Nella basilica di Sant'Eufemia l'addio commosso
all'imprenditore Battisti morto a 88 anni
Celebra i funerali del datore di lavoro
All'altare l'ex dipendente Luigi Lazzarini, oggi prete
da Libertà, 26 ottobre 2007
Piacenza - All’altare della basilica di Sant’Eufemia c’erano tre sacerdoti. Uno di loro, con il ragionier Ugo Battisti, aveva un rapporto particolare. Prima di divenire “dipendente” di Nostro Signore è stato dipendente della Grandi Magazzini Battisti. Per 25 lunghi anni, prima di andare in pensione e di entrare in seminario. Don Luigi Lazzarini, oggi curato a Pianello, ieri mattina ha dato l’ultimo saluto al suo ex principale, lo storico imprenditore piacentino nel settore dell’abbigliamento morto martedì a 88 anni, assieme a tanti altri ex colleghi, in una Sant’Eufemia gremita. Nonostante il ragionier Battisti avesse dato disposizione ai familiari che le esequie venissero celebrate in forma strettamente riservata. La notizia della morte dello storico imprenditore, ieri l’altro, ha fatto lo stesso il giro della città, a dimostrazione di quanto il legame tra i Battisti e Piacenza sia ancora saldo. «Ho vissuto questo momento - dice don Luigi al termine della messa - con grande serenità, in un clima di speranza cristiana». È una storia nella storia quella di don Luigi Lazzarini, 66 anni, prete da nove, ordinato a Bedonia dal vescovo Luciano Monari. Ieri mattina era all’altare di Sant’Eufemia con il parroco monsignor Pietro Casella e don Mauro Stabellini, davanti alla bara ornata di fiori del suo ex principale, il ragionier Ugo Battisti. Luigi Lazzarini, senza il “don” davanti, era stato assunto alla Grandi Magazzini Battisti nel maggio del 1966. Alle dipendenze dell’azienda di via San Bartolomeo era rimasto fino al 31 gennaio del 1991, prima che la Battisti divenisse una società per azioni e si trasferisse nel moderno magazzino dei Dossarelli di Le Mose. Una volta andato in pensione, Lazzarini decide di mettere in pratica quello che pensava da sempre.«Ho lavorato prima nel magazzino interno - racconta - poi come commesso viaggiatore esterno. Del ragionier Ugo ho un bellissimo ricordo: era un uomo molto educato, molto attento alle persone, quasi timido, aveva sempre quel tratto fine e delicato, un gran signore». «Non ho mai ricevuto un rimprovero - ricorda - e pensare che in quel periodo (negli anni Settanta, ndr) c’era un movimento sindacale che si svegliava e prendeva certe posizioni nei confronti dei padroni». Ma alla Battisti, continua don Luigi, l’atmosfera era più rilassata: «L’obiettivo dei sindacati era la categoria degli imprenditori, non le singole persone. Nei riguardi del ragionier Battisti c’è sempre stata la massima stima e simpatia, ha dato lavoro a tanti. In quell’epoca eravamo più di settanta». Del suo vecchio principale ricorda la generosità: «Ai piccoli commercianti riforniva merce a credito lunghissimo; ha aiutato tanta gente». Quasi certamente la figura del ragionier Battisti ha accompagnato il commesso viaggiatore Luigi Lazzarini nella scelta della vita. «Ho fatto il cammino del diaconato permanente sotto il vescovo Antonio Mazza, a Monari ho chiesto se potevo fare un passo in avanti e lui ha detto di sì. Così, dopo il corso di teologia aperto anche ai laici al Collegio Alberoni, un anno e mezzo di preparazione a Bedonia con monsignor Lino Ferrari, sono stato ordinato sacerdote il 3 ottobre del ’98 nel santuario di Bedonia». «Sono profondamente convinto che la nostra esistenza sia composta da tante tessere, una sorta di mosaico - ci pensa su don Luigi -. Alla Battisti il mio lavoro mi piaceva, i padroni mi volevanio bene, poi mi sono chiesto che senso avesse la mia vita».
Federico Frighi
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