Sono 64 le realtà piacentine che, con modalità varie, si occupano dell'Africa nel mondo del volontariato e della cooperazione internazionale. A metterlo in luce è il convegno "Piacenza for Africa" andato in scena ieri pomeriggio all'Università Cattolica, organizzato da Africa Mission e Centro missionario diocesano.
«Mi auguro che questo incontro sia l'inizio di un cammino importante che attesti l'impegno di solidarietà e di evangelizzazione di Piacenza per l'Africa» è l'auspicio del vescovo di Piacenza-Bobbio, Gianni Ambrosio, in apertura dei lavori. «Possiamo unire le vostre forze, nel rispetto della specificità di ciascuno, anche perchè forse ci sono bisogni che solo insieme possiamo affrontare» evidenzia ancora il presule prima del saluto del sindaco Paolo Dosi e degli interventi delle tante realtà presenti. Non tutte e 64, come fa rilevare Carlo Ruspantini, direttore di Africa Mission-Cooperazione e Sviluppo: «Abbiamo ricevuto una risposta da circa il 50% e solo 15 gruppi hanno inviato i dati richiesti prima del convegno».
Secondo la ricerca di Africa Mission, il 90% delle associazioni sono nate nel territorio piacentino: il 24% negli anni Settanta, il 18 negli anni Novanta e il 59 negli anni Duemila. Le varie realtà sono per il 58% associazioni e per il 42% parrocchie, gruppi parrocchiali e istituti religiosi. Da notare che l'86% del totale delle realtà che opera per l'Africa, a Piacenza, è legato alla Chiesa cattolica piacentina, mentre il 14% è laico.
Ben 344 sono i volontari impegnati in attività di sensibilizzazione e raccolta fondi a Piacenza e 182 coloro che hanno fatto un'esperienza diretta in Africa.
I progetti, portati avanti attualmente da 40 realtà, sono 80 in 17 stati diversi (Burkina Faso, Burundi, Camerun, Congo, Eritrea, Etiopia, Kenia, Mali, Marocco, Mozambico, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Tanzania, Togo, Uganda).
Sul fronte dei progetti, di 67 su 80 si hanno informazioni. La maggior parte è rivolta verso il settore della sanità (19%), seguito da istruzione ed educazione (16%), socio-educativo (15%), agricoltura, sviluppo rurale e zootecnia, supporto alle realtà locali e acqua (10%). Poi sostegno a distanza, diritti e pari opportunità. Ultima l'emergenza (4%).
I beneficiari dei progetti sono per il 46% la popolazione in generale, per il 28% i bambini, per il 10 % i giovani, poi le donne (4%), le famiglie (4%), i detenuti e i profughi (3%).
Oltre ai promotori (Africa Mission e Centro missionario) sono intervenuti, per presentare la loro attività le associazioni "Amici di Lengesim", "Padre Antonino Magnani", "Mamme della Speranza onlus", "Kanagà 2000", "Overseas", "Piccoli al centro", "Michele Isubaleu onlus", "Gocce d'acqua per il Congo", Gruppo missionario Fatima, Gruppo volontari di Emergency, "Alì 2000 onlus", "Avè", "William Bottigelli", "Mondo aperto", "Valeria Tonna onlus" e Caritas diocesana, "Progetto mondo MLAL", l'istituto comprensivo di Rivergaro (scuole primarie di Quarto e Niviano), la parrocchia di Roveleto, le suore di monsignor Torta, il medico piacentino Eugenio Ferri del Movimento dei Focolari e la Facoltà di Agraria della Cattolica, che ha presentato due interventi promossi nel continente africano. Sono stati illustrati, inoltre, i progetti "In viaggio con Erodoto" e "Kamlalaf". In chiusura la riflessione di Paolo Rizzi (direttore del Laboratorio di economia locale in Cattolica) sulla globalizzazione per l'Africa
Federico Frighi
21/10/2012 Libertà
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