.
Mercoledì 13 febbraio, invece, sempre alle ore 21 in Cattedrale avranno luogo le prove del coro diocesano che animerà la messa. A guidarlo don Roberto Scotti e il maestro Massimo Berzolla.
Venerdì 15 alle ore 21 al santuario di Santa Maria di Campagna in piazzale Crociate a Piacenza è prevista una veglia di preghiera in attesa del nuovo vescovo.
I religiosi e le religiose della diocesi accompagneranno poi l’attesa del Vescovo con un’ora di adorazione a turno tra le diverse comunità ogni giorno a partire dal 3 febbraio.
Il Comitato tornerà a riunirsi mercoledì 13 febbraio alle ore 15.

Comunicato stampa della diocesi di Piacenza-Bobbio

Ambrosio a Codogno, individualismo e piccola Europa

Bertone, Monari e Masseroni i consacranti di Ambrosio


Piacenza - (f.fr.) Non sarà il cardinale di Bologna, l’arcivescovo Carlo Caffarra (impegnato a Lecce), il terzo consacrante di monsignor Gianni Ambrosio il prossimo 16 febbraio nel duomo di Piacenza. A confermarlo è stato l’amministrazione diocesano, monsignor Lino Ferrari che ieri mattina ha avuto un colloquio con il porporato a margine della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna. Il terzo consacrante di Ambrosio sarà l’arcivescovo di Vercelli, Enrico Masseroni, (nella foto. Gli altri due sono Bertone e Monari). Ieri hanno confermato la loro presenza i vescovi dell’Emilia Romagna Carlo Mazza (Fidenza), Antonio Lanfranchi (Cesena-Sarsina), Adriano Caprioli (Reggio Emilia-Guastalla). Poi l’arcivescovo di Modena, Benito Cocchi, l’amministratore di Parma, Cesare Bonicelli. Confermata la presenza anche del cardinale Ersilio Tonini. Intanto ieri sera tanta gente a Codogno per la conferenza di monsignor Ambrosio sulla Spe Salvi.

da Libertà, 29 gennaio 2008

Codogno, il vescovo di Lodi, Giuseppe Merisi, ringrazia Ambrosio

lunedì 28 gennaio 2008

La preghiera dei giovani nella terra dei canguri


Saranno quaranta i piacentini che parteciperanno nel mese di luglio di quest'anno alla Giornata mondiale della gioventù di Sidney, in Australia. La diocesi di Piacenza-Bobbio sarà gemellata con Melbourne, dove si terrà la prima fase del soggiorno. Il gruppo proseguirà poi per Sidney per l'incontro con Benedetto XVI. Sarà guidato da don Paolo Cammaninati, responsabile del servizio di pastorale giovanile della diocesi di Piacenza-Bobbio.


Andata 08/07
Ritorno: 22/07
1° GIORNO: 08/07 ITALIA /SINGAPORE
Ritrovo all’aeroporto di Roma Fiumicino, imbarco e partenza con i voli riservati
per Melbourne via Singapore. Pernottamento e pasti a bordo.

2° GIORNO: 09/07 SINGAPORE/MELBOURNE
In mattinata arrivo a Singapore, incontro con la guida locale e visita della città
di Singapore con bus riservato. Pranzo libero. In serata rientro in aeroporto e
prosecuzione del viaggio per Melbourne. Arrivo previsto in tarda serata.
Trasferimento, accoglienza e sistemazione nei locali o presso le famiglie delle
parrocchie ospitanti della Diocesi di Melbourne.


3° – 7° GIORNO: 10/07 – 14/07 - MELBOURNE
Nei giorni che precedono la settimana della GMG08, le Diocesi d'Australia e
Nuova Zelanda accoglieranno i giovani del mondo in quello che si può definire
uno scambio culturale nel contesto della fede.
I giorni nelle Diocesi sono un'ottima occasione per la gioventù di tutto il mondo
per incontrare le comunità locali nella preghiera e nelle celebrazioni, per
conoscere l'Australia (oltre Sydney), per rinnovare la Chiesa nei luoghi in cui si
recheranno, oltre che per assaporare l'ospitalità australiana.
Le attività giornaliere, organizzate dalle Diocesi, includeranno:
• incontri a tema con la comunità cattolica del luogo
• attività culturali e visite guidate
• preghiera e visite a santuari locali
• coinvolgimento in progetti sociali


8° GIORNO: 15/07 MELBOURNE – SYDNEY
Trasferimento all’aeroporto di Melbourne e partenza con volo interno per
Sydney. All’arrivo, accoglienza presso le famiglie e/o le strutture previste
dall’organizzazione locale. Santa Messa di benvenuto celebrata dal Cardinale
George Pell, seguita da un concerto.

9° GIORNO: 16/07 - SYDNEY
Catechesi: sessioni ogni mattina ed altri incontri speciali nel pomeriggio/sera.
Vi saranno altre attività organizzate in parallelo, come durante i giorni nelle
Diocesi: il Festival della Gioventù, il Viaggio della Croce e la visita al Centro per
le Vocazioni.

10° GIORNO: 17/07 - SYDNEY
Arrivo del Santo Padre e cerimonia di benvenuto.

11° GIORNO: 18/07 - SYDNEY
Via Crucis: ricostruzione della Passione e Morte di Nostro Signore.

12° GIORNO: 19/07 - SYDNEY
Pellegrinaggio verso l'Ippodromo di Randwick, luogo in cui si svolgerà la Santa
Messa conclusiva. Veglia di preghiera con il Santo Padre e pernottamento
all'aperto.

13° GIORNO: 20/07 - SYDNEY
Santa Messa e celebrazioni di chiusura della XXIII GMG.

14° GIORNO: 21/07 - SYDNEY
Giornata libera a disposizione per la vista della città. Pernottamento presso una
struttura di accoglienza prevista dall’organizzazione locale. Pasti liberi.

15° GIORNO: 22/07 SYDNEY/MELBOURNE/SINGAPORE
Trasferimento all’aeroporto di Sydney e partenza con volo locale per
Melbourne, indi proseguimento con volo intercontinentale per l’Italia. Pasti e
pernottamento a bordo.

16° GIORNO: 23/07 - ITALIA
Arrivo in Italia all’aeroporto di Roma Fiumicino e trasferimento ai luoghi di
origine.

Quota individuale di partecipazione € 2.350,00
La quota comprende:
* Volo Italia – Sydney e ritorno in classe economica con Singapore Airlines
* Tasse aeroportuali
*Trasferimento da Sydney a Melbourne il 9/07
*Trasferimento da Melbourne a Sydney il 15/07
* Pacchetti per i Pellegrini della Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney
2008 ( € 251,00)
*assicurazione assistenza medico bagaglio europ assistance
*assicurazione integrativa annullamento viaggio europ assistance
*Visto d’ingresso
La quota non comprende:
Extra personale in genere e tutto quanto non espressamente incluso sotto la
voce "la quota comprende".
Operativi volo Singapore airlines

VOLO DATA TRATTA POSTI ORARI
1 SQ 365 Y TU 8JUL FCO SIN HK 50 1200 0605
2 SQ 219 Y WE 9JUL SINSYD HK 50 0930 18.55
3 QF 497 WE 9 JUL SYDMEL 50 2220 2343
4 QF 422 TU 15 JUL MELSYD 50 1000 1120
5 SQ 222 Y MO 21JUL SYDSIN HK 50 1540 2155
6 SQ 366 Y TU 22JULSINFCO HK 50 0100 0745
Organizzazione Tecnica Ariminum Viaggi

domenica 27 gennaio 2008

Monsignor Ferrari con i vescovi dell'Emilia-Romagna

Piacenza (fed.fri) Verrà decisa presumibilmente domani la partecipazione del cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, alla terna di alti prelati che il prossimo 16 febbraio, in duomo, ordinerà il nuovo vescovo di Piacenza-Bobbio, monsignor Gianni Ambrosio. Il consacrante principale sarà, com’è noto, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, in virtù dell’amicizia di lunga data con monsignor Ambrosio. Conterranei, Bertone è stato vescovo di Ambrosio, a Vercelli, per quattro anni. Co-consacrante sarà, come anticipato nell’edizione di venerdì, il vescovo di Brescia Luciano Monari. Monari non sarà in duomo come ex vescovo di Piacenza-Bobbio, come si aspetterebbero i più, bensì come vice presidente della Conferenza episcopale italiana. Rappresentante ufficiale della Cei, insomma. Il terzo consacrante potrebbe essere appunto Caffarra, come rappresentante dei vescovi dell’Emilia-Romagna, in ballottaggio con l’attuale arcivescovo di Vercelli, Enrico Masseroni, alla cui chiesa Ambrosio appartiene. Outsider, se dovesse passare l’obbligatorietà della presenza di un emiliano-romagnolo, il metropolita di Modena, Benito Cocchi. Se ne saprà di più domani, dopo che l’amministratore diocesano monsignor Lino Ferrari avrà partecipato all’assemblea ordinaria della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna. Intanto fervono i preparativi per la doppia cerimonia del 16 febbraio. Saranno probabilmente i giovani ad accogliere il presule in Sant’Antonino e ad accompagnarlo in duomo con canti e slogan lungo via Chiapponi. Verrà deciso martedì, nella seconda riunione del comitato creato dalla diocesi.

Da Libertà, 27 gennaio 2008

sabato 26 gennaio 2008

Pellegrinaggi, il giubileo dell'Oftal

Sabato 9 febbraio prenderà avvio la stagione “Giubilare” (150° Anniversario delle Apparizioni a Lourdes) dei Pellegrinaggi organizzati da O.F.T.A.L. - Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes
Lo storico anniversario vede O.F.T.A.L. in prima fila nell'organizzazione di Pellegrinaggi della speranza sia attraverso i treni - tradizionale mezzo di trasporto per gli ammalati - che aerei e pullman.
Per venire incontro a una specifica richiesta del Santuario di Lourdes O.F.T.A.L. ha organizzato nei mesi di gennaio - marzo (tradizionalmente non frequentati da Pellegrinaggi organizzati) dei mini Pellegrinaggi in pullman che possano permettere una presenza a Lourdes - a prezzi veramente contenuti - a quelle persone che per diversi motivi (lavoro, familiari, etc) non possono allontanarsi per lungo periodo dalle proprie città.
La stagione ufficiale di Pellegrinaggi prende avvio – come si è detto - con il Pellegrinaggio Interdiocesano dell'11 febbraio - ricorrenza della Prima Apparizione - che si terrà nelle giornate 8-12 febbraio.
A seguire prenderanno avvio i Pellegrinaggi organizzati dalle singole Sezioni (il primo Milano dal 6 al 12 aprile).
Si segnalano inoltre i Pellegrinaggi di giugno ( nei giorni 23-29) della Sezione di Milano che vedrà la presenza di S.E. CARD. DIONIGI TETTAMANZI, il quale guiderà il Pellegrinaggio della Diocesi ambrosiana e di agosto (nei giorni 11-17) della Sezione di Vercelli che si terrà in occasione della ricorrenza dell'Assunta (15 agosto) e che vedrà la presenza a Lourdes del Segretario di Stato di Sua Santità, CARD. TARCISIO BERTONE.
Per questo appuntamento sono allo studio specifici momenti che vedranno la presenza del Cardinale Bertone a fianco dei malati, del personale e dei pellegrini OFTAL.
Per OFTAL questo anno giubilare riveste un'importanza singolarissima non solo per la ricorrenza, ma anche perchè esso corrisponde alla prima stagione di Pellegrinaggi in cui sarà operativo il nuovo Presidente Generale dell'Associazione Mons. Paolo Angelino il quale è succeduto a Mons. Franco Degrandi che ha guidato l'Opera per 25 anni.

venerdì 25 gennaio 2008

Bertone, Monari e, forse, Caffarra i consacranti di Ambrosio

Piacenza - Il vescovo Luciano Monari sarà uno dei tre alti prelati che ordineranno monsignor Gianni Ambrosio il prossimo 16 febbraio nella cattedrale di Piacenza. Il consacrante (o ordinante) principale sarà il cardinale Tarcisio Bertone. La terna dovrebbe essere completata dall’arcivescovo di Bologna, il cardinale fidentino Carlo Caffarra (nella foto). La sua presenza sarà confermata in questo fine settimana. Non ci sarà invece, per impegni concomitanti, il cardinale Camillo Ruini. Monari sarà presente come rappresentante della Conferenza episcopale italiana.
Monsignor Ambrosio, intanto, anche ieri mattina ha effettuato una visita lampo nel vescovado di Piacenza per prendere visione dello stato dei lavori dell’appartamento che lo ospiterà dal prossimo 16 febbraio. Tramite l’amministratore diocesano Lino Ferrari, ha portato il suo saluto ai giornalisti riuniti nella cappellina dell’episcopio per festeggiare il patrono San Francesco di Sales. Assieme a monsignor Ferrari, don Davide Maloberti (direttore de il Nuovo Giornale) e don Giancarlo Conte (parroco di San Giuseppe operaio). Una cerimonia semplice ma partecipata, la messa di ieri mattina, in cui monsignor Ferrari ha offerto agli operatori della comunicazione più di uno spunto di riflessione. «Non guardate a ciò che dice la Chiesa, con gli occhi della destra o della sinistra - l’invito di Ferrari -, la Chiesa si guardi nell’ottica del Vangelo». Ha chiuso con la figura di Igino Giordani, giornalista, deputato, direttore della Biblioteca Apostolica Vaticana e, insieme a Chiara Lubich, co-fondatore del Movimento dei Focolari. Così scriveva Giordani nel 1924 in un articolo intitolato La Magna Carta del giornalismo: «La responsabilità del giornalista, davanti a Dio e davanti agli uomini è formidabile: egli ha in mano, talora, la vita e la morte. Il giornalista ha, in un certo senso, la funzione del profeta, è un mediatore tra la verità e il pubblico. La stampa è un servizio sociale... È stata definita il quarto potere, ma più volte è il primo e talora l’unico: il giornalista ... se ha un’idea in testa, una fiamma nel cuore, vale sul mercato più di un finanziere. Il compito dello scrittore svolto in tale maniera può costare persino il martirio, l’emarginazione, il sacrificio».
Federico Frighi

Per il testo integrale dell'articolo si veda Libertà di oggi, 25 gennaio 2008

giovedì 24 gennaio 2008

Monsignor Solmi, il grazie di Sassuolo

Ricevo e volentieri pubblico la mail del Comitato Conto anch'io a Sassuolo sul nuovo vescovo di Parma monsignor Enrico Solmi.

Congratulazioni o felicitazioni sono parole troppo povere per esprimere i nostri sentimenti e la nostra partecipazione alla gioia per la nomina di Vescovo di Parma di Don Enrico Solmi.
Non potevano scegliere persona migliore per quest'incarico, per la sua esperienza, professionalità e umanità.
L’interessamento da parte di Don Enrico Solmi alla collettivita’ di Modena e dintorni è andato al di là del dovere professionale. In questi anni è stato emozionante trovare tanta solidarietà e tanta umanità. Grazie di cuore, Don Solmi : anche a Lei dobbiamo il nostro sorriso.
Ci mancherà sicuramente la sua disponibilità e pacatezza nelle risposte verso le richieste e opinioni dei cittadini più bisognosi. Gli auguriamo un futuro brillante e gli facciamo una richiesta personale: ci piacerebbe che rivolgesse ancora un occhio di riguardo alle nostre comunita’ di Modena e provincia. Sappiamo che si tratta di un incarico non facile, ma siamo certi che saprà svolgerlo al meglio, non deludendo le nostre aspettative.
Con immensa stima e riconoscenza, con sincero affetto
non ci rimane altro che mandare un grande in bocca al lupo a Don Solmi per il suo nuovo e importante incarico di Vescovo di Parma! Siamo certi che riuscirà a portare anche a Parma quel vento di novità e freschezza che ha contrassegnato il suo trascorso a Modena .

-Comitato Conto anch’io a Sassuolo-
Piccinini Dott. Ivano
(Presidente del Comitato Conto anch’io a Sassuolo)

mercoledì 23 gennaio 2008

Per Ambrosio festa in piazza Duomo


Piacenza - Una festa popolare in piazza Duomo per il nuovo vescovo di Piacenza-Bobbio. Si terrà il prossimo 16 febbraio al termine della cerimonia di ordinazione e di ingresso di monsignor Gianni Ambrosio. È una delle novità che si stanno pian piano delineando all’interno del comitato organizzatore. La festa, sulla falsariga di quella tributata a monsignor Luciano Monari nel giorno del suo addio ai piacentini, si terrà in contemporanea al momento conviviale tra vescovi, cardinali e alti prelati che solitamente segue la cerimonia della presa di possesso in diocesi. Saranno una trentina gli alpini volontari che distribuiranno gratuitamente torte e vin brulè nei gazebo che verranno posizionati in vari punti della piazza.
In via di definizione anche l’accoglienza di Ambrosio il giorno dell’ordinazione e presa di possesso. Lunedì sera si è riunita la consulta dei giovani. Saranno loro ad accogliere il vescovo (verosimilmente in piazza Sant’Antonino), secondo modalità ancora da definire.
Intanto ieri mattina e gran parte del pomeriggio nuova giornata piacentina per monsignor Ambrosio. Tutta nella Curia di piazza Duomo. Un incontro approfondito con l’amministratore diocesano monsignor Lino Ferrari, con l’ex vicario episcopale per la pastorale monsignor Giuseppe Busani e con l’ex segretario personale di Monari, don Giuseppe Basini, che - almeno per i primi mesi - affiancherà il nuovo vescovo. Si è parlato delle prime incombenze del monsignore vercellese una volta entrato ufficialmente a Piacenza-Bobbio e dei primi appuntamenti. Anche del tradizionale viaggio in Brasile che ogni anno, in giugno, la diocesi compie in visita alle missioni piacentine in cui lavorano i sacerdoti fidei donum.
Federico Frighi

Per il testo integrale dell'articolo si veda Libertà di oggi 23 gennaio 2008

martedì 22 gennaio 2008

Monari cittadino di Piacenza l'11 febbraio

L'ex vescovo di Piacenza-Bobbio, oggi vescovo di Brescia, Luciano Monari riceverà la cittadinanza onoraria del Comune di Piacenza il prossimo 11 febbraio. L'appuntamento è per le ore 16 nell'auditorium di Sant'Ilario a Piacenza.

lunedì 21 gennaio 2008

I giornalisti festeggiano il patrono

Giovedì 24 gennaio, come ogni anno, i giornalisti piacentini si ritroveranno per celebrare la festa del loro patrono, San Francesco di Sales (a fianco). Alle ore 12 e 15, nella cappella del Palazzo Vescovile, l’amministratore diocesano monsignor Lino Ferrari celebrerà la messa. A seguire, aperitivo nel salone degli affreschi. Nel corso della messa verrà ricordato monsignor Gianfranco Ciatti, a lungo direttore del Nuovo Giornale e della radio diocesana, scomparso il 16 gennaio 2007.

domenica 20 gennaio 2008

Ambrosio a Codogno parla della Spe salvi

Piacenza - Prima uscita pseudo piacentina per il vescovo eletto Gianni Ambrosio. Il monsignore parlerà del tema della speranza a partire dall’ultima enciclica del Papa - la “Spe salvi” - il prossimo 28 gennaio a Codogno. La conferenza si terrà al centro giovanile di via Madre Cabrini (ore 21). Nel pomeriggio dello stesso giorno, alle 18, Ambrosio incontrerà i consigli pastorali di Codogno per una una riflessione sulla “parrocchia” nel contesto della società attuale. Ambrosio ha collaborato all’elaborazione degli ultimi piani pastorali offerti dalla Cei.
Intanto, anche ieri ha continuato a lavorare alacremente la macchina organizzativa della doppia celebrazione (ordinazione e presa di possesso) di Ambrosio prevista per il prossimo 16 febbraio. Sembra ormai definito l’itinerario di arrivo a Piacenza. Il vescovo eletto partirà da Vercelli di buon mattino e farà tappa a Milano all’Università Cattolica (in questo modo viene esclusa la fermata all’ateneo piacentino). Poi Piacenza. Due le ipotesi: nel pomeriggio, all’orario della celebrazione; in tarda mattinata, al seminario urbano, dove pranzerà con il cardinale Tarcisio Bertone. Un’unica tappa - la basilica di Sant’Antonino - prima di raggiungere, attraverso via Chiapponi, piazza Duomo. La celebrazione avrà inizio alle 16. Il giorno successivo, domenica 17 febbraio, presiederà la messa pomeridiana in duomo, dove dovrebbe portare il saluto al clero. La domenica successiva, al mattino, l’entrata a Bobbio.
f.fr.

Il testo integrale dell'articolo su Libertà di oggi, 20 gennaio 2008

"Vigili, fate multe ma per il bene comune"

L'amministratore diocesano di Piacenza-Bobbio, monsignor Lino Ferrari,
ha celebrato San Sebastiano, patrono delle polizie municipali

Piacenza -
«Come San Sebastiano rinunciò alla carriera ed alla gloria per la fedeltà a Cristo, così anche voi vigili mettete davanti a tutto valori non effimeri ma il bene dei cittadini». Questo, in estrema sintesi, l’auspicio dell’amministratore diocesano, monsignor Lino Ferrari, rivolto alle polizie municipali che ieri, nel duomo di Piacenza, hanno celebrato il loro patrono. L’amministratore diocesano Ferrari, nella sua omelia, si è soffermato sul significato di avere come patrono un santo martire citando un precedente intervento del vescovo Luciano Monari. Poi, rivolto ai vigili, li ha esortati a seguire sempre il bene comune: «Anche il vigile cristiano fa le multe (purtroppo), ma se l’atteggiamento è quello di perseguire il bene comune allora fa un servizio di amore».
fed.fri.

Per il testo integrale dell'articolo si veda Libertà di oggi, 20 gennaio 2008

sabato 19 gennaio 2008

Solmi a Parma dal 30 marzo

Contestualmente all'annuncio del nuovo vescovo di Parma, monsignor Enrico Solmi, vicario episcopale del clero di Modena, è stato annunciato che l'ordinazione vescovile sarà il prossimo 9 marzo nel duomo di Modena, mentre l'ingresso a Parma si terrà il 30 marzo.

Enrico Solmi nuovo vescovo di Parma

Monsignor Enrico Solmi, del clero di Modena, è il nuovo vescovo di Parma. Lo ha scelto il Papa da una terna che vedeva la presenza anche di monsignor Mauro Parmeggiani e del piacentino monsignor Giuseppe Busani.

Diretta tv per l'ordinazione e l'ingresso di Ambrosio

Diocesi di Piacenza-Bobbio
Ufficio stampa

Prima riunione del comitato organizzativo
per la cerimonia d’ordinazione
del vescovo mons. Gianni Ambrosio

Si è riunito oggi pomeriggio, venerdì 18 gennaio, a Palazzo Vescovile, sotto la presidenza dell’amministratore diocesano mons. Lino Ferrari, il comitato incaricato di organizzare la cerimonia di ordinazione e di presa di possesso della diocesi da parte del vescovo eletto mons. Gianni Ambrosio, prevista per il pomeriggio di sabato, 16 febbraio prossimo.
Inizialmente è stato impostato il metodo di lavoro che prevede la costituzione di piccoli gruppi specializzati che dovranno nei prossimi giorni valutare le esigenze del settore di propria competenza; il comitato tornerà a riunirsi nel pomeriggio del 29 gennaio prossimo, alle ore 15, per una valutazione complessiva del lavoro svolto.
Il prof. Romeo Astorri dovrà coordinare i rapporti tra la diocesi e l’Università Cattolica (mons. Ambrosio è attualmente assistente generale dell’Ateneo del Sacro Cuore); le dottoresse Vittoria Avanzi e Renza Malchiodi (presenti nel comitato in rappresentanza del Comune di Piacenza) dovranno coordinare gli aspetti logistici che chiamino in causa il Comune cittadino; suor Franca Barbieri rappresenta le famiglie dei religiosi e delle religiose presenti in diocesi; don Giuseppe Basini, già segretario vescovile di mons. Monari, si interesserà degli inviti a gruppi e persone; mons. Giuseppe Busani guiderà il gruppo che si interesserà della celebrazione vera e propria (con lui collaboreranno mons. Eliseo Segalini, presidente del capitolo della cattedrale, e mons. Anselmo Galvani, arciprete della cattedrale); don Paolo Camminati farà da collegamento con il mondo giovanile; don Davide Maloberti, don Riccardo Lisoni e Fausto Fiorentini (quest’ultimo segretario del comitato) sono incaricati di interessarsi dei problemi connessi alla comunicazione; Teresio Cerini, Roberto Porcari e Luigino Taramino sono addetti all’accoglienza e al servizio prima e durante la celebrazione. Sempre per l’accoglienza è prevista la collaborazione di volontari.
Poiché i vari settori potrebbero avere punti di comune interesse (si pensi alla celebrazione in cattedrale e al lavoro degli operatori della comunicazione) e previsto che i singoli gruppi, nei prossimi giorni, possano anche interagire tra loro.
Tuttavia sono già emerse indicazioni che, seppure di massima, lasciano già intuire l’organizzazione generale della celebrazione. Il vescovo eletto mons. Gianni Ambrosio dovrebbe fare la sua prima sosta in città (il condizionale è ancora di rigore) in piazza Sant’Antonino; è prevista una preghiera sulla tomba del patrono, quindi raggiungerà Piazza Duomo dove riceverà il saluto del Sindaco di Piacenza, di altre eventuali autorità e di giovani in rappresentanza della Diocesi e dell’Università cattolica.
Si prevede che la cerimonia dovrebbe iniziare attorno le ore 16 e pertanto le due piazze dovrebbero già essere libere dal mercato del sabato. Quindi la celebrazione in cattedrale con i riti di ordinazione e di presa di possesso della diocesi: su indicazione di mons. Busani il comitato ha dato il proprio benestare per la realizzazione di un libretto per la celebrazione liturgica, libretto che comprenderà anche citazioni iconografiche relative alla cattedrale piacentina. Questo settore – ma il gruppo lo approfondirà nei prossimi giorni – dovrà tenere conto anche dei vari percorsi e dei luoghi celebrativi. E’ un problema che si ricollega direttamente – ad esempio – con quello della comunicazione (sono previste la diretta televisiva e pubblicazioni specifiche) o con aspetti logistici quali la presenza di eventuali gonfaloni comunali.
Un problema ugualmente importante è quello più strettamente pastorale: la preparazione della comunità diocesana all’incontro con il nuovo Pastore. A questo proposito mons. Lino Ferrari ha ricordato che il 30 gennaio sono convocati tutti i moderatori delle 39 unità pastorali della diocesi per la definizione di una traccia di invito alla preghiera e per la distribuzione di materiale per approfondire il ministero del vescovo. Questo riguarda la comunità nel proprio insieme; don Paolo Camminati ha richiamato l’attenzione sul mondo giovanile che nelle prossime settimane rivedrà il proprio programma alla luce di questo evento; lo stesso vale per le comunità dei religiosi e delle religiose: suor Franca Barbieri ha proposto momenti di preghiera nelle singole comunità coordinate tra loro. Previste anche veglie di preghiera e un momento di incontro in un santuario mariano cittadino, probabilmente santa Maria di Campagna.
Queste sono solo linee operative la cui fattibilità ora verrà vagliata a livello di singoli gruppi specialistici per tornare in comitato nella prossima seduta.

venerdì 18 gennaio 2008

Vescovo di Parma, stop a Busani. Arriva un modenese

Piacenza - (f.fr.) Sembra tramontata definitivamente l’ipotesi di un piacentino come nuovo vescovo di Parma. L’annuncio del presule verrà dato domani mattina alle ore 12 nella cattedrale di Parma. Salvo colpi di scena dell’ultima ora il vescovo eletto dovrebbe essere il modenese monsignor Enrico Solmi. Nella terna era inserito anche il piacentino monsignor Giuseppe Busani dato per favorito sino ai giorni scorsi ma, verosimilmente per non privare monsignor Gianni Ambrosio di un collaboratore prezioso, non se ne è fatto nulla. Tra i papabili anche il reggiano monsignor Mauro Parmeggiani.

Il 16 febbraio l'Ambrosio-day


- A Piacenza anche il cardinale Bertone che pranzerà nel seminario di via Scalabrini
- Definiti motto e stemma del vescovo Gianni Ambrosio
- Oltre 500 saranno le persone provenienti dalla Cattolica di Milano, Roma e Brescia

Piacenza -
«Il vescovo eletto di Piacenza-Bobbio monsignor Gianni Ambrosio ha comunicato all’amministratore diocesano monsignor Lino Ferrari che la cerimonia dell’ordinazione e della conseguente presa di possesso della diocesi si terrà nella cattedrale di Piacenza, il 16 febbraio prossimo». Con questa nota, ieri
mattina, poco dopo le ore 10, l’ufficio stampa della diocesi dava la notizia che molti attendevano. La decisione era stata presa poco prima, di buon mattino, in seguito al briefing in segreteria di Stato Vaticano tra il cardinale Tarcisio Bertone (nella foto a destra) ed il suo segretario personale. A quanto si è appreso, il cardinale Bertone - consacrante principale - sarà a Piacenza nella tarda mattinata di sabato 16 febbraio, proveniente dall’aeroporto di Linate. Essendo il “primo ministro” del Papa, viaggerà con un seguito di una mezza dozzina di persone tra scorta e collaboratori. Pranzerà, verosimilmente, nel seminario di via Scalabrini, dove si riposerà in vista della celebrazione in duomo che dovrebbe avere inizio alle ore 16.
La macchina organizzativa, dunque, avrà solo un mese di tempo per me
ttere a punto quello che sarà l’Ambrosio-day: ordinazione episcopale e presa di possesso della nuova diocesi, tutto in un’unica cerimonia. La lista degli invitati si preannuncia fittissima. Nella cattedrale di Piacenza, tra sacerdoti, vescovi e cardinali, prenderà forma una sorta di piccolo concilio vaticano. Oltre al cardinale Tarcisio Bertone, consacrante principale, dovrebbe esserci un altro grande amico di Gianni Ambrosio: l’arcivescovo di Torino, cardinale Severino Poletto (nella foto a fianco). Più incerta la presenza del vicario di Roma, cardinale Camillo Ruini (nella foto sotto). Ha assicurato che farà di tutto per esserci anche il cardinale Ersilio Tonini. Per la Conferenza episcopale italiana dovrebbe essere a Piacenza il segretario generale, vescovo Giuseppe Betori, poi il nunzio apostolico in Italia, l’arcivescovo Giuseppe Bertello. Nutrita la rappresentanza di vescovi dell’Emilia Romagna: il metropolita di Modena, l’arcivescovo Benito Cocchi, il piacentino monsignor Antonio Lanfranchi, il neo presule di Fidenza, monsignor Carlo Mazza. Dal Piemonte l’arcivescovo di Vercelli, Enrico Masseroni, il vescovo di Alessandria, Giuseppe Versaldi, compagno di seminario di Ambrosio. Dalla Lombardia sono attesi il vicario generale di Milano, il vescovo Carlo Redaelli, il vescovo ausiliare di Milano, Franco Giulio Brambilla, l’ex vescovo di Piacenza-Bobbio (oggi di Brescia), Luciano Monari. Dall’università del Sacro Cuore arriveranno oltre cinquecento persone, tra esponenti del senato accademico, insegnanti, personale delle varie facoltà, studenti. Un altro folto gruppo di vecchi amici è atteso da Vercelli. Questo pomeriggio, alle ore 15, in Curia, si terrà la prima riunione del comitato diocesano che dovrà interessarsi della cerimonia. Tra le altre cose si penserà all’itinerario di ingresso, che potrebbe prevedere anche una tappa (forse la prima) all’ateneo di San Lazzaro. Definiti (quasi) anche motto e stemma del vescovo Gianni Ambrosio: il primo sarà una frase legata a Sant’Antonino, il secondo conterrà simboli della Cattolica (il Sacro Cuore o la Sapienza), di Vercelli (un campanile), di Piacenza e di Bobbio.
Federico Frighi

Il testo integrale dell'articolo su Libertà di oggi, 18 gennaio 2008

giovedì 17 gennaio 2008

Ambrosio, il 16 febbraio l'ingresso

Il 16 febbraio prossimo la cerimonia di ordinazione
di mons. Gianni Ambrosio

Il vescovo eletto di Piacenza-Bobbio mons. Gianni Ambrosio ha comunicato all'amministratore diocesano mons. Lino Ferrari che la cerimonia della sua ordinazione e della conseguente presa di possesso della diocesi si terrà nella cattedrale di Piacenza, il 16 febbraio prossimo, sabato, nel pomeriggio. La data è stata definita ieri in Vaticano dove mons. Ambrosio si è recato per la prevista professione di fede. Il solenne rito di ordinazione sarà presieduto dal Segretario di Stato della Santa Sede, card. Tarcisio Bertone.
Intanto mons. Ferrari ha confermato per domani pomeriggio, venerdì 18 gennaio, alle ore 15, la prima riunione del comitato diocesano che dovrà interessarsi della preparazione della cerimonia del 16 febbraio.


Ufficio stampa della diocesi di Piacenza-Bobbio

Ambrosio: il no al Papa è la sconfitta del buon senso


- Il rifiuto della Sapienza, un campanello d'allarme
- In Vaticano la professione di fede e il giuramento di fedeltà al Pontefice
- Ancora da definire la data d'ingresso in Piacenza-Bobbio


Piacenza -
«È un giorno triste per chi ha il buon senso, per chi cerca di ragionare, per chi va al di là degli steccati e cerca di pensare». Il vescovo eletto di Piacenza-Bobbio, monsignor Gianni Ambrosio, commenta così l’annullamento della visita di papa Benedetto XVI all’università La Sapienza. Lo fa al termine della sua giornata romana di ieri, costellata dagli importanti impegni in Vaticano con i cardinali Giovanni Battista Re, Dario Castillon Hoyos e Tarcisio Bertone: la solenne professione di fede alla Congregazione per i vescovi, il giuramento di fedeltà al Papa, la definizione della data di ordinazione e di presa di possesso della diocesi di Piacenza-Bobbio (quest’ultimo incontro non ha ancora dato esito positivo). Ambrosio parla come assistente ecclesiastico generale della Cattolica e si dice profondamente preoccupato per quanto sta accadendo. «Dall’aria che si respira a Roma si capisce che, a livello di opinione pubblica internazionale, questo gesto avrà grandi ripercussioni» osserva monsignor Gianni Ambrosio. «Se per l’immagine che diamo al mondo l’immondizia di Napoli è l’immondizia italiana - evidenzia -, a livello internazionale il fatto che il Papa non vada alla Sapienza perché non è gradita la sua presenza, la sua parola, suona come una campana di allarme di quel declino dell’Italia che lascerà un segno molto preoccupante». «C’è il rischio di una deriva della realtà italiana - teme Ambrosio -, crediamo di essere chissà chi e alla fin fine 67 professori e qualche studente bloccano tutto. È veramente il segno di quel declino verso l’impotenza, il fanatismo, l’incapacità di ragionare. È tristissimo: siamo passati dai rifiuti di Napoli, come ha titolato qualcuno, al rifiuto della presenza del Papa; è la dittatura del relativismo».
Riflessioni, come detto, al termine di una giornata romana fondamentale per il vescovo eletto di Piacenza-Bobbio. Il desiderio iniziale era quello di incontrare il Papa al termine dell’udienza del mercoledì in aula Paolo VI: «Alla fine ho deciso di soprassedere, perché gli incontri programmati con il cardinale Re e con il cardinale Castrillon Hoyos avvenissero con tranquillità e senza fretta». Al mattino la professione di fede nella cappella del palazzo della Congregazione per i vescovi assieme al cardinale Re, al vescovo Monterisi e a monsignor Decio Cipolloni, assistente della Cattolica a Roma: «Si professa la propria fede con una sorta di Credo, in ginocchio davanti all’altare e con la firma finale».
Poi il giuramento all’Ecclesia del Sant’Ufficio. Giuramento di fedeltà al Vangelo, al Concilio Vaticano II, obbedienza al Papa, il legame con gli altri vescovi.
Infine l’incontro con il segretario del cardinale Bertone, monsignor Lech Piechota. Le date rimangono due, entrambe con i relativi problemi. Il 16 febbraio ci sono, al mattino, gli esercizi spirituali nella curia vaticana. Il Papa farà i saluti e sarà accompagnato dal cardinal Bertone. Bisognerà vedere a che ora terminerà di fare il suo intervento. Solo a quel punto Bertone potrà lasciare il Vaticano. Il problema del primo marzo è invece che il giorno successivo il primo ministro del Santo Padre dovrà partire per un viaggio all’estero di una settimana e dunque potrebbe non essere disponibile.
Federico Frighi

Il testo integrale dell'articolo su Libertà di oggi 17 gennaio 2008

Quando il sindaco Trabacchi chiese al vescovo Manfredini il libro sulle fonti di San Francesco. I ricordi di don Mazzari

Piacenza - «Il vescovo Manfredini non c’è più ma se ci fosse avrebbe scritto alla famiglia di Trabacchi. L’ho fatto io pensando di interpretare la sua volontà». Don Roberto Mazzari fu segretario del vescovo Enrico Manfredini quando Felice Trabacchi era sindaco di Piacenza. «Ho mandato alla famiglia due righe di ricordo interpretando quello che Manfredini avrebbe potuto dire - evidenzia il sacerdote -. Tra il vescovo e Trabacchi si era instaurato un clima di reciproca stima e di amicizia, pur con vedute diverse». «Amicizia anche oltre il loro ruolo istituzionale - ricorda . Una volta Manfredini mi chiese di recuperagli il volume delle fonti francescane che non si riusciva a trovare in commercio. È per il sindaco, mi disse. A Manfredini lo accomunava la grande passione per la gente». Tra le persone che ricordano l’ex sindaco Trabacchi anche il sacerdote piacentino monsignor Domenico Ponzini che, all’epoca della missione amministrativa di Trabacchi, era il cerimoniere del vescovo Enrico Manfredini. «Era un comunista cattolico - ricorda Ponzini - aveva mantenuto la sua formazione giovanile nonostante vivesse a Borgotrebbia dove, in quel periodo, l’atteggiamento verso la chiesa era un poco ostile. Lui non era lontano dalla chiesa. Lo vedevo nelle manifestazioni ufficiali: era molto rispettoso dell’autorità ecclesiastica».
fed.fri.

mercoledì 16 gennaio 2008

Il cardinale Tonini ricorda i duelli con il sindacalista Trabacchi

Felice Trabacchi (sindaco di Piacenza, sindacalista, avvocato, deputato), scomparso domenica scorsa a 85 anni, fu rivale di penna e di parola di un giovane don Tonini alla fine degli anni Quaranta. "Avevamo idee diverse - dice oggi il cardinale piacentino, 93enne - ma combattevamo per la stessa causa: il bene dei lavoratori"


Piacenza
- «La notizia della sua scomparsa mi addolora. Anche se avevamo idee diverse su molte cose, la causa per cui combattevamo era la stessa». Nella lunga storia del cardinale Ersilio Tonini, Felice Trabacchi occupa un posto privilegiato. L’ex sindacalista, comunista, sindaco, onorevole, avvocato, scomparso domenica scorsa a 85 anni, è stato uno degli avversari di penna e di parola più acerrimi ma nello stesso tempo corretti del giovane don Tonini, nel 1947 fresco di nomina alla direzione del settimanale diocesano, il Nuovo Giornale. Al cardinale, appena appresa la notizia al telefono, non occorre neppure fare mente locale. A 93 anni è ancora un fiume in piena. «Lo ricordo magnificamente - racconta -. Avevamo avuto un rapporto molto intenso. Uno scambio di vedute sui giornali di allora. Ci fu, anzi, un momento in cui sembrava che il confronto fosse li lì per scoppiare, che la polemica rischiasse di far divampare il fuoco». «Ebbene, Trabacchi (allora segretario della Camera del Lavoro, ndr.) venne a trovarmi - continua -. Nel frattempo avevo abbandonato la direzione del Nuovo Giornale ed ero parroco a Salsomaggiore. Penso che fosse venuto con lui l’avvocato Fiorani. Fu un incontro bellissimo, mi commosse immensamente». «Era sorto il sospetto che volessimo condannare il sindacato in quanto tale - evidenzia Tonini -. C’era il rischio che si creasse una frattura insanabile tra la Chiesa piacentina e il sindacato. La visita di Trabacchi fu un gesto di una nobiltà incredibile».
Il cardinale ricorda il sindacalista piacentino come una «persona molto preparata, un comunista che non osava termini polemici ed offensivi, come neppure noi, peraltro, usavamo la spada. Era una persona corretta, in anni difficili, di grandi tensioni».
Tonini torna indietro di 60 anni: «Intitolai il primo articolo che scrissi sul Nuovo Giornale “Attenti alla regina”. Pensavo al gioco degli scacchi, dove l’obiettivo è mangiare il re. Però quando uno punta l’attenzione soltanto sul re, finisce che poi ad un certo momento gli mangiano la regina. Che cosa volevo dire? Eravamo nel ’47. Tutti pensavano che l’oggetto della battaglia fosse la sinistra. Era un rischio grosso. Io sono figlio di contadini, conosco l’esperienza del mondo agricolo e del mondo del lavoro, so bene come stanno le cose. I grandi pericoli non venivano dalla sinistra o dal mondo sindacale, ma da altri. Dai gruppi che per proteggere il capitale creavano le vere difficoltà. Con la scusa di attaccare il comunismo si veniva meno ai diritti fondamentali».
Trabacchi, in fondo in fondo, era un comunista alla Guareschi, come Peppone e don Camillo. Almeno nei ricordi e nell’esperienza del porporato: «Era un uomo superiore, non era il capo popolo, non era la testa matta, aveva una sua personalità e una dignità, con uno stile che ha confermato anche quando è diventato sindaco e deputato. Il nostro rapporto è sempre rimasto amicale nel tempo. Era un sindacalista perfetto, attento ai problemi del mondo operaio; è per questo che io, figlio di contadini, combattevo per la stessa causa, anche se da uno schieramento diverso».
Federico Frighi

Il testo integrale dell'articolo su Libertà di oggi, 16 gennaio 2008

Ambrosio, una task force per l'ingresso

Piacenza - (f.fr.) La data dell’ordinazione e dell’entrata in diocesi del vescovo eletto monsignor Gianni Ambrosio ancora non arriva. Tuttavia ieri è ufficialmente iniziato il conto alla rovescia per la preparazione della relativa cerimonia. Sarà una corsa contro il tempo se verrà confermata la data del 16 febbraio (fino a ieri la più probabile); 15 giorni in più se prevarrà quella del primo marzo. Intanto l’amministratore diocesano monsignor Lino Ferrari ha reso noto i nomi dei componenti del Comitato (sedici persone) incaricato di organizzare la cerimonia di ordinazione e di presa di possesso. Presidente sarà lo stesso monsignor Ferrari, segretario Fausto Fiorentini, responsabile dell’ufficio stampa della diocesi. Compongono il Comitato Vittoria Avanzi, capo di gabinetto del sindaco di Piacenza, Renza Malchiodi, dirigente dell’ufficio attuazione programma, comunicazione, partecipazione e sicurezza del Comune di Piacenza, suor Franca Barbieri (dell’Usmi, Unione superiori maggiori italiane), don Giuseppe Basini, segretario del vescovo e amministratore parrocchiale di Sant’Antonino, monsignor Giuseppe Busani, consultore ed ex vicario episcopale per la pastorale, don Paolo Camminati, responsabile della pastorale giovanile della diocesi, Teresio Cerini, presidente dell’Associazione di volontari Priscilla, monsignor Anselmo Galvani, parroco della cattedrale di Piacenza, don Riccardo Lisoni, amministratore parrocchiale di Santa Brigida, don Davide Maloberti, direttore de il Nuovo Giornale, Roberto Porcari, diacono e vice dell’ufficio missionario, Luigino Taramino, segretario dell’amministratore diocesano, Romeo Astorri, preside di giurisprudenza nella sede piacentina dell’Università Cattolica, monsignor Eliseo Segalini, presidente del Capitolo dei canonici della cattedrale di Piacenza. Il primo incontro si terrà venerdì prossimo, 18 gennaio, alle ore 15, nella Curia di Piacenza.

Il testo integrale su Libertà di oggi 16 gennaio 2008

martedì 15 gennaio 2008

Ambrosio, ecco il comitato per le celebrazioni

L’Amministratore Diocesano mons. Lino Ferrari ha reso noto il nome dei componenti del Comitato incaricato di organizzare la cerimonia di ordinazione e di presa di possesso della Diocesi da parte del vescovo eletto mons. Gianni Ambrosio.

Presidente mons. Lino Ferrari, segretario Fausto Fiorentini.

Lo compongono:

Avanzi dott.ssa Vittoria e Marchiodi dott.ssa Renza (in rappresentanza del Sindaco di Piacenza),
Barbieri suor Franca,
Basini don Giuseppe,
Busani mons. Giuseppe,
Camminati don Paolo,
Cerini Teresio,
Galvani mons. Anselmo,
Maloberti don Davide,
Porcari Roberto,
Taramino Luigino.


Il comitato, in particolare, si interesserà dei seguenti settori: contatti con tutti i mass media, inviti e pubbliche relazioni, celebrazione, comunicazione, logistica, disposizione posti in cattedrale, servizio in cattedrale.
Il comitato è convocato, per la seduta di insediamento, a PalazzoVescovile, venerdì prossimo, 18 gennaio, alle ore 15.

Diocesi di Piacenza-Bobbio
Ufficio stampa

Ambrosio giura in Vaticano


Piacenza - (f.fr.) Partirà oggi per Roma il vescovo eletto di Piacenza-Bobbio, monsignor Gianni Ambrosio che domani, in Vaticano, dovrà professare il solenne giuramento alla Congregazione dei vescovi. Un passaggio essenziale in vista della sua ordinazione e della sua entrata in diocesi. Sempre domani dovrà presentarsi all’Ecclesia del Sant’Uffizio ma, soprattutto, dovrebbe incontrare Benedetto XVI al termine dell’udienza del mercoledì. Sempre dalla trasferta romana dovrebbe arrivare la data definitiva del suo arrivo ufficiale a Piacenza: 16 febbraio o primo marzo. La speranza di molti è che sia il 16 febbraio. A ieri sera la data non era ancora stata decisa.

Ambrosio in Terrasanta 3

Il vescovo eletto di Piacenza-Bobbio, monsignor Gianni Ambrosio, celebra la messa nel pellegrinaggio d'inizio 2008 con gli amici dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Monsignor Ambrosio (al centro) nella foto indossa lo zucchetto da vescovo.

lunedì 14 gennaio 2008

A Parma un vescovo piacentino?

Piacenza Sarà un piacentino il prossimo vescovo della diocesi di Parma? I “rumors”, piuttosto insistenti, provengono da oltre Taro, e parlano di un monsignore non ancora presule, con esperienze in parrocchia ma anche con incarichi di una certa responsabilità a livello diocesano. I nomi che più ricorrono sono gli stessi che già si erano fatti lo scorso autunno: i due monsignori piacentini Lino Ferrari e Giuseppe Busani. Il primo amministratore diocesano in carica, il secondo ex vicario episcopale ed oggi membro del collegio dei consultori... Di certo si sa che l’annuncio della nomina del nuovo vescovo di Parma verrà dato sabato prossimo 19 gennaio, nel duomo della città, alle ore 12 in punto... L’annuncio è stato dato venerdì scorso dal settimanale diocesano di Parma. Altra cosa certa è il giorno della nomina del nuovo vescovo di Parma: prima di Natale, in concomitanza con quella di monsignor Gianni Ambrosio. I conti sono presto fatti. Dopo la plenaria della Congregazione per i vescovi che si riunisce in Vaticano per ufficializzare la terna, il prefetto della Congregazione, cardinale Giovanni Battista Re, deve portare al Papa i tre nomi dai quali il Santo Padre sceglie il nuovo vescovo; la pratica passa poi alla nunziatura apostolica in Italia dove il nunzio chiama il sacerdote scelto e gli comunica la decisione del Papa; il sacerdote ha 24 ore di tempo per accettare, dopo di che (in caso positivo) il nunzio comunica la decisione a colui che regge la diocesi vacante imponendogli il segreto pontificio fino al giorno dell’annuncio. Un iter che dura dai 12 ai 15 giorni. Impossibile dunque che il nuovo vescovo di Parma sia stato deciso nel 2008. Tenendo conto delle festività natalizie ecco che si arriva, a ritroso, sino ai giorni della nomina di monsignor Ambrosio, confermando le voci dei sacri corridoi che davano contemporanea la scelta di Piacenza e Parma. Il fatto che per l’annuncio di Parma si sia aspettato così tanto (quasi un mese) potrebbe effettivamente essere collegato alla necessità (per l’eventuale sacerdote piacentino) di accompagnare il vescovo eletto Ambrosio il più possibile verso la sua presa di possesso.
Federico Frighi

Il testo integrale dell'articolo su Libertà di oggi, 14 gennaio 2008

domenica 13 gennaio 2008

Ambrosio in Terrasanta 2


Monsignor Gianni Ambrosio (al centro in prima fila) con il rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi (il primo alla destra del vescovo eletto di Piacenza-Bobbio) e il gruppo di milanesi durante il pellegrinaggio d'inizio 2008.

sabato 12 gennaio 2008

Il ricordo di don Ciatti


Mercoledì una messa in Sant'Antonino

Un anno fa, il 16 gennaio 2007, moriva monsignor Gianfranco Ciatti (nella foto). Il sacerdote sarà ricordato mercoledì prossimo, 16 gennaio, alle ore 18, con una messa celebrata nella basilica di Sant’Antonino dall’amministratore diocesano monsignor Lino Ferrari e da altri sacerdoti tra cui don Giuseppe Basini che regge attualmente la parrocchia di Sant’Antonino di cui monsignor Ciatti era amministratore parrocchiale.

Unità cristiani, la settimana compie un secolo

Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Si tiene da venerdì prossimo, 18 gennaio, a venerdì, 25 gennaio, la tradizionale “settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”, iniziativa che compie quest’anno un secolo di vita, essendo nata nel 1908 nel mondo anglicano.
Anche a Piacenza è previsto un ricco calendario di manifestazioni proposto dal Segretariato Attività Ecumeniche (SAE), dal Centro Culturale Evangelico John Wesley, dalle Chiese Ortodosse Macedone, Rumena, Russa e dalla Chiesa Cattolica (per la diocesi di Piacenza-Bobbio la commissione diocesana per l’ecumenismo, il rapporto con l’ebraismo e il dialogo interreligioso; piazza Duomo 33, tel.0523.308.311, ecumenismo@diocesipiacenza-bobbio.org, delegato don Ezio Molinari).

Questo il programma delle iniziative:

Venerdì 18 gennaio, alle ore 18, nella chiesa di San Giuseppe Operaio di Piacenza celebrazione ecumenica;
sabato 19 gennaio alle ore 18, nella chiesa metodista di via San Giuliano 7, culto evangelico;
domenica 20 gennaio ore 10, nella chiesa ortodossa rumena presso la chiesa di Santo Stefano, in via Scalabrini 19, divina liturgia;
martedì 22 gennaio, alle ore 18, nella chiesa di San Dalmazio in via Mandelli 23, celebrazione della Parola con la Consulta delle aggregazioni laicali cattoliche;
mercoledì 23 gennaio, alle ore 21, nell’oratorio del Corpus Domini in via Farnesiana 24, conferenza su: “Siano portatori d’acqua per tutta la comunità (Gs 9,21). Battezzati per servire tutti i popoli”. Relatori il prof. Fulvio Ferrario della Facoltà teologica valdese di Roma e mons. Giuseppe Busani, già vicario per la pastorale della diocesi di Piacenza-Bobbio;
giovedì 24 gennaio, alle ore 10, presso il seminario vescovile di via Scalabrini 65, conferenza del prof. Fulvio Ferrario sul tema: “Siano portatori d’acqua per tutta la comunità (Gs 9,21). Orizzonti ecumenici del Battesimo”;
alle ore 18 dello stesso giorno, nella chiesa del Carmelo di via Spinazzi 36, celebrazione dei vespri secondo la tradizione cattolica;
venerdì 25 gennaio, alle ore 21, presso l’Istituto diocesano di musica sacra “San Cristoforo”, in via Genocchi 17, concerto della cappella musicale Maestro Giovanni diretta dal maestro Massimo Berzolla.

Ambrosio, per l'ingresso pronti 100 volontari


Si prepara la cerimonia d'ingresso. Un bagno di folla e l'abbraccio dei giovani

Piacenza -
Oltre cento saranno i volontari di parrocchie ed associazioni cattoliche che si occuperanno di tutti i vari aspetti dell’ordinazione e dell’entrata in diocesi del nuovo vescovo di Piacenza-Bobbio. È uno degli aspetti ai quali si è accennato all’interno del collegio dei consultori riunitosi in Curia ieri mattina.
La data certa non c’è ancora ma, come ha più volte confermato lo stesso monsignor Gianni Ambrosio (nella foto, sulle rive del Giordano, Terrasanta 2008), si parla del 16 febbraio o del primo di marzo. Dipenderà dagli impegni del principale consacrante, il cardinale Tarcisio Bertone. In febbraio dovrà partire per gli Stati Uniti al fine di definire gli ultimi dettagli del viaggio del Papa, previsto per il prossimo aprile. Il primo marzo, peraltro, è già fissato l’ingresso a La Spezia del nuovo vescovo Francesco Moraglia. Nelle prossime ore la decisione che Ambrosio comunicherà all’amministratore diocesano monsignor Lino Ferrari. Ieri mattina, nella Curia di Piacenza, si è tenuto il terzo collegio dei consultori da quando la sede piacentina è divenuta vacante. È stato dato il via libera al Comitato diocesano che preparerà la cerimonia d’ingresso del nuovo vescovo. «Si sono fatti i nomi di una decina di persone - spiega monsignor Ferrari - che sto contattando personalmente». Saranno un po’ come capi area che, a loro volta, potranno avvalersi di loro personali collaboratori. Ognuno si occuperà di uno specifico settore: la liturgia, la logistica, i rapporti con il Comune di Piacenza, quelli con i mezzi di comunicazione, gli inviti, il rinfresco, i volontari. Non sarà una cerimonia imponente come quella dell’ingresso del vescovo Luciano Monari a Brescia; tuttavia di quell’esperienza, monsignor Ferrari (presidente del comitato) sembra intenzionato ad importare alcuni aspetti. Il calore dei giovani, ad esempio. «Stiamo pensando ad un momento per loro assieme al vescovo - dice -, uno spazio in cui i giovani possano esprimersi». Il bagno di folla: «Monsignor Ambrosio ama il contatto con la gente e ci sarà dunque anche questo momento». La celebrazione: «Dovrà essere ben preparata ed ordinata. A questo proposito faremo un incontro con gli operatori dell’informazione».
Federico Frighi

Il testo integrale su Libertà di oggi 12 gennaio 2008.

venerdì 11 gennaio 2008

Ambrosio in Terrasanta


Il vescovo eletto di Piacenza-Bobbio, monsignor Gianni Ambrosio, sul Monte Nebo verso la terra promessa, nel pellegrinnaggio di inizio 2008.

Don Musso vicario a Podenzano

Comunicato della Cancelleria vescovile

Con Atto proprio dell’Amministratore Diocesano il M.R. Musso don Emanuele Massimo, finora vicario parrocchiale a Borgo Val di Taro, Provincia di Parma, è stato nominato vicario parrocchiale della parrocchia di San Germano in Podenzano, Provincia di Piacenza.

Piacenza, dalla Curia Vescovile, 9 gennaio 2008
il Cancelliere Vescovile
don Mario Poggi

giovedì 10 gennaio 2008

Ambrosio: "Vorrei intervistare io i giornalisti su Piacenza"

Questa mattina il vescovo eletto di Piacenza-Bobbio, Gianni Ambrosio, ha incontrato per la seconda volta i giornalisti piacentini nella curia di piazza Duomo. Ecco alcune sue frasi:

L'INGRESSO - "Un'unica celebrazione per l'ordinazione e la presa di possesso nel duomo di Piacenza. "Saremo anche in Quaresima e dunque occorrerà limitare tutte quelle celebrazioni che ci possono distogliere dal cammino che porta alla Pasqua".
BOBBIO - "Vorrei fare una celebrazione d'ingresso anche nella cattedrale di Bobbio o il giorno successivo o la domenica dopo".
IL PAPA - "Mercoledì prossimo andrò alla congregazione per i vescovi per la professione di fede ed il giuramento, non so se riuscirò a vedere anche il Santo Padre. Mi piacerebbe ringraziarlo per la nomina".
I GIORNALISTI - "Vorrei rivolgere io qualche domanda ai giornalisti chiedere qualche cosa di Piacenza, di come vedete la diocesi, il territorio. La mia non è una provocazione ma un desiderio di conoscenza".

Chiesa e non solo nel marasma mediatico

Nel marasma mediatico odierno mi sembra significativo riportare questo scritto di monsignor Luciano Monari, risalente allo scorso 4 novembre in occasione della giornata per il quotidiano Avvenire. Penso sia valido per tutto.

"Chiesa strumentalizzata
nel marasma mediatico"



C’è un modo semplice per creare dal nulla una notizia appetibile: basta prendere le dichiarazioni di una persona pubblica che riesca a suscitare sentimenti forti di simpatia o di antipatia; estrarre da queste dichiarazioni un elemento significativo isolandolo dal contesto; dare l’interpretazione più provocatoria possibile e lanciare la notizia. È accaduto così per il discorso di Benedetto XVI a Ratisbona dove la citazione di un testo medievale è stata fatta passare per un giudizio del Papa sull’Islam; è accaduto così per alcune dichiarazioni di monsignor Bagnasco quando gli è stato attribuito falsamente un giudizio odioso sui Dico. E gli esempi si potrebbero moltiplicare. In Italia la Chiesa fa notizia; ma fa notizia solo quando la si può collocare, a torto o a ragione, da una parte dello schieramento politico o la si può contrapporre polemicamente ad altre posizioni. Non è facile, in questo marasma della comunicazione, venire a sapere con precisione i fatti e riuscire a dare interpretazioni corrette, che rispettino i fatti stessi. Accade così che tensioni politiche o culturali si scaricano anche all’interno delle comunità cristiane creando sospetti, giudizi, contrapposizioni dolorose. Se non vogliamo lasciarci condizionare da visioni tendenziose, dobbiamo procurarci informazioni che siano complete e corrette, che nascano da una conoscenza dei meccanismi reali che operano nella vita ecclesiale. Non si tratta di rifiutare a priori i giudizi laicisti e nemmeno quelli anticlericali. Si tratta, però, di disporre degli strumenti conoscitivi necessari per valutare correttamente quello che viene detto di noi. Avvenire fa quello che qualche anno fa veniva chiamata “controinformazione”. Temi come quello della famiglia e della vita, dell’eutanasia e del testamento biologico, dell’Otto per mille e dell’esenzione Ici, sono bombe che vengono confezionate e gettate con piacere nello spazio della discussione pubblica. È giusto ascoltare, riflettere, formarsi un giudizio equilibrato; ma è necessario avere davanti i dati del problema, senza censure e senza alterazioni. E questo, purtroppo, non è la condizione di chi s’informa solo su giornali cosiddetti “laici”.

Avvenire, 4 novembre 2007
Monsignor Luciano Monari, Vescovo di Brescia

mercoledì 9 gennaio 2008

"Ambrosio, riscopriamo il valore del pellegrinaggio"

Di ritorno dalla Terrasanta il vescovo eletto di Piacenza-Bobbio riflette sul valore dei viaggi cristiani e si prepara all'ordinazione e ad entrare in diocesi

Piacenza - «Il pellegrinaggio ha questa funzione: ricordare ciò che ci caratterizza come cristiani; non siamo dei vagabondi, abbiamo una meta. Sappiamo da dove veniamo e sappiamo dove andiamo. Il pellegrinaggio serve a questo». Monsignor Gianni Ambrosio, neo vescovo eletto di Piacenza-Bobbio, è appena tornato dalla Terrasanta, dal viaggio alle origini della cristianità organizzato dall’università Cattolica del Sacro Cuore prima della sua nomina come successore di monsignor Monari. Da ieri mattina è già al lavoro nel suo studio di Milano, in largo Gemelli 1. Sarà di nuovo a Piacenza in settimana, per incontrare l’amministratore diocesano monsignor Lino Ferrari. Una settimana decisiva in cui deciderà la data ufficiale del suo ingresso in duomo, il motto e verosimilmente lo stemma. Intanto definisce il suo viaggio in Terrasanta una sorta di «rinascita», ed invita tutti i piacentini a riscoprire il vero senso dei pellegrinaggi; assicurando che, quando sarà vescovo di Piacenza-Bobbio, una delle sue attenzioni sarà proprio quella rivolta ai viaggi cristiani.
Il pellegrinaggio di monsignor Gianni Ambrosio, alla luce di quanto è poi accaduto - la scelta come presule di Piacenza-Bobbio, appunto -, ha assunto un sapore particolare. «Riascoltare la voce del Signore che ti chiama - dice -, ti ritiene all’altezza di un compito, e ti manda; un viaggio per ricalcare le orme del Signore Gesù e per sentirsi davvero spronati a svolgere il compito che ci ha affidato». Ancora: «È stato un ripartire da quei luoghi in cui è avvenuta la straordinaria comunicazione di Dio, sentirsi investiti da questo messaggio, respirare questo clima particolare è come rinascere di nuovo». In Terrasanta Ambrosio è stato una dozzina di volte: «La prima durante l’Intifada, su invito del cardinal Martini». Ogni volta c’è qualche cosa che parla in questo viaggio particolare: un’atmosfera, una luce nuova. «Betlemme» non ha dubbi monsignor Ambrosio. «Il luogo più toccante è stato Betlemme. Per noi era la festa dell’Epifania, mentre per la chiesa ortodossa e per tutta Betlemme si celebrava il mistero del Natale. Vedere tutte quelle persone che dalla Russia, dalla Grecia, le più diverse popolazioni che lì arrivavano per professare le loro fede, per accogliere quella luce della stella che guida il cammino di tutti, è stato un momento particolarmente significativo per me». Ecco perché nel suo ministero di vescovo, Ambrosio non potrà non avere a cuore i viaggi cristiani. «Recuperare la dimensione fondamentale del pellegrinaggio è importante per la vita umana e per quella cristiana, sapere che si proviene da ... e si va a ..., mi pare sia un aspetto davvero decisivo; altrimenti si resta lì a cogliere l’attimo fuggente, dimenticando che siamo stati generati, che siamo in cammino verso la salvezza. Se si dimentica la figura del pellegrino si diventa dei girovaghi che non sanno dove andare». Mercoledì prossimo 16 gennaio sarà in Vaticano per la professione di fede e per il giuramento solenne. Poi la chiamata al cardinale Tarcisio Bertone per definire la data dell’ordinazione, e quella all’amministratore diocesano, monsignor Lino Ferrari, per organizzare la sua prossima visita piacentina di questa settimana.
Federico Frighi

Il testo integrale dell'articolo su Libertà di oggi 9 gennaio 2008

Sidney, in 50 da Piacenza alla Gmg

La diocesi di Piacenza-Bobbio farà base a Melbourne

Piacenza - Saranno poco più di 50 i piacentini che il prossimo luglio parteciperanno alla Giornata mondiale della gioventù 2008 a Sidney, in Australia, con papa Benedetto XVI. Il gruppo della diocesi è guidato da don Paolo Camminati, responsabile della pastorale giovanile e conta una quarantina di persone, compresi alcuni rappresentanti della diocesi di Fidenza. A questi si aggiungeranno i giovani delle comunità neocatecumenali. Un numero di partecipanti esiguo rispetto alla giornata di Colonia quando i piacentini erano circa un migliaio. A pesare i costi per raggiungere l’Australia, superiori ai duemila euro. Nei giorni che precedono la settimana della Gmg 2008, le diocesi d’Australia e Nuova Zelanda accoglieranno i giovani del mondo in quello che si può definire «uno scambio culturale nel contesto della fede».
La diocesi di Piacenza-Bobbio viaggerà assieme alle altre dell’Emilia Romagna e farà base a Melbourne. Le attività giornaliere, organizzate dalle diocesi locale, includeranno incontri a tema con la comunità cattolica del luogo, attività culturali e visite guidate, preghiera e visite a santuari locali, coinvolgimento in progetti sociali. Tutto nella settimana dal 10 al 15 luglio. Poi vi sarà il trasferimento a Sidney dove, il giorno 16, si terrà la Santa Messa di benvenuto celebrata dal cardinale George Pell, seguita da un concerto. Papa Benedetto XVI giungerà a Sidney il 18 luglio. Dopo la cerimonia di benvenuto, il giorno successivo si terrà la Via Crucis e il 20 il pellegrinaggio verso l’Ippodromo di Randwick, luogo ove si svolgerà la messa conclusiva. Veglia di preghiera con il Santo Padre e pernottamento all’aperto, il 21 la messa con il Papa e le celebrazioni di chiusura della ventitreesima Gmg. Il 22 luglio il ritorno in Italia.
Federico Frighi

Il testo integrale dell'articolo su Libertà di oggi 9 gennaio 2008

martedì 8 gennaio 2008

Don Milani, cinquant'anni fa il ritiro di Esperienze pastorali

Ricevo e volentieri pubblico la recensione del libro su don Milani scritto da Sergio Tanzarella, docente di storia del cristianesimo alla pontificia facolta' teologica dell' Italia Meridionale di Napoli. Cinquant'anni fa veniva ritirato dal commercio il libro Esperienze pastorali.

Le sarei veramente grato se a beneficio delle sue lettrici e lettori, potesse dedicare un po' di attenzione al miglior libro edito nel 2007 su don Lorenzo Milani nel contesto del primo quarantennale della sua morte. Trattandosi di un libro edito da una piccola e coraggiosa editrice siciliana ( Edizioni Il Pozzo di Giacobbe / Trapani) sconta il problema della distribuzione, elemento chiave nell'asfittico panoramana editoriale italiano. Il libro è di Sergio Tanzarella "Don Milani, gli anni difficili 1958/59. Tommaso Fiore e le Esperienze pastorali". Quali gli elementi di interesse? Una contestualizzazione storica e sociologica di prim'ordine. La qualita' delle fonte inedite esibite. Il capitolo de "La Ricreazione", uno dei capisaldi di ''Esperienze Pastorali'', l'unico libro scritto da don Milani. E' possibile vedere come questo capitolo e' nato e come sia stato modificato secondo i consigli del revisore ecclesiastico, il domenicano padre Reginaldo Santilli. Questo libro inoltre presenta, con fotoriproduzione reprint, un carteggio di 12 pezzi in tutto tra don Lorenzo Milani e l'intellettuale pugliese, convinto meridionalista, Tommaso Fiore. Il carteggio ha avuto origine dal provvedimento vaticano - reso noto il 20 dicembre 1958 ( sotto Giogvanni XIII) di ritiro dal commercio di ''Esperienze Pastorali" - perche' valutato in quella temperie "inopportuno'' ( In questo carteggio don Milani scrive che egli ha un suo punto di riferiento in don Giuseppe Dossettti). Il libro di Tanzarella, docente di storia del cristianesimo alla pontificia facolta' teologica dell' Italia Meridionale di Napoli, ha un suo valore anche per il 2008 quando cadra' il cinquantesimo del succitato provvedimento.
Con un cordiale saluto,
Maurizio Di Giacomo

lunedì 7 gennaio 2008

"L'epifania ci aiuti ad annunciare Gesù Cristo"

L'omelia di monsignor Lino Ferrari, amministratore diocesano
di Piacenza-Bobbio, nella messa dell'Epifania.

L’universalità della salvezza, profetizzata da Isaia, comincia a realizzarsi.
L’Epifania manifesta di Gesù come salvatore, dell’amore di Dio per tutti i popoli. Ai pastori l’angelo aveva detto: «Oggi nella città di Davide è nato per voi il Salvatore».
Poteva sembrare l’Annuncio riservato al popolo eletto, preparato per tanto tempo alla venuta del Messia. I Magi arrivato dal lontano Oriente rappresentano i “gentili”, i popoli pagani di ogni lingua e cultura. L’universalità della salvezza, profetizzata da Isaia, comincia a realizzarsi.
Abbiamo ascoltato nella prima lettura quelle immagini di “Gerusalemme rivestita di luce verso cui vanno i figli venuti da lontano”, dice Isaia; e ancora: «(…) verrà a te la ricchezza delle genti. Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore».
La festa dell’Epifania è anche preannuncio della Pentecoste, dove il dono dello Spirito manifesterà la chiamata di tutti i popoli all’unità: lingue diverse si comprendono.
In un mondo segnato da fratture come il nostro può sembrare utopia, ma questo è il disegno di Dio, è in fondo l’aspirazione di ogni uomo, perché tutti avvertiamo il desiderio di pace, di unità, di fraternità.

Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te.
Il Vangelo di oggi ci presenta due categorie di persone.
Innanzitutto “pacifici”, potremmo dire, apparentemente soddisfatti ripiegati su se stessi, rappresentati dai sommi sacerdoti e dagli scribi, conoscono la parola di Dio, non hanno più nulla da imparare, sono “vecchi nel cuore”.
E la seconda categoria i “ricercatori”, rappresentati dai Magi, sanno di non possedere tutta la verità, desiderano crescere e non soffocare quel desiderio di pienezza che sentono dentro, e che è già una chiamata all’incontro con l’unico che può saziare la sete di infinito.
Torna alla mente l’affermazione di Sant’Agostino, “ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”.
Il Papa oggi all’”Angelus” ricordava che quella “stella” ‑ di cui parla il Vangelo, quella stella che ha guidato i Magi ‑ è immagine anzitutto della Chiesa.
Ma i Magi nella loro ricerca non sono andati a casaccio, si sono lasciati guidare dalla “stella”. Sono tanti oggi quelli che sentono il bisogno di superare il materialismo e l’edonismo e di trovare una risposta al desiderio di senso della propria vita, ma si affidano spesso al primo maestro che incontrano. E vediamo un pullulare di sette, di esperienze, che sembrano rispondere ai bisogni dello spirito e che spesso creano squilibri e danni nelle persone.
Il Papa oggi all’”Angelus” ricordava che quella “stella” ‑ di cui parla il Vangelo, quella stella che ha guidato i Magi ‑ è immagine anzitutto della Chiesa. Sappiamo bene che la Chiesa esiste per questo: per annunciare Cristo e portare all’incontro con Lui.

L’Epifania è una festa che, parlandomi dell’universale chiamata alla salvezza, deve scuotermi. La Chiesa anzitutto deve annunciare Cristo con la Parola e con la testimonianza della vita.
Ma le nostre comunità sono davvero “luce”, stimolo, a camminare? O talvolta sono oasi che sembrano invitare al quieto vivere, ad accontentarsi di quello che si conosce, come è capitato agli scribi di Gerusalemme? E che atteggiamento abbiamo come cristiani nei confronti di chi cristiano non è?
Il Vangelo sottolinea che Gesù è stato rifiutato soprattutto dai suoi, dal popolo preparato per lunghi secoli alla venuta del Messia.
L’evangelista Giovanni nel prologo del suo Vangelo afferma: «Il Verbo venne nella sua casa, ma i suoi non l’hanno accolto».
Il Vangelo di Matteo, così radicato nell’ambiente giudaico e sempre attento ad evidenziare che in Gesù hanno trovato compimento le Sacre Scritture, vuole rendere conto ai primi cristiani di questo fatto strano: le comunità cristiane erano sempre meno giudaiche e sempre più formate da pagani convertiti; i “lontani” diventavano sempre più numerosi.
Una realtà che cominciamo a vivere anche noi: quanti si avvicinano per chiedere il Battesimo, per chiedere di conoscere più a fondo il Vangelo. È un segno su cui riflettere e da accogliere con gratitudine. L’Epifania è una festa che, parlandomi dell’universale chiamata alla salvezza deve scuotermi, per due motivi.
Non sono un privilegiato con la salvezza assicurata, anche se conosco la Bibbia e ricevuto il Battesimo, posso fare la fine degli scribi.
E ancora, siccome Dio affida alla Chiesa il compito di essere la “stella che conduce a Cristo” è indispensabile una revisione di vita per le nostre comunità e per ciascuno di noi.
La dimensione missionaria è costitutiva della Chiesa, non è un optional, non basta certo organizzare feste ben riuscite o celebrazioni solenni. La Chiesa anzitutto deve annunciare Cristo con la Parola e con la testimonianza della vita.
Ci aiuti il Signore a non essere pigri e soddisfatti, ma ricercatori in cammino, cristiani e testimoni di Cristo, termini che se non sono parole vuote indicano un incontro e un cambiamento di vita, che come per i pastori e per i Magi spingono ad essere annunciatori sulle strade del mondo.


Si ringrazia Vittorio Ciani per la collaborazione.