Il saluto di Pierpaolo Triani
presidente dell'Azione Cattolica
Saluto di congedo a mons. Monari
(Piacenza 21 ottobre 2007)
Carissimo Vescovo Luciano,
è con molta emozione che le porgo questo saluto a nome di tutti i fedeli laici della diocesi di Piacenza – Bobbio, a nome dei membri laici degli organismi pastorali, di tutti i membri delle diverse aggregazioni laicali.
E’ un saluto carico di affetto e di gratitudine.
Vogliamo, innanzitutto, assieme con lei, ringraziare il Signore per i doni che le ha concesso. Per averle donato un’intensa passione per la sua Parola, un profondo amore per il bene autentico di ogni persona, per la capacità dell’ascolto sapiente e della comunicazione coinvolgente.
Al Signore rivolgiamo il nostro grazie perché ha permesso alla nostra Chiesa di averla come vescovo per dodici anni. Sono stati anni intensi, ricchi, dove con il suo ministero ha gettato tra noi molti semi buoni.
Il mistero di Gesù Cristo morto e risorto ci rivela la pienezza della vita umana. Senza sosta, in ogni occasione ci ha trasmesso questa Bella Notizia. Nel suo magistero ha sempre avuto verso noi laici questo desiderio grande: dirci con semplicità che la vita in Cristo ci permette di vivere in profondità il nostro essere uomini.
Con continuità ha rinnovato a noi laici l’invito di vivere il dono grande del battesimo, di vivere radicati nell’essenziale, da figli amati e discepoli gioiosi, nelle quotidianità delle vita delle famiglie, del lavoro, della società. Ci ha chiesto di curare la nostra formazione aiutandoci l’un l’altro a conformarci sempre più a Cristo. Ci ha chiesto di mettere al centro l’attenzione alla vita ferita, sofferente, povera. Ci ha chiesto di prendere sul serio e dare concretezza al nostro sacerdozio battesimale sollecitandoci ad amare le nostre comunità e i nostri sacerdoti, ad avere cura della vita ecclesiale, a vivere in uno stile di comunione la corresponsabilità attraverso l’attiva partecipazione alla vita parrocchiale, alle aggregazioni laicali, ai servizi e agli organismi pastorali. Non ha nascosto durante questi anni la sua preoccupazione per un indebolimento della vita cristiana e del tessuto ecclesiale, per il rischio di una visione ridotta della persona umana. Ci ha però sollecitato a non farci prendere da uno sterile pessimismo, ma di percorrere le strade dell’ascolto della parola, dello studio, della ricerca di forme nuove di testimonianza e missionarietà. In questi anni con sempre maggiore intensità ha indicato la strada di un discernimento comunitario la cui realizzazione non è semplice e ci è data come consegna per il futuro.
Per quello che ci insegnato, per quello che ha fatto e per il bene che ci ha voluto le diciamo dal profondo del cuore grazie: per come ha vissuto assieme a noi e ci ha annunciato e testimoniato la bellezza e la forza del Vangelo; per essere stato un maestro e insieme un discepolo appassionato del Signore; per essere stato un pastore attento e un fratello nella fede.
Il nostra grazie vuole farsi accompagnamento per l’impegno pastorale che ha appena iniziato nella Chiesa che è in Brescia. Vorremmo che lei potesse sentire sempre, anche nelle difficoltà, la nostra amicizia, la nostra vicinanza, il nostra sostegno, la nostra preghiera
Tra poco canteremo insieme il Magnificat. E’ un modo molto bello per esprimere, assieme a Maria prima credente, la nostra gratitudine al Signore; per esprimere la certezza che lo Spirito continuerà a sostenere il suo nuovo servizio e a guidare, attraverso un nuovo pastore, la nostra diocesi; per affidare al Signore il nostro desiderio che la sua vita, caro vescovo Luciano, continui ad essere colma della Grazia che “viene dall’alto”.
Pierpaolo Triani
presidente dell'Azione Cattolica
Saluto di congedo a mons. Monari
(Piacenza 21 ottobre 2007)
Carissimo Vescovo Luciano,
è con molta emozione che le porgo questo saluto a nome di tutti i fedeli laici della diocesi di Piacenza – Bobbio, a nome dei membri laici degli organismi pastorali, di tutti i membri delle diverse aggregazioni laicali.
E’ un saluto carico di affetto e di gratitudine.
Vogliamo, innanzitutto, assieme con lei, ringraziare il Signore per i doni che le ha concesso. Per averle donato un’intensa passione per la sua Parola, un profondo amore per il bene autentico di ogni persona, per la capacità dell’ascolto sapiente e della comunicazione coinvolgente.
Al Signore rivolgiamo il nostro grazie perché ha permesso alla nostra Chiesa di averla come vescovo per dodici anni. Sono stati anni intensi, ricchi, dove con il suo ministero ha gettato tra noi molti semi buoni.
Il mistero di Gesù Cristo morto e risorto ci rivela la pienezza della vita umana. Senza sosta, in ogni occasione ci ha trasmesso questa Bella Notizia. Nel suo magistero ha sempre avuto verso noi laici questo desiderio grande: dirci con semplicità che la vita in Cristo ci permette di vivere in profondità il nostro essere uomini.
Con continuità ha rinnovato a noi laici l’invito di vivere il dono grande del battesimo, di vivere radicati nell’essenziale, da figli amati e discepoli gioiosi, nelle quotidianità delle vita delle famiglie, del lavoro, della società. Ci ha chiesto di curare la nostra formazione aiutandoci l’un l’altro a conformarci sempre più a Cristo. Ci ha chiesto di mettere al centro l’attenzione alla vita ferita, sofferente, povera. Ci ha chiesto di prendere sul serio e dare concretezza al nostro sacerdozio battesimale sollecitandoci ad amare le nostre comunità e i nostri sacerdoti, ad avere cura della vita ecclesiale, a vivere in uno stile di comunione la corresponsabilità attraverso l’attiva partecipazione alla vita parrocchiale, alle aggregazioni laicali, ai servizi e agli organismi pastorali. Non ha nascosto durante questi anni la sua preoccupazione per un indebolimento della vita cristiana e del tessuto ecclesiale, per il rischio di una visione ridotta della persona umana. Ci ha però sollecitato a non farci prendere da uno sterile pessimismo, ma di percorrere le strade dell’ascolto della parola, dello studio, della ricerca di forme nuove di testimonianza e missionarietà. In questi anni con sempre maggiore intensità ha indicato la strada di un discernimento comunitario la cui realizzazione non è semplice e ci è data come consegna per il futuro.
Per quello che ci insegnato, per quello che ha fatto e per il bene che ci ha voluto le diciamo dal profondo del cuore grazie: per come ha vissuto assieme a noi e ci ha annunciato e testimoniato la bellezza e la forza del Vangelo; per essere stato un maestro e insieme un discepolo appassionato del Signore; per essere stato un pastore attento e un fratello nella fede.
Il nostra grazie vuole farsi accompagnamento per l’impegno pastorale che ha appena iniziato nella Chiesa che è in Brescia. Vorremmo che lei potesse sentire sempre, anche nelle difficoltà, la nostra amicizia, la nostra vicinanza, il nostra sostegno, la nostra preghiera
Tra poco canteremo insieme il Magnificat. E’ un modo molto bello per esprimere, assieme a Maria prima credente, la nostra gratitudine al Signore; per esprimere la certezza che lo Spirito continuerà a sostenere il suo nuovo servizio e a guidare, attraverso un nuovo pastore, la nostra diocesi; per affidare al Signore il nostro desiderio che la sua vita, caro vescovo Luciano, continui ad essere colma della Grazia che “viene dall’alto”.
Pierpaolo Triani
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