mercoledì 19 maggio 2010

Radio Città Nuova: un fantasma nell'etere

Sul sito della diocesi di Piacenza-Bobbio, tra i media diocesani, campeggia ancora il link a Radio Città Nuova. L'emittente diocesana (di proprietà della Cooperativa Multimedia) in realtà non c'è più. La frequenza è stata venduta a Radio Mater. Si era parlato di un futuro accordo tra la diocesi di Piacenza-Bobbio e la direzione della concorrente di Radio Maria per ospitare trasmissioni prodotte a Piacenza, come catechesi o messe in diretta dalla cattedrale. Al momento solo un miraggio nel deserto. Di definito non c'è nulla e si parla della proposta di un'ora al mese dedicata a Piacenza. Radio Città Nuova continuerebbe dunque a vivere per 12 ore all'anno.

Ci chiediamo come sia stato possibile, nell'era dei mezzi di comunicazione, far morire una fonte di evangelizzazione vicino alle persone anziane e ai malati. Una fonte di evangelizzazione che utilizza il più antico veicolo di diffusione - le onde radio -, praticamente immortale. La tv cambia, i telefoni pure, i computer non parliamone, internet si evolve sempre di più, la radio continua a trasmettere imperterrita dai tempi di Guglielmo Marconi. Mancavano i soldi, è stato scritto. Centomila euro. Nessuna pretesa di fare i grandi con i soldi degli altri, però ... sono in tanti a pensare che forse la diocesi piacentina, magari l'Istituto per il sostentamento del Clero, magari qualche ente collegato ...

Al di là dei soldi, tuttavia, ciò che si evince è l'assoluta mancanza da parte della diocesi di Piacenza-Bobbio di un progetto sui mezzi di comunicazione sociale. Stupisce che nessuno, dico nessuno, dal vescovo Gianni Ambrosio giù, giù fino all'ultimo, abbia porto le proprie scuse agli ascoltatori della radio che da un momento all'altro sono rimasti orfani delle voci cattoliche piacentine. Del tipo: "Avremmo voluto ... ma non ci sono i soldi. Ci spiace molto per tutti ma non vi abbandoniamo". Niente di tutto questo. E chi in questi anni ha lavorato gratis per mandare avanti l'emittente? Da monsignor Gianfranco Ciatti a tutti gli altri volontari che ancora ci sono. Almeno un comunicato del tipo: "Avremmo voluto ... ma non ci sono i soldi. Ci spiace molto e vi ringraziamo per tutto quello che avete fatto. Il Signore non dimentica". E' l'unico.
Federico Frighi