sabato 29 novembre 2008
Monari e Lanfranchi insieme a Cesena
Costruiti attorno al quesito “Se questo è un uomo”, in questa seconda edizione i Dialoghi si muoveranno “alla ricerca della verità”. Dalla ricerca del senso della vita di un anno fa, si scruterà l’uomo in rapporto a un altro grande dilemma: da che parte sta la verità? Dopo il primo incontro di dicembre, seguiranno quattro appuntamenti, tutti nel primo lunedì del mese, da febbraio a maggio, con una sosta nel mese di gennaio.
Il 2 febbraio è atteso a Cesena Magdi Cristiano Allam, lunedì 2, sarà la volta del noto psicopedagogista Pietro Lombardo. La giornalista e opinionista di Avvenire Marina Corradi, lunedì 6 aprile parlerà di “corpo e persona”, mentre lunedì 4 maggio lo scienziato di fama mondiale Antonino Zichichi. Fortemente voluti dal vescovo Antonio Lanfranchi, i Dialoghi sono “un percorso di riflessione e di proposta. Un luogo in cui mettere in relazione le attese umane e il dono della fede, la ragione e la speranza. Si tratta di “dialoghi” - ha scritto monsignor Lanfranchi - perché vogliamo che abbiano il taglio della ricerca condivisa, dell’incontro esistenziale, della fecondità proveniente dal confronto e dall’ascolto reciproco. E sono “per la città”, ossia rivolti a tutti, nessuno escluso. Perché non c’è persona che non si interroghi sul significato del vivere, sui cardini esistenziali della propria esperienza, su cosa sia lecito attendere e cercare per il futuro”.
giovedì 27 novembre 2008
Insegnante e credente
Piacenza - Ufficio per la Pastorale della Scuola, Cooperativa Cattolica per la Scuola e la Formazione Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC),Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi (UCIIM), Associazione Didattica e Innovazione Scolastica (DIESSE), Federazione “Le Stelle” della Diocesi di Piacenza/Bobbio promuovono il convegno: L’INSEGNANTE CREDENTE.
Riflessione condotta dal prof. Pierpaolo Triani docente Università Cattolica, sede di Piacenza, presidente dell’Azione Cattolica Diocesana.
L'appuntamento è per LUNEDÌ 15 DICEMBRE 2008 ORE 17/18,30 Sala delle Colonne – Palazzo Vescovile (all’interno sono disponibili alcuni posti macchina). Seguirà la Celebrazione Eucaristica presieduta da mons. Eliseo Segalini, Vicario Episcopale per la Pastorale Sociale e del Lavoro, per la Cultura Cattedrale ore 18,30.
«Proprio l’attuale emergenza educativa fa crescere la domanda di un’educazione che sia davvero tale: quindi, in concreto, di educatori che sappiano essere testimoni credibili di quelle realtà e di quei valori su cui è possibile costruire sia l’esistenza personale sia progetti di vita comuni e condivisi. Questa domanda, che sale dal corpo sociale e che coinvolge i ragazzi e i giovani non meno dei genitori e degli altri educatori, già di per sé costituisce la premessa e l’inizio di un percorso di riscoperta e di ripresa che, in forme adatte ai tempi attuali, ponga di nuovo al centro la piena e integrale formazione della persona umana».
«Siamo tutti interpellati dall’educare, siamo tutti coinvolti nell’educazione. E allora, proprio perché l’educazione nasce dall’incontro di soggetti liberi e si sviluppa nella relazione, credo che sia importante favorire il dialogo, l’incontro, la collaborazione.
Tra noi, innanzi tutto, all’interno della nostra comunità ecclesiale, ma anche tra noi in senso ampio, collaborando con i diversi soggetti educativi. Non lavoriamo per noi ma per tutti i fratelli, per i giovani, per le famiglie, per il bene della vita sociale. Non si cresce se non insieme: vale per ogni ambito della vita, vale innanzi tutto per l’educazione che è come un generare alla vita.»
lunedì 24 novembre 2008
Messa di guarigione per i malati
La C a p p e l l a n i a e il C o n s i g l i o P a s t o r a l e
(Via Campagna, 68 Piacenza) organizzano una celebrazione eucaristica per i malati.
P R O G R A M M A
- S. Rosario e Confessioni
- Catechesi - mons. Giuseppe Busani
- Santa Messa con l'esorcista di Parma, don Pietro Viola,
e monsignor Giuseppe Busani
- Preghiera di Guarigione
- Preghiera di Liberazione
- Al termine della S. Messa ascolto
delle persone che lo richiedono
Giovedì 27 novembre 2008 - ore 15
Chiesa di San Giusepe all’Ospedale
Via Campagna, 68 - Piacenza
domenica 23 novembre 2008
I cristiani e l'India, madre Giovanna Alberoni racconta
Ufficio stampa diocesi di Piacenza-Bobbio
Consiglio pastorale diocesano, nella Pentecoste del 2009 il via alla missione popolare
Diocesi di Piacenza-Bobbio Ufficio stampa
Riunione del Consiglio Pastorale Diocesano
Piacenza - Sotto la presidenza del vescovo mons. Gianni Ambrosio si è riunito questa mattina alla Bellotta di Pontenure il Consiglio Pastorale Diocesano chiamato a fare il punto sul cammino fatto finora nell’anno pastorale, che ha come tema l’educazione, e a prendere visione del programma di massima della missione popolare diocesana che, dai prossimi mesi, impegnerà, per tre anni, tutta la comunità piacentina - bobbiese. I lavori sono stati coordinati da mons. Giuseppe Busani, vicario episcopale per la pastorale, e dal prof. Pierpaolo Triani, segretario del Consiglio. E’ stato lo stesso Triani a fare una sintesi dei documenti con i quali Benedetto XVI entra nel merito del tema dell’educazione, analisi che hanno fatto parlare il Papa di “urgenza educativa”. Vi sono stati poi interventi di direttori di uffici e di singoli consiglieri su singole iniziative programmate in diocesi: don Paolo Mascilongo, direttore dell’ufficio catechistico, ha parlato della prossima mostra su San Paolo in programma dall’8 al 30 gennaio nell’oratorio di San Cristoforo (previste diverse iniziative collaterali); don Paolo Camminati ha illustrato i programmi della pastorale giovanile tra cui la decima edizione del “Tour de vie” previsto dal 29 luglio al 5 agosto del prossimo anno in Terrasanta; don Virgilio Zuffada ha richiamato l’attenzione sulle iniziative per la pastorale della salute; il diacono Giuseppe Chiodaroli ha ricordato che il 14 dicembre si terrà una giornata per la carità; don Francesco Cattadori ha preannunciato un incontro dedicato alle famiglie mentre altri consiglieri hanno spostato l’attenzione su singole parrocchie.
Un altro tema all’ordine del giorno era la prossima missione popolare diocesana: mons. Busani ha richiamato in breve il programma: dal 16 aprile al 31 maggio 2009 si terranno incontri con il clero e con gli organi rappresentativi nei vari vicariati (con la presenza di don Luigi Mosconi); nello stesso periodo incontro con gli organismi diocesani di partecipazione (Consigli Pastorale e Presbiterale, aggregazioni laicali,...); veglia di Pentecoste del 2009 annuncio ufficiale della missione; settembre 2009 convegno pastorale di preparazione: ottobre 2009 chiamata dei missionari; gennaio – giugno 2010 periodo di formazione dei missionari; settembre 2010 – Pentecoste 2011 celebrazione della missione.
In chiusura il vescovo mons. Ambrosio, ricollegandosi a quanto dibattuto in precedenza, ha sottolineato che sul tema dell’educazione i cattolici si trovano a compiere un cammino che viene da lontano. Occorre solo riprendere e verificare i punti di riferimenti e le finalità. Ha ammesso che oggi vi sono difficoltà oggettive, ma non si deve cedere al pessimismo; occorre avere sempre presente che il cuore dell’educazione è lo stesso Cristo; nel processo educativo sono opportune tutte le distinzioni, ma non si può cadere nella separazione: educare alla vita vuol dire accogliere la vita come dono, pertanto l’educazione è sempre un fatto religioso, senza distinzioni. Tre i settori che meritano una particolare attenzione: giovani, famiglia, malati e sofferenti. Mons. Ambrosio si è soffermato anche sulla prossima missione che deve partire non tanto da documenti ufficiali, ma da un convincimento sentito. Missione rivolta agli stessi credenti o ai lontani, secondo una terminologia del passato? Per mons. Ambrosio tutti noi abbiamo bisogno di essere evangelizzati e fondamentale è l’ascolto. Occorre dissodare il terreno perché possa accogliere il seme. Il Consiglio pastorale tornerà a riunirsi il 21 febbraio prossimo e probabilmente il tema sarà la missione popolare.
Piacenza 22 novembre 2008
venerdì 21 novembre 2008
Don Dosi, diocesi e università siano più vicine
Perchè la scelta è caduta su di lei?
«Molto probabilmente perchè monsignor Ambrosio mi conosceva già da alcuni anni. Avendo io una certa età posso rappresentare una visione più matura della vita, più pacata e globale delle relazioni con le realtà ecclesiali, le persone, specialmente i sacerdoti, le varie istituzioni che interagiscono con il vescovo».
A quando risale il suo primo incontro con monsignor Ambrosio?
«L’ho conosciuto per la prima volta nella primavera del 2001 quando venne nominato assistente ecclesiastico generale della Cattolica».
Che effetto le ha fatto incontrarlo da vescovo della sua diocesi?
«È prassi ormai consolidata che gli assistenti generali della Cattolica vengano nominati vescovi. Però non pensavo proprio che la sua candidatura fosse orientata su Piacenza. È stata una piacevole sorpresa».
Anche lei dalla Cattolica alla Curia di Piacenza, dunque.
«La Cattolica è stata la mia palestra sacerdotale. Nell’87 sono stato ordinato sacerdote. Ho iniziato in Cattolica il primo settembre dell’88. Nel mio ministero ho avuto l’occasione di collaborare intensamente con parrocchie di città (Santissima Trinità) e provincia (Podenzano), di attuare la cosiddetta pastorale universitaria, che consiste nel far interagire il messaggio religioso con le realtà dell’ateneo (docenti, personale tecnico e amministrativo e studenti). L’insegnamento e la direzione del collegio Sant’Isidoro, inoltre, mi hanno dato la possibilità di vivere in modo del tutto speciale e quasi unico il mio essere prete. Questa esperienza mi ha segnato in modo fortissimo e non potrà mai essere cancellata».
Come si vede la Chiesa piacentina dall’università di San Lazzaro?
«Dalla Cattolica si vede una diocesi molto vivace, che ama interrogarsi sui problemi ecclesiali e sociali, una diocesi che vive l’inizio del secondo millennio con le ansie e le preoccupazioni della mentalità contemporanea, ma una diocesi anche ricca di tantissima fiducia nei suoi responsabili e nelle sue guide. Se posso esprimere un auspicio, vorrei che ci fosse un’interazione più intensa tra chiesa diocesana e mondo universitario».
La prima cosa che farà da segretario?
«Dovrò imparare a gestire l’agenda del vescovo che vedo molto densa di impegni e ascoltare attentamente don Giuseppe Basini sulla cui pazienza e bontà conto tanto».
fri
Il testo pubblicato su Libertà di oggi 21 novembre 2008
Caso Englaro, per il vescovo Monari la condanna di Eluana è la sconfitta di fronte al dolore
Caso Englaro, per il vescovo Monari l'uomo ha negato la vita (1)
Diocesi di Piacenza-Bobbio, un milione e centomila euro dall'8 per mille
Diocesi di Piacenza-Bobbio
Ufficio stampa
Domenica 23 novembre giornata di sensibilizzazione
sul sostegno economico della Chiesa
Domenica prossima anche nella diocesi di Piacenza-Bobbio si tiene la giornata di sensibilizzazione sul sostegno economico della Chiesa. Com’è noto si tratta di un problema che non dovrebbe comportare particolari difficoltà interpretative, ma in realtà sull’argomento l’informazione appare ancora insufficiente. Da qui queste iniziative che hanno, tra gli scopi, anche l’informazione. Ad esempio tra le considerazioni torna periodicamente il luogo comune secondo cui la Chiesa è ricca e pertanto per vivere venda i suoi tesori artistici; più serio invece il problema della partecipazione delle comunità parrocchiali alla gestione dei beni ecclesiali nel nome della partecipazione e della trasparenza. In merito vi sono indicazioni precise della Cei e dei nostri Vescovi. Prima mons. Monari ed ora mons. Ambrosio hanno dato precise indicazioni perché nella parrocchie vengano istituiti i consigli economici e i fedeli si sentano corresponsabili della gestione dei beni ecclesiali.
E’ noto che in gran parte i finanziamenti vengono dal cosiddetto otto per mille. A questo proposito, proprio nel nome della trasparenza, forse è utile richiamare l’origine di questo sistema.
DA DOVE VIENE L’OTTO PER MILLE. Con la firma dei nuovi accordi tra Stato e Chiesa (firmati nel febbraio del 1984 da Craxi e Casaroli) fu stabilito che appunto l’otto per mille del gettito Irpef fosse devoluto alla Chiesa cattolica e ad altre confessioni per scopi religiosi o caritativi oppure allo Stato stesso per scopi sociali o assistenziali. La divisione sarebbe stata fatta sulla base delle indicazioni degli stessi contribuenti chiamati a pronunciarsi con una firma, e senza alcuna spesa, sulla dichiarazione dei redditi o semplicemente sul Cud.
Quindi non è un privilegio della sola Chiesa cattolica, ma di diverse confessioni e dello stesso Stato. Da parte sua la Chiesa cattolica rivendica anche motivazioni storiche: nel sito internet della diocesi (www.diocesipiacenzabobbio.org) viene documentato il lungo percorso, a partire dai primi dell’Ottocento, quando i beni ecclesiastici sono stati, a più riprese, incorporati dallo Stato, a partire da Napoleone che chiuse i monasteri (anche a Piacenza diversi i conventi e le chiese sede di caserme) per giungere agli espropri del nuovo Stato italiano.
I FONDI DEL 2008. Passiamo ora ad uno sguardo di sintesi ai finanziamenti. In breve qual è l’entità dei fondi che giungono alla diocesi di Piacenza-Bobbio dall’otto per mille? E qual è la loro destinazione? Per il prossimo anno la diocesi ha a disposizione, dai fondi dell’8 per mille, la somma di euro 1.162.344 che verrà così ripartita: euro 743.291 al culto e 419.053 euro alla carità.
Con la voce “culto” si intende: costruzione di nuovi complessi parrocchiali, restauri e ristrutturazioni; attività pastorali; sostegno ai media diocesani; rimborso spese a sacerdoti inviati in parrocchie senza parroco per celebrazioni domenicali; aggiornamento dei sacerdoti; pastorale dei migranti e missioni; associazioni; sotto la voce “carità” rientrano gli aiuti a persone bisognose, enti ed associazioni che svolgono attività assistenziale; alla gestione dell’ufficio Caritas.
Aiuti sempre dall’8 per mille, ma direttamente dalla Cei, sono destinati ai beni culturali: per il prossimo anno si prevede uno stanziamento di circa 350 mila euro; ogni due anni, sempre la Cei, interviene nella realizzazione di progetti specifici (chiese o oratori) con una somma massima di un milione di euro. Nel 2007 ci sono stati poi circa 100 mila euro provenienti dalle offerte deducibili fatte da privati a cui si aggiungono i contributi su singoli progetti (non possono essere quantificati in precedenza) provenienti da enti e privati tra cui le due Fondazioni (di Piacenza e di Parma) e le Banche locali.
A proposito di beni culturali è bene ricordare – per chi avanza la tesi che farebbero la ricchezza della Chiesa – che in realtà costituiscono una voce in forte passivo. Molte delle 800 chiese della diocesi che si trovano nelle 428 parrocchie, sono a rischio rovina e in genere gli organi della diocesi preposti a questo settore a malapena riescono a far fronte all’emergenza.
Tra i problemi che comportano i beni ecclesiastici, non vi è solo la manutenzione (voce ampiamente in deficit), ma anche la catalogazione e lo studio. Attualmente sono al lavoro esperti che hanno catalogato quasi il sessanta per cento dei beni culturali mobili. L’operazione è possibile grazie ai contributi della Cei e della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
La catalogazione rientra nella salvaguardia di un patrimonio (si pensi ai numerosi furti e alla necessità di avere la documentazione per le indagini delle Forse dell’Ordine) che non appartiene solo alla Chiesa, il cui scopo non è quello di organizzare musei, ma di comunicare il Vangelo. La Chiesa sente ugualmente la necessità di tutelare le proprie memorie, ma non a scapito del suo fine principale. E le sue memorie non sono solo sue, ma di tutta la comunità. Il sentimento religioso fa parte del passato di tutti, anche dei non credenti, e lo dimostra l'attenzione che anche studiosi atei dedicano al patrimonio religioso.
Questi alcuni temi: nella giornata di domenica alle parrocchie è stato consegnato materiale perché le comunità possano approfondire i vari aspetti relativi ad un argomento che rientra a pieno titolo nella vita della Chiesa che, pur attenta alle “cose dello spirito”, vive a tutti gli effetti nella storia.
giovedì 20 novembre 2008
Nomine, don Dosi segretario del vescovo e don Inzani a San Nicolò
Con Atto proprio dell’Ordinario diocesano in data 19 novembre 2008 il M. R. Dosi don Celso è stato nominato segretario vescovile, mantendendo al contempo l’incarico di assistente spirituale della sede piacentina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Con Atto proprio dell’Ordinario diocesano in data 19 novembre 2008 il M. R. Inzani don Paolo è stato nominato vicario parrocchiale della parrocchia di San Nicola di Bari in San Nicolò a Trebbia, Comune di Rottofreno, Provincia di Piacenza.
Con Atto proprio dell’Ordinario diocesano in data 19 novembre 2008 il M. R. Illica don Giuseppe, parroco di Castelsangiovanni, è stato nominato amministratore parrocchiale della parrocchia di Santa Caterina d’Alessandria in Ganaghello Comune di Castelsangiovanni, Provincia di Piacenza, resasi vacante in seguito alla rinuncia dell’ultimo titolare il M. R. Terzoli don Bruno e legittimamante accettata in data propria.
Lascia l’incarico di amministratore di Fontana Pradosa.
Con Atto proprio dell’ordinario diocesano in data 19 novembre 2008 il M. R. Isola don Roberto, vicario parrocchiale di Castelsangiovanni, è stato nominato amministratore parrocchiale della parrocchia dei Santi Antonio e Savino in Fontana Pradosa, Comune di Castelsangiovanni, Provincia di Piacenza, mantenendo i precedenti incarichi.
Piacenza, dalla Curia vescovile, 19 novembre 2008
il Cancelliere Vescovile
don Mario Poggi
mercoledì 19 novembre 2008
Bomba Cavallerizza, messa per gli sfollati a Piacenza Expo
Bomba Cavallerizza, domenica chiuse 11 chiese
Comunicato stampa diocesi Piacenza-Bobbio
Bomba Cavallerizza, suore di monsignor Torta evacuate a metà
fri
lunedì 17 novembre 2008
Suor Donata, espulsa dall'Eritrea l'ultima missionaria
Federico Frighi
domenica 16 novembre 2008
Bomba, evacuazione anche per le suore di clausura
fed.fri.
Il testo integrale su Libertà del 16 novembre 2008
venerdì 14 novembre 2008
Sacristi, Fava confermato presidente
straordinaria il 13 novembre 2008, ha confermato per il prossimo quinquennio
2008-2013, presidente Roberto Fava, sacrista della Cattedrale, vicepresidente
Gianni Silva, sacrista emerito di San Giovanni in Canale e Tesoriere, Ruggiero
Antognellini, della parrocchia di Sant'Anna. I sacristi hanno poi partecipato
alla Santa Messa in Cattedrale presieduta da Mons.Anselmo Galvani e ascoltato
la meditazione sul ruolo del sacrista proposta da monsignor Carlo Tarli, canonico
della Cattedrale e assistente spirituale U.s.a.c.. Nei prossimi giorni verrà
data comunicazione dell'incontro e del rinnovato consiglio direttivo a monsignor
Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza- Bobbio.
mercoledì 12 novembre 2008
Morta suor Dorotea, cuoca e gastronoma
martedì 11 novembre 2008
La Caritas parla svedese
fri
domenica 9 novembre 2008
Ambrosio sull'Opus Dei: il lavoro come mezzo per la santità
Mi limito a citare una frase a tutti nota di san Paolo che può aiutarci a comprendere il progetto di Dio su di noi, il nostro legame intimo e profondo con Gesù e la nostra vocazione alla santità. Nella lettera ai Romani (8, 28-30), Paolo scrive: "Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati".
Le parole dell’apostolo Paolo sono la rivelazione del piano di salvezza che Dio ha predisposto gratuitamente e attua a nostro favore. Facciamo parte di questo progetto: le parole dell’apostolo ci interpellano, ci riguardano. L’uomo è la creatura di Dio, predestinata ad essere conforme all’immagine del Figlio unigenito di Dio, chiamata a diventare partecipe della pienezza della vita in Dio, per mezzo del Figlio suo, il Verbo fatto carne. Come vi è solidarietà in Adamo, così vi è – e in modo molto più profondo e radicale - solidarietà in Cristo, il Nuovo Adamo, il Figlio di Dio fatto uomo, che ci ha donato la sua stessa vita.
Credo che san Josemarìa Escrivà abbia profondamente assimilato questa verità rivelata che Paolo tratteggia nei suoi punti essenziali. Da qui il richiamo costante di san Josemarìa alla santità: ogni persona è chiamata alla santità, senza differenze fra celibi e sposati, fra sani e malati, fra i contesti più diversi e le più diverse condizioni di vita.
Il cristiano, divenuto figlio di Dio nel battesimo, viene trasformato interiormente dal dinamismo dello Spirito che lo rende capace di realizzare in pienezza la sua umanità in Cristo. La santità è il sì a Dio, accogliendo il suo piano di salvezza, corrispondendo alla sua chiamata. Ma la santità è pure il sì alla nostra umanità rinnovata in Cristo Gesù.
Nel mettere in risalto l’universale chiamata alla santità e alla pienezza della propria umanità nell’unione con Cristo, san Josemarìa è portato a valorizzare l’attività umana in quanto luogo di incontro con Dio e con i fratelli.
A me pare davvero geniale questa visione unitaria di Josemarìa: tutto l’umano, compreso il lavoro e la fatica dell’uomo che lavora, entra nel cristiano e la pienezza cristiana, con il dono della grazia, entra e opera nell’umano. San Josemarìa ha insistito con particolare forza sul fatto che la vocazione alla santità non consiste in azioni od esperienze straordinarie ma risiede nel vivere da figli del Padre la vita quotidiana. Quasi prolungando nella storia e nell’esperienza di ciascuno il mistero dell’incarnazione, Josemarìa ritiene straordinaria proprio la quotidianità e la ferialità perché lì si realizza la vita dei figli di Dio.
Allora il lavoro, che è una fondamentale caratteristica della vita umana, acquista un ruolo centrale nella santificazione del cristiano e nell’apostolato cristiano. Non solo il lavoro è una realtà umana redenta da Cristo, in quanto assunto da Cristo stesso, non solo è mezzo e cammino di santità, ma diventa una realtà santificante.
San Josemarìa ci ha insegnato e ci insegna a vivere la connessione fra il dinamismo naturale dell’operare umano e il dinamismo trasformante della grazia di Dio in noi. Insieme a voi rendo grazie a Dio per il dono di san Josemarìa, per il suo grande esempio e per il suo profondo insegnamento.
sabato 8 novembre 2008
Emergenza Congo, l'appello della Caritas di Piacenza-Bobbio
In due distinti teatri di guerra, rispettivamente al confine con Uganda e Burundi e con il Sudan, si stima vi siano circa 110.000 famiglie (660.000 persone) in situazione di estremo bisogno: sfollati che necessitano di urgente assistenza umanitaria, alimentare e sanitaria.
La Caritas diocesana che da anni segue con attenzione e apprensione la situazione nel paese africano – anche attraverso visite dei propri operatori – lancia un appello a sostenere tramite offerte gli interventi in corso. Caritas Italiana in particolare ha già risposto con un primo contributo di 50.000 euro che si affianca agli interventi ordinari già attivi da tempo: recupero di bambini soldato, progetti di sviluppo rurale, microcredito, interventi sanitari.
Per sostenerne l’azione si possono inviare offerte a C/C postale n. 347013 (causale “EEMERGENZA CONGO”) intestato a Caritas Italiana oppure contattare la Caritas diocesana allo 0523-332750 o consultarne il sito www.caritaspiacenzabobbio.org per aggiornamenti e informazioni su altri canali per la donazione.
venerdì 7 novembre 2008
Nomine, a sorpresa slitta don Dosi
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Il testo su Libertà del 7 novembre 2008
Don Basini: la segreteria del vescovo punto d'ascolto per la città
Nello studio di monsignor Monari sono passati in tanti: dal clochard al giornalista Enzo Biagi, dal cardinale Camillo Ruini all’attrice Claudia Koll, da Ernesto Olivero a don Luigi Ciotti. In media don Basini doveva fare da “semaforo” ad una cinquantina di persone alla settimana; all’inizio il lunedì, poi quando c’era tempo.
«Fare il segretario di un vescovo è un’esperienza che ti porta a conoscere la realtà della chiesa diocesana e delle istituzioni provinciali» prosegue Basini. Con l’arrivo di monsignor Ambrosio, poco o nulla sembra essere cambiato: «Il vescovo Gianni ha avuto da subito un profondo rispetto dello stile maturato in questi dodici anni». Qualcuno azzarda dei confronti: c’è chi dice che le udienze di Ambrosio sono più lunghe perché all’attuale presule piace molto chiacchierare. Sorride don Basini e, da buon segretario, se la cava con vaticana diplomazia: «Diciamo che, nel desiderio di conoscere la nostra realtà, dà maggiore spazio ai suoi interlocutori. Il compito del segretario è anche un po’, antipatico dovendo dare un ritmo alla scansione delle udienze».
Federico Frighi
Il testo integrale su Libertà di oggi 7 novembre 2008
Udienze, sacerdoti dal vescovo un giorno alla settimana
Diocesi di Piacenza-Bobbio Ufficio stampa
La seduta del Consiglio Presbiterale Diocesano
Le relazioni tra i sacerdoti, tra sacerdoti e vescovo, tra sacerdoti e laici sono state al centro della riunione del Consiglio presbiterale che si è tenuta questa mattina, giovedì 6 novembre, nella Sala degli Affreschi di Palazzo Vescovile sotto la presidenza di mons. Gianni Ambrosio e il coordinamento di don Federico Tagliaferri. Il Consiglio ha così accolto le indicazioni contenute nella relazione che, nell'ultima seduta, aveva tenuto ai presbiteri il teologo don Roberto Vignolo che a sua volta era partito dall'analisi delle relazioni di Gesù con i suoi discepoli. E' stato un dibattito che ha affrontato, con molto pragmatismo, sia le luci sia le ombre del rapporto che vi è oggi tra i membri del presbiterio diocesano: le varie indicazioni saranno ora raccolte in un documento di lavoro per agevolare il "passaggio" delle varie indicazioni da un organismo, tutto sommato riservato (il Consiglio presbiterale o "Senato del Vescovo", è appunto un organismo che collabora con il Vescovo nel governo della diocesi), a tutti i membri del clero piacentino. In chiusura alcune osservazioni del vescovo mons. Ambrosio: quello di questa mattina (sintetizziamo) è stato un confronto che ci fa crescere, tuttavia occorre tenere presenti l'importanza e la centralità della relazione con Gesù; ogni relazione deve svolgersi all'interno della fede e la presa di coscienza che quello che Gesù ha fatto con noi continua ("Il Signore è il fine della storia"); all'interno della comunità ecclesiale le relazioni siano finalizzate a consolidare il concetto di Chiesa; concretezza e attenzione alla persona in ogni relazione (una buona spiritualità porta inevitabilmente anche all'apertura e alla disponibilità verso l'altro).
Nel corso dell'incontro era stata avanzata la proposta che il Vescovo ogni settimana metta a disposizione alcune ore per incontrare i sacerdoti senza la richiesta di alcuna prenotazione. "Un momento in cui un sacerdote possa andare dal Vescovo, magari per digli solo come sta". Mons. Ambrosio ha precisato che già da tempo stava pensando ad una tale possibilità ("Mi hanno detto, alcuni non verranno, allora andrò io a trovarli"); dal prossimo anno verrà stabilito un giorno di "udienza libera" riservata al clero.
Quella di questa mattina è stata anche una seduta ricca di comunicazioni. Il vicario generale mons. Lino Ferrari ha precisato quanto segue: il 7 dicembre in cattedrale verranno ordinati alcuni diaconi, ora seminaristi del Collegio Alberoni; il 22 novembre alla Bellotta si riunirà il Consiglio Pastorale Diocesano; sempre il 22 novembre a Fiorenzuola, alle ore 16, verranno ordinati due diaconi permanenti; il 27 novembre si terrà l'incontro di formazione per il clero sull'affettività, interverrà don Enrico Parolari della diocesi di Milano; il 29 novembre faranno il loro ingresso nella sede di Veano le Suore Adoratrici ed è previsto un rito in cattedrale alle ore 16; il 23 novembre nella messa vespertina in cattedrale verranno ricordati i Vescovi piacentini defunti; il 16 dicembre ricorre il 25° anniversario della morte del vescovo Enrico Manfredini. Mons. Ferrari ha poi invitato i sacerdoti a far pervenire al Nuovo Giornale - entro dieci giorni - le eventuali modifiche da apportare alla nuova edizione dell'Annuario diocesano.
Dall'Economo, don Giorgio Bosini vi è stata la richiesta di indicazioni su alcuni temi relativi all'amministrazione della diocesi. Per il protrarsi della seduta l'argomento è stato rinviato alla prossima seduta; ricordiamo in breve i temi proposti: che cosa fare con il patrimonio delle parrocchie, non utilizzato per il culto e per l'attività pastorale, e ormai fatiscente? E' il caso di costituire un'agenzia che lo gestisca e lo valorizzi? decentrare nei sette vicariati, con il ricorso a tecnici, parte dell'attività amministrativa; trovare in ogni vicariato una persona che promuova, anche sul piano pastorale, il sostentamento del clero attraverso il Sovvenire (8 per mille); recupero crediti: molti prestiti alle parrocchie non sono rientrati e questo toglie risorse ad altri; gestione di Palazzo Vescovile: "dare forma giuridica" al Provveditore, di recente nominato; criteri per rendiconto amministrativo e bilancio di una parrocchia; rispetto delle autorizzazioni canoniche. Il Consiglio Presbiterale tornerà a riunirsi il 4 dicembre prossimo (la seduta di febbraio è stata spostata al 12 dello stesso mese).
giovedì 6 novembre 2008
NOMINE: Don Basini parroco di Sant'Antonino
Con atto proprio dell’ordinario diocesano il M. R. Musso don Emanuele Massimo, finora vicario parrocchiale della parrocchia di Podenzano, è stato nominato amministratore parrocchiale di:
* San Paolo Apostolo in Pieve di Campi, Comune di Albareto, Provincia di Parma;
* San Giacomo Maggiore in Campi, Comune di Albareto, Provincia di Parma. Ed inoltre è stato a lui conferito l’incarico di collaboratore nel servizio pastorale nell’ambito dell’Unità pastorale 1 del Vicariato Val Ceno - Val Taro.
Piacenza, dalla Curia Vescovile, 5 novembre 2008
il Cancelliere Vescovile
don Mario Poggi
mercoledì 5 novembre 2008
Opus Dei a Piacenza, laici impegnati nella società
«Per abbracciare l’Opus Dei - dice - è indispensabile la disponibilità a lasciarsi formare, fino ad arrivare ad un particolare grado di vita interiore da poter sopportare il peso di una vita impegnativa». In cui, ad esempio, c’è il cilicio, la pratica di mortificazione corporale che lo stesso Revojera ammette talvolta di far uso nei centri dell’Opera. «Far parte dell’Opus Dei significa studiare molto - mette in chiaro -, fare due mezz’ore di adorazione al giorno, la messa quotidiana. C’è un piano di vita da seguire piuttosto serio che consente poi di svolgere un apostolato a 360 gradi». C’è anche un lato oscuro della prelatura personale che Revojera ci tiene a smentire: «L’Opus Dei non ha nulla di segreto tanto è vero che abbiamo anche un sito internet che dice tutto di noi. Le porte dei nostri centri sono aperte, non c’è nulla di misterioso e anche questa supposta ricchezza è una favola. Tutte le nostre opere sociali sono assolutamente in deficit (collegi universitari, scuole, centri per l’infanzia, ambulatori)». «Queste dicerie - secondo il numerario - si sono create per due motivi: prima di tutto perché il diavolo esiste, poi perché la Chiesa è sempre stata calunniata nel passato, cominciando addirittura da Nostro Signore, andando avanti con i martiri cristiani fino a Padre Pio».
Si proietta il filmato di San Escrivà. Il suo messaggio è estremamente attuale: «La promozione dei laici nella chiesa con responsabilità apostolica formativa anche pubblica e poi il messaggio della santificazione della vita ordinaria. Il nostro lavoro può essere il cammino dello nostra santità, della nostra perfezione nel mondo, se lo facciamo con spirito di servizio. A cominciare dalla famiglia per entrare nella società e anche nella politica con la massima libertà per tutti».
I soprannumerari a Piacenza sono 4 o 5: «Ma qui abbiamo moltissimi cooperatori ed amici che seguono la nostra attività e vengono ai nostri ritiri». All’incontro è stato invitato il vescovo Gianni Ambrosio. «San Escrivà ha felicemente messo insieme - osserva il presule - l’attività umana, quindi il senso del lavoro, e l’attività di Dio attraverso la grazia».
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Il testo integrale su Libertà di oggi, 5 novembre 2008
Il ricordo di don Benzi, "pretaccio" di strada
Assente l’ex direttore della Gazzetta dello sport, Candido Cannavò, per un malore. Ha scritto “Pretacci, storie di uomini che portano il Vangelo sul marciapiedi”, citato dalla moderatrice dell’incontro, Rosanna Montani.
C’è don Nicolò Anselmi, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana. «Don Benzi non ha avuto paura di mischiarsi con chiunque - dice -, di andare incontro ai giovani e ai meno giovani che sono in difficoltà con la semplicità, con lo spirito di accoglienza che lo contraddistingueva». «Ha trascinato la Chiesa anche nei luoghi più difficili - continua -. È stato un grande esempio. Oggi c’è la tentazione di ritirarsi in privato, di far fronte da soli ai nostri personali problemi, anche da parte delle nostre comunità cristiane. Don Oreste, invece, ha sempre invitato ad andare incontro, ad uscire là dove c’è bisogno». C’è Edoardo Martinelli, allievo di don Lorenzo Milani a Barbiana, dal 1964 al 1967 (dai 14 ai 18 anni): «Don Milani e Don Benzi: entrambi sono due mistici mancati. La dedizione, il coraggio, la coerenza sono gli elementi comuni; per il resto sono figure completamente diverse: il priore di Barbiana dà la precedenza alla scuola; don Benzi invece attraversa tutti i vicoli tortuosi della vita, anche quelli più marginali, dove ci si infanga».
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Il testo su Libertà del 4 novembre 2008
martedì 4 novembre 2008
Morto don Renato Braghieri, l'ex parroco di Statto
E’ morto, ieri pomeriggio, all’Ospedale civile di Piacenza, don Renato Braghieri, già parroco di Statto ed ora ospite della Casa del Clero di via Torta.
Don Renato Braghieri era nato a San Lazzaro Alberoni (allora Comune autonomo) il 6 giugno 1916 ed era stato ordinato sacerdote il 16 marzo 1941. Ha iniziato il servizio pastorale come parroco di Ebbio per passare nel 1954 alla guida della parrocchia di Muradello. Dal 1972 è stato cappellano alla casa di riposo delle Suore di Sant’Anna al Gargatano; il 10 gennaio 1984 il Vescovo lo ha nominato parroco di Pigazzano e il 27 settembre 1989 di Statto.
Ha rinunciato alla parrocchia il 1° agosto 2004 e si è ritirato alla Casa del Clero.
I funerali saranno presieduti dal vescovo mons. Gianni Ambrosio e saranno celebrati domani, 5 novembre, alle ore 9,30 in cattedrale.
Comunicato stampa diocesi di Piacenza-Bobbio
domenica 2 novembre 2008
Sant'Antonino, don Basini parroco il 16 novembre
Il testo su Libertà del 2 novembre 2008
Ambrosio: Ognissanti è una festa di famiglia
Il vescovo Gianni Ambrosio si è rivolto così ai fedeli che ieri hanno affollato il cimitero urbano per la festa di Ognissanti, nel primo dei due giorni dedicato a chi non c’è più. Era la prima volta del vescovo Ambrosio in questa particolare celebrazione che per tradizione si tiene all’aperto, con l’altare posto davanti al famedio e la gente in piedi nel vialetto centrale e, chi non ci sta, tra le lapidi dei sepolcri ornate di fuori.
«È motivo di consolazione - dice il vescovo - sapere che abbiamo molti amici che hanno vissuto e vivono l’amicizia in Dio. Ora la vivono nella pienezza. Questi amici che ci hanno accompagnato e preceduto vivono per sempre l’amicizia in Dio ma non dimenticano l’amicizia con ciascuno di noi, anzi ci assicurano la loro compagnia e la loro preghiera». Il Vangelo di ieri presentava l’annuncio delle beatitudini. «I santi sono l’interpretazione convincente di questa pagina - osserva il presule -; la vita quotidiana, anche nei suoi aspetti apparentemente banali, anche nei suoi lati a volte oscuri, negli ostacoli di cui è piena, è la strada della santità, è il luogo in cui vivere e testimoniare la fede, la speranza, la carità». La certezza cristiana: «I nostri fratelli e le nostre sorelle che oggi festeggiamo sono beati perché hanno accolto l’annuncio del Vangelo, l’hanno vissuto qui su questa terra. Ci ricordano che anche noi siamo chiamati ad essere un giorno totalmente partecipi della vita di santità e di amore in Dio». «I problemi di ogni giorno sono importanti ma non possiamo lasciarci chiudere nel nostro piccolo mondo quotidiano - prosegue Ambrosio - perchè rischiamo di dimenticare il grande desiderio di santità, di vita nuova presente in noi. Siamo invitati a rispecchiarci nelle beatitudini che sono innanzi tutto un dono e che diventano un impegno, una testimonianza di vita da attuare nella fedeltà e nella coerenza».
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Il testo integrale su Libertà di oggi, 2 novembre 2008
sabato 1 novembre 2008
Il ricordo di don Benzi ad un anno dalla morte
Piacenza - I membri della Comunità Papa Giovanni XXIII presenti nella Diocesi di Piacenza –Bobbio organizzano un evento commemorativo per ricordare il primo anniversario della morte – per noi nascita al cielo – del proprio Fondatore Don Oreste Benzi. La Comunità Papa Giovanni XXIII è presente nella provincia di Piacenza con 3 Case Famiglia ( a Caorso, a Piacenza, a Fiorenzuola), 1 casa di preghiera ed accoglienza (Rottofreno), 2 famiglie accoglienti per un totale i 14 aderenti. Attualmente sono accolte 20 persone. Nel mondo si calcola che ogni giorno circa 40 mila persone mangiano alla tavola predisposta dalla Comunità, che è ormai presente in tutti i continenti con le su strutture ed attività di condivisione. La Comunità Papa Giovanni XXIII ha scelto di ricordare la scomparsa di Don Oreste il giorno 3 novembre 2008 nella Chiesta di San Pietro a Piacenza (Via Carducci angolo Via Romagnosi) attraverso un evento commemorativo articolato in più fasi:
ore 17,30 Tavola Rotonda sul tema educativo: Si parla di emergenza educativa. Chi è in emergenza? I figli che non ascoltano? I genitori che non sanno che fare? La società? Intervengono Candido Cannavò, autore di Pretacci e già direttore ella Gazzetta dello Sport Don Nicolò Anselmi, direttore dell’Ufficio Nazionale di Pastorale Giovanile-Cei Edoardo Martellini, alunno di Don Lorenzo Milani e Coordinatore Centro Studi L.Milani di Vichio
Ore 19,30 Ascoltiamo don Oreste attraverso la proiezione del documentario-intervista “Do you love Jesus”
Ore 20,30 Ascoltiamo don Oreste attraverso la lettura di suoi scritti sui temi educativi Ore 21 Santa Messa presieduta dal Vescovo di Piacenza S.E. Gianni Ambrosio.