La battaglia di Nikolaesvka non come momento di morte ma come inno alla vita. Lo spirito di Nikolaesvka è stato evidenziato ieri a Vigolzone durante la commemorazione dell'evento simbolo della campagna di Russia a 70 anni di distanza. A Vigolzone c'è l'unico momumento dedicato ai caduti di Nikolaesvka nella provincia di Piacenza e dunque ogni anno la sezione Alpini si trova in Valnure per rendere omaggio ai semila ragazzi con la penna nera sul cappello che persero la vita il 26 gennaio del 1943. Nel villaggio di Nikolaesvka (in Russia), lo ricordiamo, si combattè una battaglia all'ultimo sangue tra gli alpini della Tridentina e l'Armata Rossa. La vittoria degli alpini permise a migliaia di soldati italiani, tedeschi, ungheresi (quelli che formavano lo schieramento dell'Asse) di rompere la tenaglia russa che li accerchiava e di iniziare la ritirata verso la via di casa, verso la salvezza. Ecco dunque spiegato il "paradosso di Nikolaesvka", come lo ha definito il giornalista di Libertà, Federico Frighi, nella commemorazione ufficiale. Migliaia di ragazzi, migliaia di alpini morirono per salvare loro stessi e i propri compagni d'arme, per permettere a loro stessi e ai propri compagni di tornare a casa. Nikolaesvka da battaglia di sangue e di morte dunque, ad inno alla vita e alla speranza.
Quest'anno la corona di alloro al monumento piacentino è stata offerta e posta dal gruppo alpini di Travo, con il sindaco Ludovico Albasi e il capogruppo Marco Girometta, in un centro di Vigolzone imbandierato di tricolori.
In chiesa tanta gente per la messa celebrata dal parroco don Piero Lezoli, accompagnata dai suggestivi canti del coro Montenero, diretto dal maestro Mario Azzali, canti capaci di far emozionare le penne nere più in là con l'età. Dietro e di fianco all'altare i gonfaloni dei comuni di Vigolzone e di Travo e venticinque gagliardetti di altrettanti gruppi della sezione di Piacenza. Al termine della celebrazione religiosa la gente di Vigolzone si è fermata numerosa per il momento commemorativo. In rapida successione sono intervenuti il presidente della Sezione Alpini di Piacenza, Bruno Plucani, il sindaco di Vigolzone Francesco Rolleri, il sindaco di Travo Ludovico Albasi. Presenti anche l'assessore di Podenzano Mario Scaravella, anch'egli in fascia tricolore, e il comandante della polizia municipale intercomunale, Paolo Giovannini, con alcuni agenti. Il presidente Plucani ha ricordato alcuni momenti della commemorazione ufficiale nazionale avvenuta a Brescia sabato e ieri a cui lo stesso Plucani (nella prima giornata) ha partecipato a capo di una delegazione piacentina. Ancora ieri, altre penne nere piacentine erano presenti a Brescia in rappresentanza della Sezione.
Al termine l'arrivederci all'Adunata nazionale del 10-12 maggio di quest'anno, com'è noto, proprio a Piacenza. Un arrivederci ma anche un appello del capo gruppo di Vigolzone Gaetano Morosoli ai cittadini: «Venite a prendere i tricolori, il nostro comune dovrà essere il più imbandierato della provincia».
28/01/2013 Libertà
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