Nel Duomo di Piacenza sono tornati i turisti d'agosto. Singoli, coppie, famigliole con la guida spianata, alla ricerca delle opere d'arte contenute nella bella cattedrale romanica. Un'apparizione miracolosa o un segnale che forse vale la pena di investire nella cultura riprendendo in mano il progetto del museo diocesano aggiornandolo ai tempi odierni? Sicuramente materia per una riflessione pacata e costruttiva. Sotto riportiamo l'articolo scritto su Libertà.
(fri) In Duomo tornano i turisti d'agosto. In particolare per Ferragosto, nella chiesa madre della diocesi, è stato notato un aumento di visite come non si è visto, ad esempio, lo scorso anno nel medesimo periodo. A confermarlo è Tiziano Fermi, presidente di Domus Justinae, l'associazione che raggruppa i volontari della cattedrale. «Gli anni scorsi il Ferragosto era quasi deserto e, nonostante il Duomo fosse aperto, non abbiamo visto praticamente nessuno - spiega Fermi -. Quest'anno il panorama è cambiato. Soprattutto nel pomeriggio di Ferragosto, in Duomo si sono viste diverse persone. Non gruppi organizzati, bensì singoli, coppie, famiglie; molti con le guide verdi del Touring Club Italiano sotto braccio». Si tratta, dunque, di turisti in gran parte italiani, che arrivano a Piacenza per una visita mordi e fuggi e tra le bellezze della città includono, appunto, la cattedrale. «Sono autonomi e non hanno bisogno di assistenza o di guide - continua il presidente di Domus Justinae - utilizzano per lo più il percorso didascalico che c'è all'interno della chiesa». C'è chi rimane soddisfatto tanto da portarsi a casa un ricordo del monumento. «Ci sono state chieste diverse guide della cattedrale, soprattutto quelle grandi, con le foto - rivela Fermi -. E' sempre molto richiesta anche la serie delle otto cartoline in bianco e nero che riproduce le formelle del Duomo. Sono quasi in esaurimento e presto dovremo rifarle. Hanno ormai una decina d'anni. A disposizione dei turisti ci sono anche le riproduzioni in terracotta delle formelle, realizzate dalla cooperativa il Faro». Del tutto inutilizzate le due vecchie postazioni audio che funzionano a monetine: «Sono ormai obsolete e stiamo pensando di sostituirle con strumenti adeguati tipo i monitor presenti nella cattedrale di Firenze. Il problema, come sempre, è il prezzo. Costano intorno ai 7mila euro, una cifra per noi impensabile».
Libertà, 20 agosto 2010
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