Duemila persone nel Duomo di Piacenza non si vedevano dall'ordinazione del vescovo Gianni Ambrosio quasi due anni fa. Cento e passa sacerdoti in un colpo solo anche quelli erano ormai una rarità. Eppure ieri pomeriggio la Missione Popolare della diocesi di Piacenza-Bobbio è iniziata con grandi numeri, numeri su cui pochi avrebbero scommesso. Invece la gente - i cattolici piacentini - ha dimostrato ancora una volta quanto forte sia oggi il bisogno di riflettere, il volersi interrogare sui fondamenti della propria esistenza. Di fronte alla complessità della società odierna, al disorientamento degli idoli falsi, alla strumentalizzazione dei simboli veri, all'ipocrisia, alla demagogia, eccetera eccetera, c'è probabilmente la ricerca di un approdo sicuro in un mare in tempesta. Un approdo che può trovarsi nei valori del Vangelo ed in una rinnovata sacralità. Ecco perchè la Missione Popolare, ora che è partita, deve rappresentare il primo impegno per la Chiesa piacentina, ora dopo ora, giorno dopo giorno. Il popolo vede nei suoi pastori un punto di riferimento in questo scenario di una rinnovata evangelizzazione che, prima di tutto, passa per il salotto di casa.
E' un'occasione nuova e forse unica, in questi tempi, per riscoprire perché vale la pena vivere. La Chiesa non se la lasci scappare.
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