mercoledì 16 febbraio 2011

Guardiani di cartapesta

E' sempre più impegnativo raccontare la verità, raccontare come stanno le cose. Chi se la prende, chi insabbia, chi si nega, chi non conferma, chi minaccia rappresaglie, chi va bene se si raccontano le cose degli altri ma quando tocca alle proprie, apriti cielo! Per non parlare di chi ti guarda con sospetto, di chi ti evita e abbassa il capo, di chi non ti dice nulla e poi contesta riga per riga le inevitabili inesattezze, di chi non parla quando sei presente per paura che le sue parole vadano a finire sul giornale. E tutto questo per che cosa? Per duemila euro al mese, orari completamente fuori dalla vita sociale e una stupida firma su un foglio di carta formato tabloid. E pensare che "un'opinione pubblica bene informata e' la nostra Corte suprema. Perché a essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l'indifferenza popolare o gli errori del governo; una stampa onesta e' lo strumento efficace di un simile appello". Così scriveva Joseph Pulitzer nel 1904. Allora probabilmente non c'erano i mezzi perché fosse così. Oggi che i mezzi ci sono e' ancora più triste.


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2 commenti:

Unknown ha detto...

Capisco la sua amarezza:deve essere veramente difficile voler raccontare la verità e trovare tanti muri attorno. Purtroppo molti giornalisti riportano notizie false e tendenziose, non si fanno certo i suoi scrupoli e pur di avere la firma pubblicata inventano, oppure sono condizionati dalla politica.
Leggo volentieri le notizie pubblicate sul suo blog perchè c'è la trasparenza dell'informazione, il linguaggio è semplice e comprensibile, i temi sono attinenti... Le auguro di continuare con entusiasmo per il suo lavoro è prezioso...e spero che i colleghi che non cercano la verità ma lo scoop, siano prima o poi emarginati da un'opinione pubblica che diventi più consapevole e che pretenda più serietà.

Unknown ha detto...

La ringrazio molto, la penso come lei e mi auguro le stesse cose.