martedì 29 marzo 2011

Padre Gherardo, la storia continua

Padre Gherardo Gubertini, a dieci anni dalla morte, ha lasciato un'eredità educativa che continua la propria missione nonostante il fondatore della Casa del Fanciullo non ci sia più. Sono tante le opere che, perduta la mente originaria, proseguono arrancando spegnendosi poi nel giro di pochi anni. Non è stato così con la Casa del Fanciullo. Padre Gherardo ha seminato bene.

«Non ricordiamo padre Gherardo per commemorarlo. Può sembrare retorica, ma padre Gherardo è ancora vivo e il libro si muove proprio da questo presupposto». A metterlo bene in chiaro è lo studioso piacentino Fausto Fiorentini, amico di vecchia data della Casa del Fanciullo e curatore del libro presentato ieri in Santa Maria di Campagna, nei locali in cui padre Gherardo Gubertini iniziò la sua missione al servizio dei più piccoli.
La presentazione di "Un piccolo grande frate", edito dall'associazione Amici della Casa del Fanciullo, è una delle tappe più significative delle iniziative organizzate per questo 2011, decennale della morte del frate dei bambini. Il libro riporta un'antologia dei suoi scritti da cui esce il metodo educativo di padre Gherardo. «Prima di tutto la continuità didattica - evidenzia Fiorentini -. La scuola italiana oggi manda a casa i ragazzi a giugno e li richiama a settembre. Padre Gherardo insegnava dodici mesi su dodici. Poi l'importanza della famiglia, infine la scuola cristiana che accoglie tutti ma non trascende dai valori fondamentali». Il decennale è organizzato non solo dalla Casa del Fanciullo, ma anche dalla Diocesi, dal Comune e dai Francescani. Padre Gherardo era prima di tutto un frate del convento francescano e a fare gli onori di casa è padre Secondo Ballati, superiore del convento e rettore della basilica. «Da questo libro - evidenzia - emerge un padre Gherardo poliedrico. Tanto è vero che molti non pensavano a lui come un frate francescano. Quando ti appariva innanzi, ovviamente, te ne accorgevi dal saio. Però non era il classico francescano che va alla questua, tutto chiesa e convento».
Uomo di Dio ma anche della civitas. Ecco perchè è presente l'assessore alla cultura Paolo Dosi: «Padre Gherardo è stata una delle grandi figure che, pur avendo origine in una comunità ecclesiale, ha espresso delle grandi proposte che hanno avuto conseguenze anche di carattere civico. Primo nel suo genere, è riuscito a rispondere alle esigenze di tipo sociale con una modalità diventata riferimento anche per i servizi sociali di oggi, la tutela dei minori, della famiglia, la promozione dell'accoglienza familiare». Paolo Ripamonti, presidente Associazioni amici della Casa del Fanciullo, sottolinea come questo sia il primo libro scritto su padre Gherardo: «Ci dà la possibilità, dopo tanti anni, di ripercorrere la sua vita e di scoprire quanto le sue parole siano attuali». «Sentivamo la necessità di ricordarlo a dieci anni dalla sua scomparsa - dice Maria Scagnelli, responsabile del centro socio-educativo Tandem -, perchè poi non era così scontato che fossimo qui a parlarne; invece ce l'abbiamo fatta, siamo contenti perchè sappiamo che sarà contento».
Federico Frighi


27/03/2011 Libertà