Piacenza - È mancato nella notte tra il 25 e il 26 dicembre Renato Scaravaggi. Aveva 101 anni ed era stato il fondatore dello scoutismo piacentino. Lascia 6 figli, 13 nipoti e 16 pronipoti.Piacentino del sasso, Scaravaggi era nato il 10 luglio del 1907 nel quartiere di Sant’Agnese. Alunno del Collegio San Vincenzo dei Fratelli delle Scuole Cristiane, aveva frequentato il Movimento Cattolico di Piacenza. Qui, assieme agli amici Mario Cavazzuti, Giuseppe Foroni e don Carlo Maria Aphel, nel 1921 costituì il primo reparto Asci (Associazione scout cattolici italiani) “Pierino Del Piano”. Allora il vescovo era monsignor Ersilio Menzani. La prima squadriglia in uscita ufficiale fu nel settembre del 1923 a Bobbio. Ospite d’onore alle celebrazioni di San Colombano, il cardinale Herl, primate d’Irlanda, gesuita e legato pontificio. Renato Scaravaggi, assieme agli amici Balestrazzi e Paraboschi, ebbe il prestigioso incarico di scortare, in tenuta da scout, un importante monsignore del seguito. L’anno successivo, al campo scuola di Capugnano ottenne il brevetto di aiuto istruttore. Nel 1924 si diplomò perito agrimensore presso il Regio Istituto tecnico Romagnosi. Ebbe vari incarichi, sia nel Fascio Cattolico Studentesco Manzoni, sia nella giunta diocesana dell’Azione Cattolica, nella quale fece per un certo periodo l’addetto stampa. Fu pure impegnato nelle Conferenze di San Vincenzo con il compito di portare aiuto agli indigenti della città e membro di tre confraternite, quelle di San Giorgino, della Torricella e di San Dalmazio. Nel 1926, dopo soli cinque anni di scoutismo, il movimento venne messo al bando anche a Piacenza dal regime fascista. Scaravaggi e gli altri, per far sopravvivere gli ideali di Baden Powell, furono costretti alla clandestinità, con riunioni segrete, senza divise e lontane il più possibile da orecchie indiscrete. Nel Dopoguerra (1943) riorganizzò l’Asci con la scomparsa del fascismo. Nel 1947 fu responsabile della rappresentanza scout dell’Emilia che partecipò al Jamboree di Moisson, in Francia, e fu a Roma con gli scout piacentini per il grande raduno italiano. Negli anni successivi assistette alla ricostruzione dell’Asci ricevendo l’incarico di Commissario di Zona. Alla nascita dell’Agesci abbandonò l’impegno attivo e si adoperò per fondare a Piacenza il Masci (gli scout adulti) che ufficialmente verrà costituito all’inizio degli anni Ottanta con Giuliano Borotti. Se nel cuore Renato Scaravaggi aveva dunque lo scoutismo, nella vita di tutti i giorni, grazie al suo diploma, era geometra. Scaravaggi è uno dei protagonisti del volume “Il nostro sentiero”, il viaggio dello scoutismo piacentino dagli albori agli anni Cinquanta con le testimonianze scritte raccolte da uno dei figli, Paolo. Uno dei sette figli avuti da Albertina Chiapponcelli, della quale era rimasto vedovo: Antonino, Giuseppina, Alberto, Domenico, Paolo, Francesco e Angelo (morto a pochi mesi dalla nascita).
fri
da Libertà del 27 dicembre 2008
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