Sarà la parrocchia di Finale Emilia la destinataria della generosità dei piacentini nella ricostruzione del dopo terremoto. Il gemellaggio tra la diocesi di Piacenza-Bobbio e quella di Modena-Nonantola, quest'ultima guidata dall'arcivescovo piacentino Antonio Lanfranchi, verrà sancito nelle prossime ore ma già ieri il presule originario di Ferriere ha comunicato quella che sarà la parrocchia sulla quale concentrare gli aiuti piacentini. Finale Emilia è una cittadina come Fiorenzuola, con circa 16mila abitanti. Lo scorso 20 maggio la terra ha tremato con un epicentro a pochi chilometri dal centro abitato e con una magnitudo del 5,9. Oggi gli sfollati accolti nelle tendopoli sono quasi tremila. Ma il dato totale delle persone che dormono fuori casa non è calcolabile: tantissimi in questi giorni hanno dormito nelle tende da campeggio piantate nei giardini della città.
«A Finale abbiamo cinque chiese seriamente danneggiate - fa i conti monsignor Lanfranchi -, più il duomo (dedicato ai santi Filippo e Giacomo) dove, tra l'altro, avevo appena celebrato le cresime lo scorso 6 maggio». Per dare un'idea della devastazione del sisma l'arcivescovo Lanfranchi osserva come siano cinquanta le chiese crollate in tutta la diocesi di Modena-Nonantola, compreso il duomo di Modena che rimarrà chiuso per i prossimi due mesi. Non solo. L'arcivescovo Lanfranchi, anche a seguito degli ultimi eventi sismici non ancora esauriti, ha disposto, a titolo precauzionale, che le chiese storiche del Comune di Modena e dei vicariati di Nonantola e della Bassa, restino chiuse fino a data da destinarsi. Nella vicina diocesi di Carpi la situazione è ancora più disastrosa: su cinquanta chiese, solo tre sono agibili.
Sarà la Caritas diocesana di Piacenza-Bobbio a raccogliere le offerte della comunità cattolica piacentina. Domenica scorsa c'è stata una prima giornata diocesana di colletta per aiutare i terremotati. Altre iniziative certamente seguiranno. Ieri a Ravenna le Caritas dell'Emilia-Romagna hanno fatto il punto sugli aiuti alle popolazioni colpite dal sisma. Anche la Caritas di Piacenza-Bobbio era presente con il direttore Giuseppe Chiiodaroli e il referente per le emergenze Francesco Millione.
Federico Frighi
07/06/2012 Libertà
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