Piacenza - Un “angelo”, nel cuore della notte, l’ha fatta uscire dall’auto appena incidentata, le ha dato da bere, l’ha rincuorata, le ha dato da baciare un crocifisso, l’ha assistita fino al ricovero in ospedale. Le ha anche detto il nome di battesimo che però oggi non ricorda più; poi è scomparso nel buio, così come è arrivato. Oggi la signora Lina Di Donna, piacentina d’adozione, sta facendo di tutto per ritrovare quella persona. «La voglio ringraziare - racconta - per tutto quello che ha fatto per me senza neppure conoscermi». Lina è una delle tre persone coinvolte in un pauroso incidente avvenuto la notte del primo maggio all’incrocio tra lo Stradone Farnese e via Giordani. «Ero in auto con mio marito Stefano Olcese (ex responsabile del soccorso alpino, ed oggi nella protezione civile) - racconta -, stavamo tornando a casa dopo il cinema». All’improvviso il botto tremendo, l’auto che gira su se stessa, l’altra che si ribalta. «Ero frastornata e terrorizzata, paralizzata dallo spavento - continua -. È arrivata una donna che mi ha aperto la portiera e mi ha fatto uscire. Mi ha poi fatto sedere sulla sua auto parcheggiata vicino. Con lei c’era il marito. Mi ha dato da bere e mi ha detto che abitava lì vicino; sul cruscotto aveva un crocifisso di metallo: mi ha chiesto se volevo baciarlo per ringraziare il Signore se tutto, alla fine, era andato comunque bene. Continuava a tranquillizzarmi anche sulla salute di mio marito che, nel frattempo, si era allontanato per soccorrere il conducente dell’altra vettura. Finché l’ambulanza non mi ha portato via è stata sempre con me». Oggi Lina la sta cercando per ringraziarla. Ha tappezzato via San Siro e via Giordani di bigliettini ma al momento Grazia, o Maria Grazia (come ha detto di chiamarsi) non si è vista.
Federico Frighi
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