Santi e lotterie non vanno d'accordo, soprattutto se di mezzo c'è il patrono, Sant'Antonino. Così gli organizzatori della 10ª Lotteria del Cuore hanno fatto un passo indietro: annullata la presentazione di questa mattina con il nuovo logo e bloccata la stampa dei biglietti. La lotteria pro Unicef con estrazione dei premi il prossimo 4 luglio non si chiamerà più Lotteria di Sant'Antonino, come previsto nella presentazione di questa mattina, ma conserverà il proprio nome originario.
La scelta di evocare il santo patrono su una lotteria, pur benefica, ha infatti dato origine a perplessità negli ambienti ecclesiastici piacentini che solo ieri mattina, a 24 ore dalla presentazione dell'iniziativa, hanno appreso la notizia. Una serie di telefonate e uno scambio di mail poi il parroco della basilica, don Giuseppe Basini, spiega in prima persona a Pietro Perotti, uno degli organizzatori della Scuola di Polizia, le perplessità nate con la nuova denominazione. «Pur apprezzando l'iniziativa con finalità oltretutto benefiche più che scontate - evidenzia il parroco - legare il nome del santo patrono ad una lotteria ci sembra che non aiuti a percepire la strada che abbiamo scelto di percorrere in questi ultimi anni: ovvero riportare l'attenzione della comunità cattolica piacentina su Sant'Antonino, riproponendo la sua figura all'interno di un percorso di carattere devozionale, formativo e culturale». Va bene la fiera, ma legare il nome del santo ad una lotteria sembra dunque inopportuno. In diocesi ci sono stati altri casi del genere ma con radici che affondano nella tradizione. Qui invece si trattava di creare qualche cosa ex novo. Da qui la riflessione del parroco della basilica che è stata prontamente raccolta dagli organizzatori; i quali, non solo hanno messo in evidenza la loro buona fede, ma in spirito di collaborazione hanno deciso di fare un passo indietro.
«E' stata una scelta fatta in assoluta buona fede quella di ricorrere al patrono della città di Piacenza per rendere ancor più importante e significativa questa lotteria a favore dell'Unicef che accompagna la Placentia Marathon per il suo decimo anno conscutivo» spiega Perotti. Il nome del santo era finito su ogni biglietto e il manifesto pubblicitario riportava sullo sfondo la sagoma della basilica patronale. «Non volevamo appropriarci della figura di Sant'Antonino - continua Perotti - e devo dire che ci era anche venuto uno scrupolo all'ultimo momento, tanto che abbiamo contattato il nostro cappellano, quello della Polizia di Stato, ma alla fine avevamo deciso di tenere il nome del santo. Ora torniamo alla nostra denominazione originaria».
Federico Frighi
19/04/2012 Libertà
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