Ci sono ambiti dell’agire sociale per i quali il lavorare “in rete” non è una strategia, ma una necessità. Uno di questi è certamente l’ambito educativo. Sempre più spesso ne sentiamo parlare, ci interroghiamo e facciamo analisi, si abbozzano ipotesi per il futuro, si tentano nuove strade. Tutto importante. Non dobbiamo però dare per scontato che i nuovi problemi necessitino unicamente di nuove risposte. A volte la tradizione e la buona prassi di alcune esperienze vengono dimenticate o, per lo meno, non valorizzate nel giusto modo.
Nel marzo del 2005 il Comune di Piacenza e la Diocesi di Piacenza-Bobbio firmarono un Protocollo d’Intesa per la promozione e la valorizzazione della funzione sociale ed educativa degli oratori e dei centri di aggregazione parrocchiali. La firma di questo protocollo non ha avuto solo il grande merito di riconoscere il lavoro, importante anche sul piano sociale, che svolgono le parrocchie nei confronti dei giovani, ma anche di stimolare i responsabili e gli educatori degli oratori e dei centri di aggregazione parrocchiali ad elevare la qualità della loro proposta.
La bontà di questo protocollo appare proprio nella duplice valenza che dovrebbe avere ogni collaborazione tra pubblico e privato: riconoscimento e sostegno dell’azione del privato, da un lato, ma anche continuo stimolo al suo miglioramento, dall’altro.
Possiamo dire che in questi cinque anni il Protocollo d’intesa ha dato esiti decisamente positivi.
Il numero e la qualità dei progetti sono aumentati progressivamente durante questi cinque anni. Sono stati presentati progetti di formazione rivolti a giovani e genitori, progetti di aggregazione sociale e culturale, progetti di laboratorio teatrale e musicale, progetti di prevenzione primaria e universale per giovani e genitori; tutti progetti collocati nell’orizzonte pastorale, ma non riducibili a quest’ultimo.
Anche il numero delle persone coinvolte in questi progetti è andato via via aumentando: in totale, tra giovani, educatori e genitori, circa 6000 persone.
Dal 2005 le parrocchie coinvolte nell’orizzonte aperto dal Protocollo d’intesa sono state 20 e i progetti per i quali il Comune di Piacenza ha erogato i contributi previsti dal Protocollo stesso sono stati 54. Nel primo anno, il 2005, il contributo messo a disposizione dal Comune è stato di 15.000 euro, mentre dal 2006 il contributo è salito a 20.000. Il totale, quindi, dei contributi erogati in questi cinque anni è di 95.000 euro a fronte di una richiesta di 275.000 euro; i contributi erogati alle parrocchie a fronte dei progetti presentati sono stati quindi il 34% dei contributi richiesti.
Siamo consapevoli che la ricaduta positiva di questi accordi non deve essere valutata solo a livello finanziario; non sono i soldi che rendono creativo e significativo un progetto. E’ innegabile, però, che i mezzi agevolano la qualità degli interventi messi in campo.
Presumibilmente il prossimo anno aumenteranno sia le parrocchie sia i progetti presentati e quindi il numero di giovani potenzialmente raggiunti. Lo scorso anno il nostro Vescovo ha posto la “sfida educativa” al centro dell’attenzione della nostra comunità diocesana. Da parte loro le parrocchie si stanno impegnando con rinnovato entusiasmo, investendo risorse umane ed economiche. Il settore, che nel passato ha conosciuto momenti di grande vitalità, ha poi affrontato una parentesi di crisi dovuta a cambiamenti strutturali a cui è andata incontro anche la società piacentina. Ora si sta verificando un’inversione di tendenza e pertanto siamo grati a tutti coloro che si impegnano a sostenere i nostri sforzi, tra l’altro sempre più impegnativi.
La nostra speranza è che il circolo virtuoso innescato dalla firma del Protocollo d’Intesa nel 2005 non si interrompa, ma si incrementi, nella consapevolezza che, in ambito educativo, il mettersi “in rete” è decisivo.
Il consiglio direttivo dell’Associazione Oratori Piacentini.
Il presidente don Fabio Galli.
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