lunedì 31 maggio 2010

Cardinale da Pecorara, le celebrazioni

Venerdì prossimo, 4 giugno, a Palazzo Galli, alle ore 18, verrà presentato da Massimo Baucia la ristampa della pubblicazione “Giacomo da Pecorara nel ms. Pallastrelli 435/2 della Passerini-Landi”; introduzione di Corrado Sforza Fogliani (è una pubblicazione curata dalla Banca di Piacenza che ha promosso il ciclo di incontri con la Diocesi e il Comune di Pecorara).
Iniziano così le celebrazioni del Porporato piacentino che ha avuto un ruolo di primo piano nella vita politica e religiosa dell’Europa del XIII secolo.

IN CATTEDRALE. Un altro appuntamento è in programma domenica prossima, 6 giugno: alle ore 17,30, in Cattedrale, verrà reso omaggio all’urna, in cui sono conservati alcuni resti del Cardinale. L’urna è posta nel presbiterio (angolo con il transetto di sinistra) e sarà il vicario generale mons. Lino Ferrari a guidare l’incontro.

IN SAN DONNINO. Alle 18,30, nella chiesa di San Donnino (tempio riedificato dal Porporato nel 1236), il vescovo mons. Gianni Ambrosio presiederà una celebrazione eucaristica (la Messa sostituirà quella che abitualmente si celebra nella chiesa di Largo Battisti alle 19,30).

UN CONVEGNO DI STUDI STORICI. Martedì, 8 giugno, a Palazzo Galli, Sala Panini, ore 9,30 – 13,00, si terrà un convegno di studi sul tema: “Il cardinale Giacomo da Pecorara. Un diplomatico piacentino nell’Europa del XIII secolo”.
Dopo i saluti introduttivi di Corrado Sforza Fogliani, presidente della Banca di Piacenza, e di Franco Albertini, sindaco di Pecorara, ci sarà la prolusione del vescovo mons. Gianni Ambrosio.
Seguiranno le relazioni: mons. Domenico Ponzini dell’Ufficio del beni culturali della diocesi parlerà della “Chiesa piacentina nel Duecento. Un profilo biografico di Giacomo da Pecorara”; Giorgio Fiori, “La nobile famiglia da Pecorara”; Simone Manfredini dell’Università di Ginevra, “L’azione diplomatica del cardinale da Pecorara nell’Europa del XIII secolo”; Ivo Musajo Somma dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, “Le testimonianze piacentine relative a Giacomo da Pecorara”; Enrico Angiolini dell’Istituto Storico del Medioevo di Roma, “Il contributo degli archivi ravennati e romani alla conoscenza della figura del cardinale Giacomo da Pecorara”; Giuseppe Cattanei dell’Università degli Studi di Milano, “Rapporti tra Giacomo da Pecorara e Tedaldo Visconti (Gregorio X)”; Ugo Bruschi dell’Università di Bologna, “Giacomo da Pecorara e la Congregazione dei Parroci Urbani di Piacenza”; Fausto Fiorentini dell’Ufficio stampa della diocesi, “La chiesa di San Donnino che fu del cardinale Giacomo da Pecorara: ricostruzione e destinazione nel Novecento”.
Chiusura dei lavori alle ore 13; presiede Anna Riva dell’Archivio di Stato di Piacenza; coordinamento scientifico di Giuseppe Cattanei. Agli interessati sarà consegnata la pubblicazione, da parte della Banca di Piacenza, “Giacomo da Pecorara nel ms. Pllastrelli 435/2 della Passerini Landi” .
Già fissata anche la data della presentazione degli atti a cura della Banca di Piacenza: Sala Panini di Palazzo Galli, venerdì 29 ottobre, alle ore 18.
A PECORARA. Le celebrazioni si spostano poi a Pecorara. Sabato 12 giugno, nella chiesa parrocchiale di Pecorara, alle ore 11, celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo mons. Gianni Ambrosio; nel pomeriggio, alle 16,30, nell’oratorio di Vallerenzo, alle ore 16,30, presentazione della figura del cardinale Giacomo da Pecorara: la figura e l’opera (relazione di Fausto Fiorentini); rapporti Papato e Impero (Ivo Musajo Somma). Dalle 10 alle 16, funzionerà nel capoluogo valtidonese un apposito annullo postale a cura delle Poste Italiane.
Domenica, 13 giugno, sempre a Pecorara, inizio delle manifestazioni estive “Pecorara in piazza”, festeggiamenti popolari (mercatino dei sapori-prodotti tipici e mercato hobbisti, esposizione-raduno Fiat 500, concorso di disegno “Disegna il logo della festa”).

martedì 25 maggio 2010

Monsignor Segalini: la convivenza con le verità è apprendistato anche per la Chiesa

«A 80 anni ci si sente più liberi di dire le cose che ti toccano dentro, con la schiettezza e la sincerità di sempre». Lo confessa monsignor Eliseo Segalini (intervistato su Libertà lo scorso 19 maggio), vicario episcopale, nel giorno del suo ottantesimo compleanno, festeggiato nel seminario urbano di Piacenza. «Penso che una delle cose più importanti sia essere schietti e sinceri - evidenzia -, nel momento educativo sono importanti non solo i sacri principi ma anche ciò che ci tocca personalmente». Senza prevaricazione alcuna: «Il Papa, in Portogallo, ha detto una cosa nuova. Ricordatela sempre: la convivenza con le verità degli altri è apprendistato anche per la Chiesa». Perché esistono delle altre verità, di fronte alle quali ci si chiude a riccio. «La globalizzazione ci ha resi più vicini ma meno fratelli» osserva don Eliseo. «Occorre invece modificare i comportamenti - è convinto - modificare il linguaggio, perchè è soltanto attraverso questa strada che passa la fraternità, non attraverso le scomuniche». Parole di un neo ottantenne che si sente libero di pronunciarle. Così come il Papa. «Guardate che una delle cose belle che il Concilio dice - conclude - è che lo Spirito Santo conduce tutti alla presenza del mistero pasquale; tutti, anche la gente che non va messa mai o i musulmani. E' importante sapere questo, perchè di ti dà la serenità nella vita di ogni giorno».

venerdì 21 maggio 2010

In Consiglio Prebiterale il bilancio della diocesi, per il pubblico è segreto

Nella Sala degli Affreschi di Palazzo Vescovile, si è riunito ieri (ultima seduta prima della pausa estiva) il Consiglio Presbiterale.
I lavori sono iniziati con la relazione dell’Economo diocesano don Giorgio Bosini sul bilancio della Curia; bilancio che chiude in attivo per quanto riguarda l’esercizio dello scorso anno, ma che risente di gestioni passive degli anni precedenti, però in fase di assorbimento.
Numerose le spiegazioni tecniche fornite ai presbiteri in quanto il settore è sottoposto a continui cambiamenti; inoltre sono in corso aggiornamenti nelle registrazioni contabili sulla base di nuove indicazioni date dalla CEI. Tra le richieste dell’Economo anche un maggiore coinvolgimento delle circoscrizioni periferiche per quanto riguarda, ad esempio, il patrimonio dei beni ecclesiastici diocesani che, alla luce di nuove verifiche fatte dall’ufficio dei beni culturali, si sta manifestando più complesso di quanto si riteneva abitualmente: il numero complessivo delle chiese (compresi oratori e cappelle) sembra aggirarsi sulle novecento unità, mentre abitualmente si parlava di 800 edifici. Da qui la necessità di fare scelte sulla gestione di questo patrimonio; da parte di alcuni membri del Consiglio è stata anche chiesta una maggiore semplificazione degli oneri burocratici, comunque imposti dalla legge e - ha sottolineato don Bosini – sarà opportuno un maggiore coinvolgimento dei consigli economici parrocchiali.
E’ stata poi la volta di mons. Busani che ha riferito sull’andamento della Missione popolare diocesana: tutto procede come da programma, il 22 maggio si terrà la Veglia di Pentecoste in cattedrale; in giugno verranno approfonditi i contenuti del secondo anno e nei sabati di ottobre (9, 16 e 23) è già in stato previsto il corso di preparazione dei formatori per il secondo anno della missione.
Si è quindi passati ad analizzare il problema della pastorale della montagna partendo dalle relazioni dei rappresentanti dei singoli vicariati. Per quello di Piacenza-Gossolengo occorre tener conto che il problema della pastorale della montagna deve coinvolgere l’intera diocesi e tra i problemi appare importante la verifica del ruolo dei preti, soprattutto la loro vita comunitaria. Circa le questioni organizzative, prioritaria è quella relativa all’incontro con le persone. Da studiare anche la possibilità che presbiteri della montagna in inverno diano un aiuto ai loro confratelli della città.
Val d’Arda: importante il problema del numero dei preti e della loro età (attualmente quelli al di sotto dei 50 anni sono 34); occorre affrontare il problema della presenza nei centri più piccoli e valutare le possibilità di collaborazione.
Val Nure: andare oltre la situazione della montagna ed allagare l’analisi a tutta la diocesi con una particolare attenzione ai malesseri che si sviluppano in periferia.
Val Tidone: problemi da affrontare insieme attraverso la corresponsabilità dei sacerdoti ed assegnando compiti anche ai laici attraverso una specifica formazione ministeriale; anche per la gestione dei beni ecclesiastici occorre un maggiore coinvolgimento.
Bassa e media Val Trebbia – Val Luretta: recuperare i precedenti studi sul problema; esaminare la possibilità di valutare il servizio dei diaconi permanenti nelle piccole comunità, coinvolgere maggiormente i laici, snellendo, ove possibile, gli oneri di carattere burocratico.
Bobbio: in montagna resta importante il rapporto tra la popolazione e le proprie tradizioni, anche religiose. Questo nell’ambito di un rapporto reciproco che coinvolge anche la Chiesa e i sacerdoti. Il clero sta diventando sempre più anziano ed è auspicabile l’invio di giovani da affiancare ad un maggiore numero di laici impegnati anche nella vita parrocchiale. Alcune parrocchie, per motivi di distanze, chiedono di essere aggregate alla diocesi di Chiavari.
Val Taro e Val Ceno: il problema della pastorale della montagna coinvolge tutta la diocesi ed occorre tener presente che già è stato affrontato in momenti precedenti tra cui il Sinodo, la costituzione delle Unità pastorali e specifici convegni. Questi contributi sono da recuperare ed è urgente arrivare a scelte rapide e concrete con l’aiuto di tutti. In questo il contributo della Missione può essere determinante, anche per la valorizzazione dei laici. E’ pure necessario promuovere il diaconato permanente con apposite iniziative in loco.
Sul tema ampio il dibattito. E’ stata sottolineata la necessità di organizzare il servizio di “referenti” per le parrocchie prive di parroco residente; lo stesso vale per gli animatori della liturgia. Importante che vi sia un gruppo attivo in ogni parrocchia. Da valorizzare l’Azione Cattolica per il suo rapporto con la parrocchia. E’ stata pure sottolineata la necessità di tenere relazioni con anziani e malati, si è discusso sul rapporto diaconi permanenti e comunità (continuità e diversificazione?). Molti presbiteri hanno sottolineato la necessità di gestire, con proposte, gli importanti cambiamenti che la Chiesa sta vivendo, magari verificando che cosa stanno facendo in altre diocesi; tuttavia non è mancato l’invito anche a vedere quanto di favorevole vi è nell’attuale momento storico che non manca di aspetti positivi. Da diversi presbiteri è venuto il consiglio di raccogliere i vari contributi dei vicariati ed organizzarli in un unico documento.
I lavori sono stati conclusi dal Vescovo che, in apertura del suo intervento, ha sottolineato l’importanza della recente iniziativa proposta da “Piacenza Teologia” (“Importante occasione per riflettere su Dio e sui nostri rapporti con Dio”); mons. Ambrosio ha avuto pure parole di ringraziamento per il lavoro che sta facendo don Giorgio Bosini con il suo ufficio.
Infine ha sintetizzato in cinque punti le sue indicazioni: tutto va collegato alla Missione popolare ed in questo, anche se vi sono difficoltà, occorre sempre operare perchè la vita sia vista in chiave positiva e che il Vangelo sia vissuto bene; continuare nell’ambito di una tradizione positiva, ma attenti al nuovo impegnandosi in ciò che è possibile; vivere in un clima di reciprocità facendosi carico il più possibile delle situazioni degli altri; impegnarsi per vivificare le vocazioni sia dei diaconi permanenti sia di figure ministeriali emergenti quali gli animatori ed i referenti; prestare attenzione, ad esempio con Messe in diverse lingue straniere, alla presenza di popolazioni di altre culture che ormai vivono tra noi. Occorre favorire l’integrazione; questi nuovi arrivati sono una ricchezza..
Non è mancato un cenno ai problemi amministrativi che vanno affrontati con “giustizia, onestà e trasparenza”. Per le diverse proposte emerse mons. Ambrosio ha chiesto che tutto venga riunito in un unico documento.
In apertura il vicario generale aveva fatto alcune comunicazioni sulla vita diocesana richiamando i principali impegni in agenda: sabato 22 maggio la Veglia di Pentecoste in Cattedrale; il 3 giugno festa del Sacro Cuore con relazione del Vescovo sullo “stato della Diocesi”; alla sera la processione nelle vie cittadine del Corpus Domini; dal 4 al 13 giugno celebrazioni in onore del cardinale Giacomo da Pecorara in città e a Pecorara; 9 – 11 giugno pellegrinaggio a Roma di un gruppo di sacerdoti in occasione della chiusura dell’anno sacerdotale; 12 giugno in cattedrale ordinazione sacerdotale di un diacono.

mercoledì 19 maggio 2010

Radio Città Nuova: un fantasma nell'etere

Sul sito della diocesi di Piacenza-Bobbio, tra i media diocesani, campeggia ancora il link a Radio Città Nuova. L'emittente diocesana (di proprietà della Cooperativa Multimedia) in realtà non c'è più. La frequenza è stata venduta a Radio Mater. Si era parlato di un futuro accordo tra la diocesi di Piacenza-Bobbio e la direzione della concorrente di Radio Maria per ospitare trasmissioni prodotte a Piacenza, come catechesi o messe in diretta dalla cattedrale. Al momento solo un miraggio nel deserto. Di definito non c'è nulla e si parla della proposta di un'ora al mese dedicata a Piacenza. Radio Città Nuova continuerebbe dunque a vivere per 12 ore all'anno.

Ci chiediamo come sia stato possibile, nell'era dei mezzi di comunicazione, far morire una fonte di evangelizzazione vicino alle persone anziane e ai malati. Una fonte di evangelizzazione che utilizza il più antico veicolo di diffusione - le onde radio -, praticamente immortale. La tv cambia, i telefoni pure, i computer non parliamone, internet si evolve sempre di più, la radio continua a trasmettere imperterrita dai tempi di Guglielmo Marconi. Mancavano i soldi, è stato scritto. Centomila euro. Nessuna pretesa di fare i grandi con i soldi degli altri, però ... sono in tanti a pensare che forse la diocesi piacentina, magari l'Istituto per il sostentamento del Clero, magari qualche ente collegato ...

Al di là dei soldi, tuttavia, ciò che si evince è l'assoluta mancanza da parte della diocesi di Piacenza-Bobbio di un progetto sui mezzi di comunicazione sociale. Stupisce che nessuno, dico nessuno, dal vescovo Gianni Ambrosio giù, giù fino all'ultimo, abbia porto le proprie scuse agli ascoltatori della radio che da un momento all'altro sono rimasti orfani delle voci cattoliche piacentine. Del tipo: "Avremmo voluto ... ma non ci sono i soldi. Ci spiace molto per tutti ma non vi abbandoniamo". Niente di tutto questo. E chi in questi anni ha lavorato gratis per mandare avanti l'emittente? Da monsignor Gianfranco Ciatti a tutti gli altri volontari che ancora ci sono. Almeno un comunicato del tipo: "Avremmo voluto ... ma non ci sono i soldi. Ci spiace molto e vi ringraziamo per tutto quello che avete fatto. Il Signore non dimentica". E' l'unico.
Federico Frighi

martedì 18 maggio 2010

Addio a madre Paola, la sorella dei bambini

E' morta domenica, giorno dell'Ascensione, suor Paola Villa delle Figlie di Gesù
Buon Pastore. Nata ad Agrate Brianza il 7 febbraio 1922, il 29 giugno 1945 è
entrata nella comunità delle Figlie di Gesù Buon Pastore; ha fatto la
vestizione il 27 febbraio del 1946; la prima professione il 20 settembre
1948 e la professione perpetua l'8 novembre 1951.
Suor Villa è nota in diocesi di Piacenza-Bobbio per aver prestato servizio,
subito dopo la prima professione, nella scuola materna di Vigolzone
(1948-1951); dopo una parentesi in altri centri, è tornata nella nostra
diocesi ed in particolare è stata due anni a Villa Regina Mundi di Pianazze;
è passata poi in seminario dove è stata per tredici anni, quindi nella
scuola materna di San Polo (1994-1996) e infine è stata al servizio del
vescovo mons. Luciano Monari per otto anni.
Ultimamente era ospite presso la casa generalizia in via Mazzini. La comunità delle Figlie di Gesù Buon Pastore desiderano comunicare la
notizia della scomparsa di suor Paola ai sacerdoti, ai diaconi
permanenti, alle comunità religiose e ai tanti amici che suor Paola ha
conosciuto nei suoi servizi in Diocesi.
"Suor Paola - precisa la madre generale suor Franca Barbieri - è stata per
la nostra comunità un grande dono, la sua mitezza, la sua semplicità, la
sua affabilità e cordialità hanno reso facile il rapporto con le sorelle e
con le tante persone che ha incontrato nella sua vita. La sua grande
generosità e ubbidienza l'ha portata anche nei luoghi di missione, a
Lisbona, dove è rimasta per ben 8 anni e con grande dispiacere ha dovuto poi
lasciare per motivi di salute. Ringraziamo tutte le persone - continua madre
Franca - che le sono state vicine durante la sua lunga malattia, con
l'affetto e la preghiera. Pur sapendo che già sarà nella gloria del Padre
affidiamo la cara suor Paola alla preghiera e al ricordo di tutti quelli
che l'hanno conosciuta ed amata".

La Curia di Piacenza-Bobbio allunga la vita

La Curia di Piacenza-Bobbio allunga la vita. Oggi pomeriggio la diocesi di Piacenza-Bobbio ha inviato un comunicato sulla morte di don Rebuffi. Nel comunicato si diceva che erano stati fissati anche i funerali presieduti dal vescovo Gianni Ambrosio. Peccato che il povero don Rebuffi, pur grave, non fosse affatto deceduto. Lo si è saputo un paio d'ore dopo con un nuovo comunicato. Di seguito le due note della Curia.

Ore 16,16
E' morto oggi, alle ore 12 circa, all'ospedale di Piacenza dov'era
ricoverato da alcuni giorni, don Agostino Rebuffi, parroco di Castelletto di
Rivalta.
Nato a Retorto il 6 giugno 1928, è stato ordinato sacerdote il 30 maggio
1953. Ha iniziato il proprio servizio pastorale come curato a San Nicolò e
il 16 settembre 1962 è stato nominato parroco di Castelletto di Rivalta. Nel
1995 gli è stata affidata anche la parrocchia di Momeliano, alla quale ha
rinunciato il 1° settembre 2005. Ultimamnente, pur mantenento l'incarico,
viveva presso la Casa del Clero Cerati.
I funerali verranno celebrati giovedì prossimo, 20 maggio, alle ore 15,
nella chiesa parrocchiale di Castelletto di Rivalta; saranno presieduti dal
Vescovo.

Ore 18,21
Don Agostino Rebuffi non è morto. A causa di una telefonata intesa male si è diffusa nel primo pomeriggio di oggi la notizia della morte di don Agostino Rebuffi, notizia trasmessa all'autorità diocesana da un cappellano dell'ospedale civile. Questa mattina il sacerdote si era aggravato ed aveva ricevuto l'Unzione degli infermi; le sue condizioni permangono gravi
.

Un convegno per commemorare don Rossi

Continuando un'iniziativa nata cinque anni fa, l'associazione ex allievi del
seminario vescovile propone sabato prossimo, 22 maggio, la commemorazione di
un insegnante insigne dell'istituto di via Scalabrini: don Luigi Rossi. Don Rossi era nato a Piacenza il 29 dicembre 1919, era stato ordinato
sacerdote il 6 settembre 1942 ed aveva insegnato lettere nel seminario
urbano. Contemporaneamente si era dedicato all'insegnamento anche nelle
scuole pubbliche, tra cui l'istituto tecnico Romagnosi. E' morto il 13
febbraio 1987.

Questo il programma di sabato presso la sede di via Scalabrini 67: alle
10,30 accoglienza ex allievi e sacerdoti; alle 11 rievocazione della figura
di don Luigi Rossi a cura di don Giampiero Esopi; alle 12 Messa e alle 13
pranzo.

Finora sono stati commemorati gli insegnanti mons. Arnaldo Raimondi, mons.
Francesco Castagnetti, mons. Guido Tammi e mons. Alfonso Fermi.

domenica 16 maggio 2010

Ambrosio: educazione e formazione compito della scuola

"Compito della scuola, di quella cattolica in particolare, deve sempre essere l'educazione e la formazione, al servizio delle quali sono chiamati ad essere i professori". Lo ha detto il vescovo Gianni Ambrosio intervenuto al bilancio delle iniziative del liceo cattolico San Vincenzo venerdì mattina. "Il sapere ci abilita a vivere bene nella vita di tutti i giorni - ha detto il vescovo di Piacenza-Bobbio rivolto agli studenti -. So bene che questo comporta fatica, ma c'è anche la gioia di mettere a disposizione di altri la conoscenza di cose che, molto probabilmente, sarebbero ignote"
«E' importante raccontare le esperienze - ha sottolineato il vescovo riferendosi ai viaggi della memoria e alle gite sociali -: è con il loro contenuto che possiamo formare

la nostra mente e i nostri cuori».

venerdì 14 maggio 2010

Il prete secondo Ambrosio: fedele alla Chiesa, onesto e discreto

Il vescovo Gianni Ambrosio ha preso spunto dalla figura del cardinale Luigi Poggi recentemente scomparso (il 4 maggio 2010), per tracciare, durante i funerali, le virtù del prete perfetto: competente, rigoroso, onesto, leale e discreto. Di seguito l'articolo:

C’era un’atmosfera familiare e raccolta nella basilica di Sant’Antonino. Come del resto la celebrazione del giorno prima nella basilica di San Pietro con i cardinali e papa Benedetto XVI. Come, quasi certamente, avrebbe voluto lo stesso cardinale Luigi Poggi per il giorno del suo commiato. Lontano dalle luci della ribalta, dai bagni di folla, nella semplicità e nella concretezza.
Il porporato piacentino - scomparso martedì scorso all’età di 92 anni - è stato salutato per l’ultima volta dalla sua amata Piacenza, nella sua amata Sant’Antonino. A presiedere
il rito funebre in quella che da ieri mattina - con la tumulazione nel sepolcro accanto a monsignor Antonino Arata - è la nuova casa del cardinale Poggi, il vescovo Gianni Ambrosio assieme al presule di Fidenza, Carlo Mazza. Poi il vicario generale monsignor Lino Ferrari, il parroco della
basilica don Giuseppe Basini, ed una trentina fra diaconi, canonici e sacerdoti. Ai seminaristi
del Collegio Alberoni la cura del servizio liturgico. Il vescovo Ambrosio, in apertura
di omelia, ha voluto ricordare le espressioni di grande stima di Benedetto XVI
che ha definito il cardinale Luigi Poggi «testimone di quella fede coraggiosa che sa
fidarsi di Dio»; ma anche la telefonata avuta proprio ieri mattina con il cardinale Ersilio
Tonini. «Ha saputo non solo conservare - ha detto il porporato - ma anche aumentare quella grande ricchezza umana e cristiana della sua famiglia, dei suoi genitori»; infine alcune frasi della lettera che monsignor Luciano Monari ha inviato per partecipare con la preghiera e l’affetto al
cordoglio della Chiesa piacentina: «L’immagine che custodisco del cardinale Poggi è quella di un vero prete, consacrato totalmente a Dio e alla Chiesa che, nonostante gli incarichi di prestigio esercitati negli anni di servizio alla Santa Sede, aveva mantenuto una semplicità e un’umiltà
ammirevole». In prima fila, da una parte i parenti più stretti (il fratello Carlo e la sorella Celestina) assieme alla cognata Angela ed a Luigi, uno dei nipoti. Dall’altra le autorità che hanno
voluto essere presenti alla cerimonia piacentina. Il presidente della Provincia, Massimo Trespidi, il vice sindaco Francesco Cacciatore, l’avvocato Corrado Sforza Fogliani. Poi il vice prefetto vicario Elio Faillaci, l’ex sindaco Gianguido Guidotti, la presidente dell’Opera Pia Alberoni, Anna Braghieri. L’amministrazione comunale di Piacenza, con la vice presidente del Consiglio, Lucia Rocchi, aveva portato l’omaggio della città al suo cardinale anche il giorno prima, alla cerimonia funebre in San Pietro.
Il vescovo Ambrosio, dal pulpito, ha definito il cardinale Poggi «un ottimo prete, cresciuto
in un ambiente ricco di umanità e di fede, un prete che ha messo la sua intelligenza
e la sua umanità al servizio del Vangelo e della Chiesa, soprattutto nei delicati compiti diplomatici. Insieme alle riconosciute competenze, operò sempre con rigore e lealtà verso la Chiesa e i suoi
superiori. Ed anche con grande discrezione ». Qui ha voluto ricordare un episodio curioso, a futura memoria, un insegnamento per tutto il clero: «Ricordo che in un’intervista
pubblicata sul Corriere della Sera di undici anni fa (5 novembre 1999, pag. 8), il giornalista
gli chiese se avesse parlato con il Papa di un particolare argomento. La risposta del Cardinale fu subito pronta: “Preferisco non dire nulla di ciò che è stato oggetto di conversazione con il Santo Padre”». Prete fedele e non “chiacchierone”, insomma.
Nell’Anno Sacerdotale, la figura di Poggi diviene un modello da seguire.
Ma il vescovo Luigi era anche e soprattutto un pastore:
«Ugualmente significativo è il fatto che, insieme ad altri grandi ecclesiastici piacentini
che hanno ricoperto incarichi diplomatici, tra i quali spicca il cardinale Agostino Casaroli, Poggi non abbia mai disgiunto le questioni diplomatiche dalla preoccupazione pastorale».
Infine Piacenza e la sua chiesa. «Alcuni hanno evidenziato, giustamente, la sua piacentinità - ha osservato il vescovo Ambrosio - che egli ha saputo esprimere al meglio nelle sue grandi doti di cuore, nella capacità di entrare facilmente in dialogo con chiunque, nella vivace sensibilità
culturale, nella lucida e serena visione della storia. D’altronde il fatto stesso che abbia voluto essere sepolto qui a Piacenza, in questa basilica dedicata al patrono della città e della diocesi, è un segno evidente del suo amore per questa Chiesa e per questa città».
Federico Frighi

Da Libertà, domenica 9 maggio 2010

Africa Mission per l'Uganda, abbiamo riso per una cosa seria

Il 15 e 16 maggio torna la campagna “Abbiamo RISO per una cosa seria” promossa da FOCSIV: la più grande Federazione italiana di Organismi di volontariato internazionale, insieme a 22 suoi soci, sarà presente in oltre 700 piazze italiane, per raccogliere fondi a sostegno di progetti di diritto al cibo nel Sud del mondo. Secondo i dati Fao (dic. 2009), il numero delle persone che soffre la fame nel mondo oggi ha superato il MILIARDO.

Anche Africa Mission-Cooperazione e Sviluppo, organizzazione federata FOCSIV, partecipa per il quinto anno alla campagna con uno stand presente domenica 16 maggio in piazza Europa, ad Agazzano (in occasione della Fiera dell’Ascensione), a partire dalle ore 9.

In cambio di una donazione di 5 euro, si potrà ricevere un pacco da 1 chilo di riso pregiato della qualità Thai del commercio equo e solidale certificato Fairtrade e il ricavato andrà a finanziare un progetto di formazione sartoriale per le donne del Karamoja (nord-est Uganda), per consentire loro di apprendere non solo le basi di un mestiere che garantisca indipendenza economica, ma anche di acquisire maggiore consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie potenzialità. Accanto alle lezioni di sartoria, si tengono infatti corsi di educazione alla salute e di alfabetizzazione.

martedì 11 maggio 2010

La Fondazione Pia Pozzoli, un 5Xmille donato bene

Ecco un'altra associazione a cui vale la pena di donare il 5 per mille. La Fondazione Pia Pozzoli Dopo di Noi, costituita nel 2004 per iniziativa di otto associazioni di volontariato (Catitas, Ronda della Carità, Aias, Germolio 2, Istituto Madonna della Bomba, Carmen Cammi, Associazione Assofa, Diversabili Persone Down) e che si occupa di iniziative a sostegno delle famiglie di persone con disabilità, può essere destinataria della scelta di devolvere il 5 per mille nella prossima dichiarazione dei redditi.
Il codice fiscale da indicare è il seguente: 91077340338. Le somme raccolte verranno devolute ai vari progetti in corso, il principale dei quali è quello del servizio residenziale nei fine settimana che per il terzo anno consecutivo viene offerto in collaborazione con il Comune di Piacenza ed in contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

lunedì 10 maggio 2010

Africa Mission, pozzi per l'acqua con i pettorali della Venicemarathon

La 25a Venicemarathon Trofeo Casinò di Venezia mette a segno il primo grande risultato di quella che si preannuncia essere un’edizione straordinaria. Sono terminati, infatti, i 6.000 pettorali tradizionali che ogni anno l’organizzazione mette a disposizione degli atleti: un numero chiuso dettato da necessità logistiche e da una ben precisa scelta qualitativa nei servizi offerti. La notizia dell’inedito e spettacolare passaggio in Piazza San Marco che gli organizzatori regaleranno ai maratoneti per l’edizione speciale dei 25 anni della corsa, ha fatto veloce il giro del mondo, scatenando una vera e propria caccia al pettorale che nel giro di pochi mesi ha letteralmente polverizzato i 6.000 posti disponibili.

"6.000 iscritti a distanza di sei mesi dall'evento confermano, se ce ne fosse stato bisogno, l'ormai consolidato successo planetario della Venicemarathon." - ha dichiarato Piero Rosa Salva, promotore 25 anni fa della manifestazione - "Traguardo particolarmente significativo in uno scenario globale di difficoltà dovuto alla crisi economica e all'incontrollato e disorientante proliferare delle manifestazioni nel calendario. Per tutti noi della Venicemarathon, il compito impegnativo di fare vivere agli appassionati nel modo migliore una straordinaria 25a edizione della maratona 'unica al mondo'."

È iniziata così dalle ore 12:00 di mercoledì 5 maggio la vendita, solo on-line, dei 1.000 pettorali speciali che, vista la grande richiesta anche dall’estero, verranno destinati in parti uguali ad atleti stranieri ed italiani. Hanno un costo maggiorato di 20 euro rispetto alla tariffa base e la differenza sarà destinata a favore di due importanti progetti di solidarietà nei quali Venicemarathon crede molto e investe da anni.

Come lo scorso anno, 500 pettorali saranno destinati alla costruzione di protesi per bambini, grazie al progetto ‘Bimbingamba’ sostenuto da Alex Zanardi.
“Mi fa molto piacere sapere che la Venicemarathon sta andando così forte - commenta l’ex pilota di Formula Uno - e mi fa ancora più piacere sapere che gli organizzatori hanno deciso di ripetere il bellissimo gesto che lo scorso anno ha permesso la costruzione di protesi e l’assistenza completa a circa 7 bambini, provenienti da diverse parti del mondo. Io ci sarò per correre, ma soprattutto per ringraziare tutti coloro che hanno scelto di correre per una buona causa.”

Gli altri 500 saranno destinati invece a ‘Run For Water, Run For Life’ per la costruzione di pozzi d’acqua potabile in Uganda. Dal 2006 ad oggi, la Ong piacentina Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo, promotrice del progetto, è riuscita a costruire 7 pozzi d’acqua e riabilitare 3 fonti d’acqua pulita, per un numero di beneficiari complessivo che supera le 9.000 persone, proprio grazie alla raccolta fondi effettuata ogni anno attraverso Venicemarathon.

domenica 9 maggio 2010

Domani i funerali di don Giuseppe Ferrari

La salma di don Giuseppe Ferrari, morto venerdì, oggi pomeriggio, alle ore18, verrà traslata nella chiesa di Travo dove alla sera, alle 21, ci sarà la recita del S.Rosario; i funerali si terranno domani,
lunedì 10 maggio, nella stessa chiesa di Travo, alle ore 10. Assente il
vescovo Gianni Ambrosio, il rito funebre sarà presieduto dal vicario generale mons. Lino
Ferrari.

Ambrosio: il cardinale Poggi esempio per i preti

Gv 8,31-35.37-39; Salmo 22; Gv 6,37-40

Carissimo vescovo Carlo, carissimi sacerdoti, carissimi fedeli,

desidero innanzi tutto ricordare le espressioni di grande stima di Benedetto XVI nei confronti del cardinale Luigi Poggi. Egli è stato – ha detto il Papa – “testimone di quella fede coraggiosa che sa fidarsi di Dio, solerte collaboratore della Santa Sede, in particolare come Nunzio Apostolico in vari Paesi e come Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, rendendo ovunque una apprezzata testimonianza di fervoroso zelo sacerdotale e di fedeltà al Vangelo”.

Desidero poi ricordare alcune frasi che il cardinale Ersilio Tonini mi ha comunicato al telefono questa mattina. “Il cardinale Poggi ha saputo non solo conservare ma anche aumentare quella grande ricchezza umana e cristiana della sua famiglia, dei suoi genitori. Il suo papà era sarto, sarto per i preti. Egli mi regalò – mi ha pregato di dirlo pubblicamente – il mio primo vestito da prete, vista la difficoltà di pagarlo. Con questo cuore grande e discreto ha vissuto il figlio, il cardinale Luigi Poggi”.

Desidero infine citar alcune frasi della lettera che mons. Luciano Monari mi ha inviato per partecipare con la preghiera e l’affetto al cordoglio della Chiesa piacentina: “l’immagine che custodisco di lui è quella di un vero prete, consacrato totalmente a Dio e alla Chiesa che, nonostante gli incarichi di prestigio esercitati negli anni di servizio alla Santa Sede, aveva mantenuto una semplicità e un’umiltà ammirevole”.

Mi unisco a queste espressioni di cordoglio e di sincera stima da parte del Santo Padre e di mons. Monari, rivolgendo le mie condoglianze innanzi tutto ai famigliari del caro cardinale Poggi e poi ai sacerdoti e laici che l’hanno conosciuto ed hanno goduto della sua fedele amicizia.

Siamo qui, raccolti in commossa preghiera in questa basilica di san’Antonino, per consegnare il cardinale Luigi Poggi all’infinita misericordia del Padre. Egli si è spento a questa vita terrena nel tempo pasquale. La nostra preghiera di commiato sia ripiena della luce e della speranza della Pasqua: nella fede che noi professiamo in Cristo morto e risorto, sappiamo che la morte è apertura verso la vita, è passaggio alla vera nostra vita, quella eterna nella comunione di Dio.

Ricordiamo il cardinale Poggi come un ottimo prete, cresciuto in un ambiente ricco di umanità e di fede, un prete che ha messo la sua intelligenza e la sua umanità al servizio del Vangelo e della Chiesa, soprattutto nei delicati compiti diplomatici. Insieme alle riconosciute competenze, operò sempre con rigore e lealtà verso la Chiesa e i suoi superiori.

Ed anche con grande discrezione. Ricordo che in un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera di undici anni fa (5 novembre 1999, pag. 8), il giornalista gli chiese se avesse parlato con il Papa di un particolare argomento. La risposta del Cardinale fu subito pronta: “Preferisco non dire nulla di ciò che è stato oggetto di conversazione con il Santo Padre”. Ugualmente significativo è il fatto che, insieme ad altri grandi ecclesiastici piacentini che hanno ricoperto incarichi diplomatici, tra i quali spicca il cardinale Agostino Casaroli, Poggi non abbia mai disgiunto le questioni diplomatiche dalla preoccupazione pastorale.

Alcuni hanno evidenziato – giustamente – la sua piacentinità, che egli ha saputo esprimere al meglio nelle sue grandi doti di cuore, nella capacità di entrare facilmente in dialogo con chiunque, nella vivace sensibilità culturale, nella lucida e serena visione della storia. D’altronde il fatto stesso che abbia voluto essere sepolto qui a Piacenza, in questa basilica dedicata al patrono della città e della diocesi, è un segno evidente del suo amore per questa Chiesa e per questa città.

L’Eucaristia che celebriamo, prima di essere di suffragio per il nostro fratello Luigi, è lode e ringraziamento a Dio per il dono del suo Figlio, il Signore Gesù, che ha dato la sua vita per noi. E nel Signore Gesù è ringraziamento a Dio per il dono di questo nostro confratello e concittadino, per il suo servizio sacerdotale ed episcopale, per il suo esempio di dedizione al Vangelo, di servitore della Chiesa e di mitezza cristiana.

Affidiamo alla misericordia di Dio questo fratello, lasciando risuonare nel nostro cuore il grido possente della fede dell’apostolo Paolo che avvolge della luce pasquale chiunque viva in Cristo e muoia nella braccia di Cristo: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?…Chi ci separerà dall’amore di Cristo? …Io sono persuaso che né morte, né vita…né alcuna altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore”.

Risuoni nel nostro cuore la parola di Gesù che è stata proclamata: “Questa è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

Il cardinale Poggi ha camminando fra le difficoltà della vita e della storia credendo in Dio, professando la fede nel Figlio del Padre, vivendo nell’amore verso Dio e verso i fratelli.

Le parole di Gesù e il grido dell’apostolo siano il viatico che ci accompagna nel nostro cammino di pellegrini verso la patria che ci attende. Lì, ove è arrivato, il cardinale Poggi possa sperimentare la gioiosa verità della fede pasquale che su questa terra egli ha professato, ha celebrato e ha testimoniato.

La nostra Chiesa, che il cardinale ha sempre stimato ed amato, lo affida ora alla misericordia di Dio e intercede per lui. Lo accolga la comunione dei Santi in cui egli ha creduto, lo accolga la Madre del Signore che egli ha venerato con affetto filiale. Siamo certi che, dall’alto, il cardinale Poggi pregherà per noi, per la nostra Chiesa, per quanti lo hanno conosciuto e a cui ha voluto bene.

Amen.

+ Gianni Ambrosio

Vescovo di Piacenza-Bobbio

venerdì 7 maggio 2010

Morto don Giuseppe Ferrari

E' morto questa mattina, all'ospedale civile di Piacenza, dov'era ricoverato
da ieri, don Giuseppe Ferrari, già parroco di Travo.
Nato a Castel San Giovanni il 17 settembre 1925, è stato ordinato sacerdote
l'11 giugno 1949. Ha iniziato il servizio pastorale come curato a Ziano; nel
1955 è stato nominato delegato vescovile a Strà e parroco di Vidiano Soprano
nel 1956.
Il 1° maggio 1975 gli è stata affidata la parrocchia di Travo, incarico che
ha mantenuto fino al 2007, quando ha rinunciato e si è ritirato alla Casa
del Clero Cerati.

Nomine, poker di parrocchie per don Busi

Con Atto proprio di S.E. mons. Vescovo in data 29 aprile 2010 al M.R.
Calamari don Alfonso, finora parroco di Gusaliggio, è stato conferito l’incarico
di collaboratore nel servizio pastorale nella Unità pastorale 2 del
Vicariato Val Taro -Val Ceno. Lascia i precedenti incarichi mantenendo
quello di cappellano presso il Presidio Ospedaliero di Borgo Val di Taro PR.

Con Atto proprio di S.E. mons. Vescovo in data 29 aprile 2010 il M.R. Busi
don Angelo, attualmente parroco di Borgo Val di Taro PR, mantenendo i
precedenti incarichi, è stato nominato amministratore parrocchiale delle
seguenti parrocchie:
* Santa Maria Assunta in Gusaliggio, Comune di Valmozzola, Provincia di
Parma, resasi vacante in seguito a trasferimento ad altro incarico dell’ultimo
titolare il M. R. Calamari don Alfonso;
* San Martino Vescovo in San Martino, Comune di Valmozzola, Provincia di
Parma;
* Santi Gervaso e Protaso in Mariano, Comune di Valmozzola, Provincia di
Parma;
* San Giacomo Apostolo e San Siro in Branzone e San Siro, Comune di
Valmozzola, Provincia di Parma.

Con Atto proprio di S.E. mons. Vescovo in data 29 aprile 2010 al M.R. Nsumbu
Mbaki don Pamphile Renè, della diocesi di Matadi (Congo), lasciando i
precedenti incarichi, è stato conferito l’incarico di collaboratore nel
servizio pastorale presso le parrocchie di Gusaliggio, Branzone e San Siro,
Mariano e San Martino Valmozzola, Comune di Valmozzola, Provincia di Parma.

Con Atto proprio di S.E. mons. Vescovo in data 29 aprile 2010 al M.R.
Noberini don Maurizio, attualmente parroco di Santa Franca in Piacenza, è
stato conferito l’incarico di Moderatore dell’Unità Pastorale 7 del
Vicariato Comuni di Piacenza e Gossolengo, in seguito alle dimissioni
presentate e legittimamente accettate del precedente incaricato il M. R.
Bulla don Piero, attualmente parroco della parrocchia di San Lazzaro e San
Vincenzo de’ Paoli in Piacenza.



Piacenza,
dalla Curia Vescovile,
5 maggio 2010,
il Cancelliere Vescovile
don Mario Poggi

giovedì 6 maggio 2010

Cardinale Poggi, venerdì i funerali in Vaticano e sabato in Sant'Antonino

Ai funerali del card. Luigi Poggi, previsti per venerdì prossimo, alle ore 17,30, nella
basilica di San Pietro a Roma, prenderà parte una delegazione piacentina
guidata dal vescovo mons. Giorgio Corbellini; la salma del Porporato sarà
in seguito traslata a Piacenza e sabato prossimo, alle ore 11, nella
basilica cittadina di Sant'Antonino, il vescovo mons. Gianni Ambrosio
presiederà un rito funebre; al termine ci sarà la tumulazione nella basilica
stessa.

martedì 4 maggio 2010

Morto a 92 anni il cardinale Luigi Poggi

La Chiesa di Piacenza-Bobbio in lutto: è morto questa mattina a Roma, dove aveva la residenza, il cardinale piacentino Luigi Poggi. Comunicando la notizia alla comunità diocesana, il vescovo mons. Gianni Ambrosio ha sottolineato le benemerenze che il Porporato aveva acquisito al servizio diretto della Santa Sede ed ha richiamato l’affettuoso ricordo che sempre ha avuto della Chiesa e della città di Piacenza. Il vescovo mons. Ambrosio, sempre ricordando il Cardinale scomparso, assicura la preghiera al Signore perché lo accolga nella sua Casa.

Nota biografica.
Il cardinale Luigi Poggi era nato a Piacenza il 25 novembre 1917. Completati gli studi al Collegio Alberoni, è stato ordinato sacerdote il 28 luglio 1940. Ha quindi perfezionato i suoi studi a Roma presso l’Accademia pontificia dei nobili e nel luglio 1944 si è laureato in utroque jure “summa cum laude”.
Dal 1944 al 1946 frequenta corsi diplomatici alla Pontificia Accademia Ecclesiastica; entra nella Segreteria di Stato della Santa Sede; del 1949 è il titolo di Cameriere Segreto di Sua Santità, quindi uditore e consigliere di Nunziatura; Prelato domestico di SS. nel 1960, il 3 aprile 1965 è ordinato arcivescovo titolare di Forontoniana e nominato delegato apostolico per l’Africa Centrale; del maggio del 1969 è la nomina a nunzio apostolico in Perù.
Nell’agosto del 1973 viene richiamato a Roma con la qualifica di Nunzio apostolico con incarichi speciali per collaborare con il cardinale Agostino Casaroli.
Il 19 aprile 1986 viene nominato nunzio apostolico in Italia. Nel 1993 gli viene assegnato l’incarico di pro archivista e pro bibliotecario di Sacra Romana Chiesa e il Papa Giovanni Paolo II nel Concistoro del 26 novembre 1994 lo crea cardinale. Dal 1997 era archivista emerito.

Con un seguente comunicato forniremo altre notizie sui funerali e sulla partecipazione della comunità piacentina.

Il nostro vescovo mons. Ambrosio ha inviato un telegramma al cardinale Angelo Sodano, Decano del Sacro Collegio, per esprimere le condoglianze sue e della comunità piacentina.

4 maggio 2010

La messa dei lavoratori con il vescovo alla Bolzoni

In occasione della festa dei lavoratori la diocesi di Piacenza-Bobbio
propone, mercoledì 5 maggio, alle ore 16, una celebrazione eucaristica
presieduta dal Vescovo mons. Gianni Ambrosio presso l’azienda Bolzoni, in
località “I Casoni” di Gariga di Podenzano. Seguirà un momento di saluto ai
responsabili e rappresentanti delle varie categorie, associazioni e
sindacati dei lavoratori.