mercoledì 26 gennaio 2011

I santi senza aureola

Chi sono i santi? Eroi, matti, persone speciali di un tempo che fu? Per comprendere quelli con l'aureola don Giancarlo Conte ne ha indicati 31 senza. Persone normalissime che hanno raggiunto la santità senza saperlo, senza martirio nè miracoli. Li descrive bene nel suo ultimo libro: I piccoli santi della chiesa piacentina. Di seguito l'articolo della presentazione scritto per Libertà.


«Abbiamo bisogno, nelle nostre famiglie, di far entrare questi modelli di vita che ci aiutano ad andare avanti e fidarci ancora del Signore Gesù. Si pensa che ci siano solo delle miserie a questo mondo, invece ci sono delle cose stupende. Delle persone che stanno vivendo sopra il rigo perchè hanno incontrato il regno di Dio. Qui, in questo libro, ci sono 31 modelli». Conclude così, monsignor Eliseo Segalini, l'appassionata omelia con cui commenta il Vangelo dei "pescatori di uomini" e, sua naturale prosecuzione, le 290 pagine del volume di don Giancarlo Conte dedicato ai "Piccoli santi della Chiesa Piacentina" (con la parola "piccoli" tra virgolette). La chiesa di San Giuseppe Operaio è abbastanza piena, alla messa delle 11 e 30. Don Conte ha scelto di non unirla con quella delle 10 dove i protagonisti sono i bambini. Dunque due messe, ieri mattina, due presentazioni del libro del parroco. Entrambe affidate al vicario episcopale monsignor Segalini, sempre presente nei momenti clou del ministero sacerdotale di don Conte.
Gesù cambia casa e da Nazaret a Cafarnao, una città sul lago, come Piacenza sul Po. «Per stare vicino alla gente, non per stare nel deserto, non per stare tra i suoi - osserva don Eliseo -. Cafarnao era una città come le nostre. Il Signore sceglie quel posto per fare il suo discorso di fondo: convertitevi perchè il regno dei cieli e vicino. Non convertitevi, quindi potrete prendere il regno dei cieli. Lo porta lui il regno di Dio, la grazia del Signore che ci rende possibile la conversione». «Cose molto belle, ma chi ci crede? Chi si fida? » si domanda. Poi prosegue: «Il Vangelo ci dice che c'era tanta gente che lavorava; Gesù, passando, ne vede due e dice loro "Venite con me, io vi farò pescatori di uomini", poi altri due. Quelli subito lasciano tutto e se ne vanno con Gesù. Gli credono, si affidano a lui». «Ma i tempi sono cambiati. Come facciamo a fidarci di Dio? Chi ci crede più? » si chiede di nuovo. Ancora: «Il Papa il prossimo primo maggio - festa della Madonna della Misericordia, festa del lavoro - beatificherà Giovanni Paolo II». «Ma è un prete e voi preti per forza dovete crederci. No? » obietta per la terza volta.
Poi prende in mano il libro giallo di don Conte: «Se non ci credete, credete a questo libro - invita monsignor Segalini -: piccoli santi della chiesa piacentina, mica i grandi profeti. Questi sono proprio qui, sono gente che ci ha creduto, che si è fidata del Signore. Trentuno vite di persone che magari voi avete anche conosciuto. Sono santi che non sapevano di esserlo, che hanno vissuto la nostra vita, che ci dicono che è possibile viverla».
«Oggi sembra che si debba vivere come se Dio non ci fosse - prosegue -. Viviamo in tempi pesanti, non fatemi parlare... ma tutti sapete. Tanta furbizia c'è in giro, attaccamento al denaro, alla carriera. Queste persone diverse ci danno una boccata di ossigeno. Sarà difficile credere oggi, ma è una fortuna non un obbligo, come diceva don Milani. "La Madonna mi ha detto di dirvelo, non di convincervi" diceva la stessa Bernardette. Ci sono delle persone che si fidano di seguire Gesù, noi siamo quei beoti che affidiamo la nostra esistenza all'osservanza della legge del Signore. Diceva San Francesco d'Assisi: se tu riesci a convincerti che Dio ti vuol bene, questo ti cambia la vita».
Federico Frighi


24/01/2011 Libertà