domenica 19 febbraio 2012

Ambrosio terzo per Venezia, era vero

Chi parlava del vescovo Gianni Ambrosio come possibile nuovo patriarca di Venezia (Libertà ne riferì già il 21 settembre 2011) non ci è andato poi così lontano. Il giornale Il Fatto ha pubblicato, nell'edizione di domenica scorsa, la lettera che il cardinale Angelo Scola, già Patriarca di Venezia e neo arcivescovo di Milano, scriveva alla nunziatura apostolica (e dunque al Papa), suggerendo tre nomi per il suo successore nella Serenissima. Ebbene, tra questi tre nomi c'era anche quello dell'attuale vescovo di Piacenza-Bobbio. La lettera porta la data del 31 ottobre 2011 ed è indirizzata a monsignor Luca Lorusso, che il Fatto indica come nunzio apostolico in Italia. In realtà monsignor Lorusso è il diplomatico, già consigliere di prima classe nella nunziatura apostolica in Canada, che si è occupato delle consultazioni in un periodo di interregno fra il nunzio Giuseppe Bertello, dal 3 settembre 2011 presidente del Governatorato vaticano, e monsignor Adriano Bernardini, nominato nunzio in Italia il 15 novembre 2011. Monsignor Lorusso, secondo quanto riportato da Il Fatto, aveva chiesto al neo arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, di indicare tre nomi per la sua vecchia diocesi, Venezia appunto. Richiesta che suona come un'eccezione, visto che la prassi vuole che non si chieda ad un presule di indicare il nome del suo successore. Ma tant'è.
Il cardinale Scola così rispondeva: «... mi sento di indicare... i seguenti nomi: S. E. Mons. Andrea Bruno Mazzoccato; S. E. Mons. Francesco Moraglia; S. E. Mons. Gianni Ambrosio. Salvo miglior giudizio del Signore... ». Il primo della lista era il vescovo di Udine, il secondo di La Spezia, il terzo di Piacenza-Bobbio. Il Papa, o chi per lui, scelse il vescovo Francesco Moraglia che oggi è il nuovo Patriarca eletto di Venezia. L'episodio, in attesa di ulteriori riscontri, confermerebbe tuttavia il buon nome nelle stanze vaticane sia della cattedra di Piacenza-Bobbio sia del vescovo Gianni Ambrosio. Non è un caso che i presuli provenienti dalla diocesi di Sant'Antonino siano stati tenuti sempre in grande considerazione. Monsignor Enrico Manfredini approdò a Bologna, sede cardinalizia; monsignor Luciano Monari era nella terna per Milano quando venne poi scelto Dionigi Tettamanzi, in quella per Bologna quando venne scelto Carlo Caffarra ed oggi è a capo della prestigiosa diocesi di Brescia. Infine è da evidenziare il buon rapporto tra il vescovo Ambrosio e il cardinale Scola. L'arcivescovo di Milano, come già annunciato, sarà ospite nel Duomo di Piacenza, nel mese di maggio, per una lectio divina. Un sacerdote diocesano, don Massimo Cassola, già nel 2010 è stato inviato a studiare al Marcianum di Venezia, il polo pedagogico voluto proprio dall'ex patriarca Angelo Scola.
Federico Frighi
Liberta' 14/02/2012


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