giovedì 3 aprile 2008

Il senato del vescovo affronta la questione educativa

Si è riunito questa mattina, nella Sala degli Affreschi di Palazzo Vescovile, il Consiglio Presbiterale Diocesano: ha presieduto la seduta il vescovo mons. Gianni Ambrosio; ha coordinato i lavori don Federico Tagliaferrri.
Tra gli argomenti all’ordine del giorno ha impegnato maggiormente l’assemblea quello relativo al “presbitero e la questione educativa”. Si tratta di un tema che sta interessando anche la Chiesa in generale; recentemente il Papa si è espresso sul tema con una lettera inviata alla diocesi e alla città di Roma; tra l’altro l’argomento sarà nell’agenda della prossima riunione della Conferenza Episcopale Italiana. Inoltre il problema educativo potrebbe essere al centro del programma pastorale del prossimo anno e non è da escludere che sia anche l’argomento della prossima lettera enciclica di mons. Gianni Ambrosio.
Lo stesso Vescovo ha introdotto il dibattito con un intervento ampio e organico: mons. Ambrosio ha giustificato l’impegno educativo facendo riferimento alle Sacre Scritture ed in particolare a San Paolo (prima lettera ai tessalonicesi: 2,8: “Così affezionati a voi avremmo voluto darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari”). Questo sottolinea – ha commentato il Vescovo – che il fatto educativo parte dall’affetto e passa attraverso la relazione umana, tende quindi a coinvolgere sia l’educatore sia l’educando. Lo scopo è quello di comunicare il vangelo, ma tra educazione in genere ed educazione cristiana non vi è contrasto in quando quest’ultima tende a trasmettere la verità in un clima di libertà, dando spazio al rispetto della persona.
Mons. Ambrosio non si è nascosto che oggi vi sono diverse difficoltà dovute a nuove condizioni sociali e in questo ha richiamato il recente intervento del Papa alla diocesi di Roma: Benedetto XVI in particolare ha parlato di emergenza educativa che ha le proprie radici nel relativismo e nel soggettivismo, oggi sempre più diffusi. Mons. Ambrosio da parte sua ha sottolineato l’importanza che il fatto educativo sia basato sull’incontro; parta dalla trasmissione di una solida esperienza cristiana (anche oggi è possibile educare cristianamente) che venga da lontano, come mostrano le Sacre Scritture e che sia aperta al futuro.
Sul fatto educativo il Vescovo ha valuto consultare il Consiglio Presbiterale in quanto su questo tema potrebbe esprimersi con uno specifico documento pastorale anche se, al termine del dibattito, ha precisato che le proprie indicazioni si inseriscono e si inseriranno in un percorso che certamente la comunità piacentina sta già compiendo e tendono soprattutto ad essere stimolo di confronto e di approfondimento.
E un primo approfondimento è già venuto proprio dal dibattito, molto ampio, che ha fatto seguito alle parole del Vescovo; citiamo in sintesi alcuni contributi: un fatto educativo presuppone un’esperienza da trasmettere (per questo è necessario un approfondimento) e affetto e rispetto per l’educando di cui si dovrà esaminare attentamente il contesto. Tra l’altro nel dibattito sono emerse linee diverse: vi è stato chi ha sostenuto la necessità di privilegiare ambiti specifici (la famiglia, gli adulti, i giovani, ecc.), mentre altri si sono pronunciati sulla necessità di approfondire lo stile relazionare da adottare nel processo educativo. In genere è stato sottolineato con forza che non esiste contrasto tra il fatto educativo in se stesso e l’educazione cristiana. Ovviamente questo non toglie che ci debbano essere aggiustamenti rispetto a quanto è stato fatto finora: un obiettivo da raggiungere è quello di coordinare le esperienze finora messe in atto. Nella Chiesa piacentina non mancano esempi preziosi, ma in genere ognuno tende a seguire un proprio cammino. Da qui la necessità di ricorrere ad un progetto coordinato basato sulle sinergie.

Il Consilio ha poi preso in esame il programma degli esercizi spirituali per il clero diocesano nell’ambito del documento sulla formazione permanente che il “Presbiterale” ha approvato lo scorso anno. Il Vescovo ha proposto – e in seguito verranno indicate le date – due momenti annuali per incontri spirituali per il clero, uno alla Bellotta ed un secondo residenziale, alle Pianazze.
Da parte sua il vicario generale mons. Lino Ferrari ha comunicato diverse informazioni sulla vita della diocesi; ne ricordiamo alcune: è stata confermata la festa del Corpus Domini con la processione per le vie del centro il giovedì sera, 22 maggio; nell’ultima settimana di agosto verrà riproposto un nuovo corso di giornalismo residenziale a Bedonia per operatori della comunicazione (i parroci sono invitati a segnalare i nomi di persone interessate); il giorno 11 maggio, domenica, è prevista la giornata del quotidiano cattolico (“Avvenire” pubblicherà una pagina sulla diocesi); in luglio la diocesi riceverà la vista della statua della Madonna di Lourdes che sta visitando le Chiese particolari italiane: la sacra effigie sarà in città nei giorni 19 e 20, mentre il 21 verrà trasferita a Borgotaro; venerdì 11 aprile (giornata di preghiera e di digiuno), alle 20, nella basilica di Sant’Antonino, si terrà una veglia di preghiera con il Vescovo per i missionari martiri; il 13 aprile, domenica, in cattedrale, alle ore 18,30, alcuni seminaristi riceveranno i ministeri del lettorato e dell’accolitato.
Il Consiglio Presbiterale Diocesano tornerà a riunirsi giovedì 8 maggio.

Comunicato stampa diocesi di Piacenza-Bobbio

Veglia con il vescovo per i missionari martiri

Venerdì prossimo, 11 aprile, alle ore 20, nella basilica di Sant’Antonino, la diocesi propone una veglia di preghiera per i missionari martiri; in particolare verranno ricordati i 21 martiri dello scorso anno. L’incontro sarà presieduto dal Vescovo mons. Gianni Ambrosio.
Il 6 aprile alle 21 al Corpus Domini
incontro missionario sul Sighet


Domenica 6 aprile alle ore 21 presso il salone parrocchiale del Corpus Domini si terrà l'incontro "Sighet: quando un incontro diventa Speranza". L'incontro, organizzato in collaborazione con il Centro Missionario Diocesano, rappresenta un'occasione unica per conoscere la testimonianza di padre Filippo Aliani, frate missionario cappuccino a Sighet, in Romania. Al termine della serata, vi sarà l'opportunità di conoscere una speciale proposta estiva rivolta a tutti i giovani.
Padre Filippo lavora da cinque anni con il gruppo giovanile di volontariato "Gruppo Speranza" per infondere la speranza in un futuro nuovo, diverso ed arginare la piaga dell'alcolismo e dell'abbandono minorile. Il primo contatto con la realtà di Sighet lo ebbe qualche anno fa, quando partecipò ad un Campo di Solidarietà Missionaria organizzato dalla Lega Missionaria Studenti dei Gesuiti di Roma. Colpito dalla gravità della situazione, dal fenomeno dell’abbandono minorile, dalla povertà materiale ma soprattutto valoriale della popolazione, decise di tornare e di rimanere stabilmente per provare a cambiare qualcosa, investendo sui giovani.
“L’abbandono a Sighet - racconta padre Filippo - è una vera e propria malattia, il non sentirsi desiderati e amati è una lebbra che distrugge l’umanità di queste persone, le isola sempre di più e le conduce a una morte interiore e relazionale. I ragazzi che vivono questa esperienza di abbandono rimangono segnati profondamente ed è veramente difficile lavorare con loro perché non hanno la capacità di capire quale è il loro vero bene e, se riescono a capirlo, di perseguirlo. Inoltre non riescono a inserirsi nella società, con le responsabilità che questo comporta, non riescono ad avere una progettualità. Vivono alla giornata e seguono ciò che è più semplice e comodo, indipendentemente dalle conseguenze che questo comporta”.
Tanti sono i progetti che padre Filippo ha attualmente all'attivo con i suoi ragazzi: il volontariato presso gli orfanotrofi e le case famiglia, la donazione degli alimenti alle famiglie, il sostentamento di una nuova casa famiglia attraverso la pizzeria-gelateria “Pinocchio” e la formazione di una cooperativa socio-educativa gestita da giovani educatori.
Comunicato stampa diocesi di Piacenza-Bobbio