Tempo di nomine nel prossimo mese di settembre nella chiesa piacentina. Non sarà una rivoluzione e nemmeno una serie di giri di valzer, ma solo una scossa di assestamento che interesserà alcune parrocchie della città. Di seguito l'articolo scritto questa settimana su Libertà.
Settembre caldo per la diocesi di Piacenza-Bobbio nelle parrocchie della città. All'orizzonte si profila un giro di valzer che verrà ufficializzato nei primi giorni del mese prossimo, probabilmente venerdì 3 o venerdì 10, proprio (quest'ultima data) in concomitanza con il convegno pastorale diocesano alla Bellotta di Pontenure. Il primo nodo da sciogliere è quello della parrocchia di San Sisto. Il vescovo Gianni Ambrosio accetterà ufficialmente le dimissioni dell'ottantenne don Giuseppe Formaleoni quando saprà chi mandare come successore. Tra i papabili monsignor Giuseppe Busani (già impegnato, però, nella missione popolare) e don Roberto Mazzari, parroco di Tarsogno ed ex segretario del vescovo Enrico Manfredini. Poi la questione di Sant'Antonio dove don Giuseppe Segalini potrebbe lasciare il posto all'attuale curato don Fabio Galli.
Sul tavolo c'è poi la Santissima Trinità. Qui i nodi sono due: stante il trasferimento di don Fabio Battiato a Borgonovo, dovrebbe venire ufficializzata la sua sostituzione con il giovane don Valerio Picchioni, l'unica nuova tonaca uscita quest'anno. Bloccato, invece, il cambio di parroco. Monsignor Riccardo Alessandrini, giunto al termine del proprio mandato novennale, non è stato ancora riconfermato.
Infine le tre parrocchie la cui guida pastorale è interamente retta da sacerdoti ultraottantenni: San Corrado con don Pietro Petrilli (86 anni), San Giovanni in Canale con don Cesare Ceruti (81 anni), Sant'Eufemia con monsignor Pietro Casella (80 anni). L'intendimento del vescovo Ambrosio, da quanto lasciato vedere in questi primi anni di governo, è quello di mantenere al proprio posto tutti i sacerdoti (salvo casi particolari) fino a quando le condizioni di salute lo consentono.
Ma la voce più clamorosa riguarda il nuovo vescovo di Cesena-Sarsina. Contro ogni previsione e tradizione sembra proprio che vi sia anche un piacentino nella terna dalla quale il Papa (o chi per lui) starebbe per scegliere. Com'è noto, Cesena-Sarsina è senza presule dallo scorso mese di marzo, quando il vecchio vescovo, il piacentino monsignor Antonio Lanfranchi, ha fatto ingresso a Modena, dopo essere stato promosso ad arcivescovo-abate di Modena-Nonantola. Attualmente monsignor Lanfranchi è anche l'amministratore apostolico della diocesi di Cesena-Sarsina, dunque una sorta di vescovo reggente in attesa che il Vaticano nomini il successore. Va detto che è prassi non coinvolgere nelle consultazioni il vescovo uscente, così come che, di solito, si evita di mandare in uno stesso posto due vescovi consecutivi provenienti dalla stessa diocesi. Tuttavia, i tempi lunghi per la nomina a Cesena-Sarsina, i lunghi incontri con alcuni sacerdoti durante la vacanza piacentina dell'arcivescovo Lanfranchi, insistenti voci di corridoio farebbero optare per l'inserimento di un piacentino nella terna romagnola: monsignor Lino Ferrari e monsignor Giuseppe Busani in testa. Se ne saprà di più la prossima settimana.
fed. fri.
Libertà, 20 agosto 2010
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