"Insegnanti, vogliate bene ai vostri ragazzi"
Il vescovo Monari celebra in duomo la messa
d'inizio anno scolastico. Agli studenti che lo salutano:
"Pregate per me, ne ho proprio bisogno"
da Libertà, 11 ottobre 2007
Penso che si debba volere un bene grande ai ragazzi, una capacità di distacco dal proprio successo per mettere invece al centro il cammino di umanizzazione delle persone; bisogna avere una concezione corretta dei valori che fanno la persona umana e che la rendono una persona responsabile». È questo il messaggio che il vescovo Luciano Monari, parlando con i giornalisti, ha voluto lasciare agli insegnanti ed agli educatori riuniti ieri nella sala degli affreschi del palazzo vescovile, ieri pomeriggio, subito dopo la celebrazione della messa d’inizio anno scolastico. Sono stati in tanti i docenti delle scuole cittadine, dalle elementari alle superiori, che hanno voluto salutare personalmente il vescovo Monari. Il presule ha stretto le mani a tutti ed ha chiesto di pregare per la sua nuova esperienza bresciana. In episcopio c’erano, tra gli altri, i presidi Bernardo Carli (liceo artistico), Mauro Monti (istituto comprensivo di Fiorenzuola), Licia Gardella (scientifico Respighi), Fabrizio Binelli (Isii. Marconi), Bruno Sozzi (San Vincenzo), la vice preside del classico Rita Ziveri, Lugi Paraboschi (Dante-Carducci), Rino Curtoni (Calvino). La cerimonia, organizzata dal servizio per la pastorale scolastica (guidato dal diacono Giovanni Marchioni) è iniziata in cattedrale dove il vescovo Monari ha celebrato la messa d’inizio anno scolastico. Tanti i ragazzi, dalle elementari alle superiori (questi ultimi in netta minoranza), che hanno voluto partecipare assieme ai loro insegnanti ed ai docenti di religione.
Monari, pur visibilmente stanco, per il tour de force del passaggio da una diocesi all’altra, ha dato il meglio di sè prendendo il microfono e decidendo di tenere la sua omelia giù dall’altare e in mezzo alla navata centrale, a tu per tu con i ragazzi. La lettura era sul Padre Nostro e il vescovo ha illustrato, in un linguaggio semplice ed incisivo, il grande valore della preghiera e, soprattutto, di avere un padre come Gesù Cristo. «Se sappiamo che il mondo è stato fatto da un padre, allora avremo meno paura della vita e del futuro - osserva Monari -, un padre che non è solo di uno di noi ma è nostro, quindi è di tutti e quindi ne consegue che siamo tutti fratelli e sorelle». Poi la preghiera: «Chiediamo il pane quotidiano, quanto basta per vivere, Certo, possiamo aspirare a vincere al superenalotto, ma non possiamo chiederlo a Gesù Cristo». L’augurio finale: «Che il Padre Nostro, entri nella vita di tutti noi, anche nella mia». Monari si commuove quando due ragazzine, al termine della messa - animata dagli studenti della Dante-Carducci -, leggono il saluto finale e si dicono dispiaciute del suo trasferimento a Brescia. Si avvicina a loro e le ringrazia. Poi chiede: «Pregate per me, così io ho più coraggio e più forza per andare avanti. Ne ho proprio bisogno».
Con il vescovo hanno celebrato alcuni dei sacerdoti e dei diaconi insegnanti di religione: don Lorenzo Buttafava, don Mimmo Pascariello, don Fausto Cappucciati, don Giovanni Cacchioli, padre Stelio Fongaro, il diacono Andrea Sangalli. Intanto la diocesi di Piacenza-Bobbio ieri mattina ha diffuso un nuovo comunicato con il programma, minuto per minuto, dell’entrata di domenica prossima nella diocesi di Brescia. Monari, con un corteo di auto, prima entrare in cattedrale, transiterà per le parrocchie della cintura urbana bresciana. A quelle già note, sono state inserite soste anche nei comuni di Corzano e di Maclodio.
Federico Frighi
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