giovedì 13 dicembre 2007

"Noi suore siamo fatte per voler bene"

La provinciale delle Gianelline, suor Maurizia Pradovera, a Piacenza
per il primo compleanno della comunità di accoglienza per mamme con bambini


La casa di accoglienza per mamme con bambini e gestanti (anche minorenni) in situazione di difficoltà, festeggia il suo primo compleanno. Questa casa é nata in collaborazione con il Comune di Piacenza e le suore Gianelline. Alla festa del primo anniversario, martedì scorso, era presente anche la madre provinciale suor Maurizia Pradovera. Di seguito pubblico uno stralcio del suo intervento.


Così mi conoscete, sono la superiora provinciale delle suore Gianelline che dirigono queste case e questa casa. Vorrei dirvi grazie per essere venuti nell’avere accettato il nostro invito.
Si sono messe insieme un sacco di circostanze. Noi volevamo celebrare oggi il compleanno della comunità piacentina che abbiamo iniziato lo scorso anno su sollecitazione del Comune che accoglie le mamme con i bambini, e di una piccola comunità per le ragazze che vivono con noi ma che si stanno avviando alla comunità. Quindi volevamo aprirvi un po’ il territorio facendo questa festa.

Poi il colonnello dei carabinieri di Piacenza Paolo Rota Gelpi mi ha fatto telefonare dicendomi che loro avevano fatto una raccolta per i bisogni del territorio, e hanno pensato di darla alla nostra Comunità, e io ho detto che sono molto contenta, non tanto e non solo per i soldi ma perché bisogna che qualcuno si ricordi che ci siamo anche noi, perché quando ci sono le suore è molto difficile che qualcuno ci ricordi… e allora sono proprio contenta, quindi sono andata a ringraziarlo.

Che cosa abbiamo voluto fare noi con questa Comunità? Niente di particolare. Quando abbiamo iniziato da più di vent’anni il servizio per le “minori” l’abbiamo iniziato perché noi a Piacenza facevamo da cento anni l’accoglienza delle ragazze che provenendo dalla campagna dovevano studiare in città. Poi i bisogni sono cambiati, le scuole sono state dislocate sul territorio quindi c’era bisogno di una struttura che accogliesse i “minori in difficoltà”, e così abbiamo cambiato la tipologia del servizio proprio in base al bisogno.

A Piacenza c’era bisogno di una piccola casa per le mamme con i bambini, e noi abbiamo cercato di dare una risposta. Vi dico che il mio intento e quello delle mie suore non è tanto di fare delle grandi cose, ma di creare dei segni che testimoniano l’accoglienza. Io sono la Provinciale, ho diciassette Comunità, sono molto schietta… le suore diventano sempre più anziane, nonostante tutto credo sia importante insieme ai laici continuare a dare delle risposte, quindi questa comunità è nata e va avanti, sì per l’opera delle suore, ma grazie proprio grande e grande all’aiuto del Comune di Piacenza.
A me preme che chi viene qua dentro abbia quello che serve per vivere, non solo abbia delle cose, ma per esempio possa trovare un ambiente che lo accolga, lo aiuti a rielaborare il proprio vissuto, possa rimanerci un mese, due mesi, tre mesi… non ha importanza, l’importante è che dall’aiuto del percorso vada via con dei valori nuovi. Noi questa stasera ci siamo incontrati per dei valori comuni, c’è il valore della solidarietà, della accoglienza e della condivisione. Io sono suora e logicamente ragiono da suora, personalmente credo che questa sia la logica del Vangelo: il Signore ci ha detto che tutte le volte che noi avremo fatto un gesto di carità, avremo fatto questo gesto a Lui (cfr. Mt 25, 31-46). Questa è un po’ la filosofia dei valori che ci sostengono ed è un po’ la consegna che il nostro fondatore sant’Antonio Maria Gianelli ci ha lasciato, perché Gianelli diceva che la “prima consegna delle Gianelline è quella di saper volere bene”.
Quindi vi ringrazio e vi dico che la nostra struttura è grande ma all’interno di questa struttura ci sono piccoli servizi che hanno solo la pretesa di dare delle piccole risposte ai bisogni del nostro territorio; proprio piccole risposte, noi non abbiamo una grossa utenza, le mamme accolte non possono essere più di quattro, questa piccola “casa famiglia” ha quattro posti letto; la “comunità per le minori” ne ha otto più due per l’emergenza, quindi sono piccoli numeri; ogni comunità è indipendente, di conseguenza fa vita abbastanza autonoma.

Si ringrazia Vittorio Ciani per la collaborazione