Il cardinale Scola così rispondeva: «... mi sento di indicare... i seguenti nomi: S. E. Mons. Andrea Bruno Mazzoccato; S. E. Mons. Francesco Moraglia; S. E. Mons. Gianni Ambrosio. Salvo miglior giudizio del Signore... ». Il primo della lista era il vescovo di Udine, il secondo di La Spezia, il terzo di Piacenza-Bobbio. Il Papa, o chi per lui, scelse il vescovo Francesco Moraglia che oggi è il nuovo Patriarca eletto di Venezia. L'episodio, in attesa di ulteriori riscontri, confermerebbe tuttavia il buon nome nelle stanze vaticane sia della cattedra di Piacenza-Bobbio sia del vescovo Gianni Ambrosio. Non è un caso che i presuli provenienti dalla diocesi di Sant'Antonino siano stati tenuti sempre in grande considerazione. Monsignor Enrico Manfredini approdò a Bologna, sede cardinalizia; monsignor Luciano Monari era nella terna per Milano quando venne poi scelto Dionigi Tettamanzi, in quella per Bologna quando venne scelto Carlo Caffarra ed oggi è a capo della prestigiosa diocesi di Brescia. Infine è da evidenziare il buon rapporto tra il vescovo Ambrosio e il cardinale Scola. L'arcivescovo di Milano, come già annunciato, sarà ospite nel Duomo di Piacenza, nel mese di maggio, per una lectio divina. Un sacerdote diocesano, don Massimo Cassola, già nel 2010 è stato inviato a studiare al Marcianum di Venezia, il polo pedagogico voluto proprio dall'ex patriarca Angelo Scola.
Federico Frighi
Liberta' 14/02/2012
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