domenica 6 febbraio 2011

Grazie don Lino!

Per un vicario generale che arriva ce n'è un altro che se ne va. E' monsignor Lino Ferrari, che lascia dopo sette anni passati al fianco del vescovo Luciano Monari prima, Gianni Ambrosio poi. Don Lino andrà a fare il parroco della prestigiosa parrocchia di Castelsangiovanni, la terza della diocesi come numero di fedeli. A don Lino va il nostro grazie anche personale per il grande aiuto - diretto e indiretto - che ci ha dato in questi anni passati a raccontare la Chiesa di Piacenza-Bobbio.

«A don Giuseppe ho detto che ci sono anche delle cose belle nel ruolo di vicario generale; è un servizio fatto nel cuore della diocesi, al fianco del vescovo, per far crescere la comunione, il compito del vicario è proprio questo». Monsignor Lino Ferrari è sereno e anche contento. Per la nomina a parroco di Castelsangiovanni e per i suoi anni da vicario generale. «Proprio ieri (il 2 febbario, ndr.) ho compiuto i sette anni. E' stata un'esperienza difficile e arricchente allo stesso tempo. Voglio ringraziare monsignor Luciano Monari e monsignor Gianni Ambrosio che mi hanno chiamato accanto a loro, dico grazie a tutti i vicari episcopali a partire da monsignor Giuseppe Busani, ai collaboratori di Curia, ai confratelli sacerdoti per la comprensione e collaborazione. Non sono mancate alcune situazioni difficili che abbiamo superato».
«Torno a fare il parroco, con un poco di trepidazione ma con tanta gioia. Noi siamo diventati preti per fare i parroci». Non è stata ancora definita la data in cui monsignor Ferrari entrerà nella sua nuova parrocchia, così come quella in cui monsignor Giuseppe Illica prenderà possesso degli uffici di curia. Nella migliore delle ipotesi sarà tra un mesetto, possibilmente prima dell'inizio della Quaresima. Monsignor Lino Ferrari, lo ricordiamo, è nato ad Albareto il 18 dicembre 1947, è stato ordinato sacerdote a Bedonia l'11 luglio 1971 ed ha iniziato il servizio pastorale nel 1972 come curato al Preziossimo Sangue per diventare il 1° ottobre 1977 direttore spirituale al Seminario di Bedonia e curato nella parrocchia di Bedonia. Nel 1981 è pro-rettore del seminario di Bedonia. Il 16 giugno 1994 gli viene conferito il titolo di Cappellano di S. S. con il conseguente titolo di monsignore. Il 30 giugno 1997 viene nominato "parroco in solido moderatore" della parrocchia di N. S. di Lourdes. Nel 1999 si aggiunge l'incarico di direttore dell'ufficio diocesano vocazionale; il 23 gennaio 2004 il vescovo mons. Monari lo nomina suo vicario generale, incarico che gli verrà confermato dal nuovo vescovo, Gianni Ambrosio. Il 21 dicembre 2004 diventa anche canonico della cattedrale di Piacenza, mentre il 23 ottobre 2007 viene designato amministratore diocesano, titolo con il quale guida la diocesi tra l'episcopato di Monari e quello di Ambrosio.
fed. fri


04/02/2011 Libertà

Auguri don Giuseppe!

Dunque don Giuseppe Illica è il nuovo vicario generale della diocesi di Piacenza-Bobbio. Lo ha scelto il vescovo Gianni Ambrosio. Una decisione sofferta per don Illica abituato a fare il missionario, il pastore, il parroco, ma non certo a ricoprire un ruolo come quello del vicario. Siamo certi che ce la farà egregiamente. Auguri don Giuseppe! Sotto pubblichiamo l'articolo con il quale abbiamo annunciato la nomina su Libertà.


E venne il giorno. Il vescovo Gianni Ambrosio ha scelto il suo nuovo braccio destro: è monsignor Giuseppe Illica (57 anni), attualmente parroco di Castelsangiovanni. Prenderà il posto di monsignor Lino Ferrari (63 anni) che, da vicario generale, andrà a fare il parroco proprio nel capoluogo della Valtidone al posto di don Illica. Uno scambio al vertice, insomma, annunciato ufficialmente in Curia alle 12 e due minuti di ieri mattina, al termine del Consiglio presbiterale diocesano. E' stato lo stesso vescovo a leggere la lettera di nomina (la riportiamo a fianco), seguita dai brevi saluti di monsignor Ferrari e di monsignor Illica.
Il nuovo vicario generale si presenta subito senza barriere: persona umile, rigorosa, semplice, che dice pane al pane e vino al vino, come piace alla gente, in particolare agli oltre dodicimila abitanti di Castelsangiovanni e dintorni che hanno avuto la fortuna di averlo come parroco dal 1999 ad oggi. Riceve un applauso dai confratelli, fa una battuta sul toto-vicario portando un po' di allegria nel "senato del vescovo". Poi, serio e sincero, «ho accettato solo per obbedienza» ci tiene a sottolineare. Poche parole.
«E' una nomina non più importante di qualsiasi altra», aggiungerà poi alla stampa che lo trova nel pomeriggio. «Ogni servizio che si fa ha lo stesso valore e nella Chiesa - ricorda don Illica - non si va per fare carriera». Il vicario è un ruolo difficile e Illica lo sa bene: «E' una funzione per cui non mi sento tagliato e la cosa mi preoccupa parecchio, però lo faccio. Certo che sarei stato più soddisfatto se mi avessero chiamato ancora a fare il parroco».
Cose che ha detto anche e soprattutto al vescovo Ambrosio: «Gli ho detto che in coscienza non me la sentivo, ma ho obbedito per spirito di servizio. Adesso aspetto di capire che cosa devo fare e di imparare a farlo».
Un augurio a monsignor Ferrari nel suo nuovo ruolo di parroco a Castelsangiovanni: «La carriera l'ha fatta lui, è stato fortunato (ride...). Sono contento perchè è una bella parrocchia; io mi sono trovato molto bene e si troverà bene anche don Lino». Resta da capire perchè, nonostante le ripetute obiezioni, il vescovo Ambrosio ha scelto proprio don Illica. C'è chi dice che sarà un vicario rigoroso, preoccupato di garantire l'unità e l'armonia del clero diocesano, un vicario votato all'essenziale come impongono i tempi di oggi, un vicario che rappresenta il volto bello della Chiesa cattolica piacentina e del suo carisma missionario. Per il vescovo, don Illica può garantire tutto questo. «Ho qui un quaderno di obiezioni di don Giuseppe alla sua nomina di vicario» confida sua eccellenza. Più gliene faceva, più si convinceva che fosse la persona giusta.
Federico Frighi


04/02/2011 Libertà

Consiglio presbiterale, per i laici formazione e mandato a tempo

Giovedì 3 febbraio, nella Sala degli Affreschi di Palazzo Vescovile, si è riunito il Consiglio Presbiterale Diocesano. Ha presieduto i lavori il vescovo mons. Gianni Ambrosio; ha coordinato mons. Aldo Maggi.
In apertura il vicario generale mons. Lino Ferrari ha fatto alcune comunicazioni di vita diocesana; tra l’altro ha sottolineato che durante lo scorso anno sono morti ben dodici sacerdoti a cui si è aggiunto il cardinale Luigi Poggi; tra i prossimi appuntamenti ha sottolineato quelli del 17 febbraio per la formazione del clero e del 10 marzo con il ritiro spirituale e la celebrazione penitenziale per il clero presso la parrocchia cittadina di Santa Franca.
Nella prossima settimana andrà in stampa l’Annuario Diocesano: mons. Ferrari ha invitato chi avesse individuato cambiamenti da fare di segnalarli ai redattori della pubblicazione.
Il Vicario generale ha pure preannunciato che presto verrà inviato ai parroci il programma di un corso, proposto dall’associazione dei volontari Priscilla in collaborazione con gli Archivi Diocesani, sulla formazione di personale per la conservazione degli archivi parrocchiali.
E’ stata poi la volta delle comunicazioni sulla Missione Popolare Diocesana a cura del vicario episcopale per la pastorale mons. Giuseppe Busani.

Sul tema vedere al termine scheda consegnata ai Presbiteri.

Il Consiglio Presbiterale si è poi interessato della pastorale della montagna: il 2 dicembre dello scorso anno, su questo argomento, il Consiglio aveva approvato un documento ufficiale ed aveva deciso di rinviarlo ai Vicariati per un’ulteriore lettura dando la possibilità di formulare emendamenti ed integrazioni.
Questa mattina dai Vicariati sono giunti suggerimenti alcuni dei quali hanno chiesto nuove votazioni. E’ stato sottolineato che è ormai improprio parlare di “pastorale della montagna”: il problema deve coinvolgere l’intera diocesi; è stata ribadita la necessità di giungere a scelte operative in tempi brevi e da qui il consiglio al Vescovo di rendere vincolanti i documenti del Presbiterale; alcuni hanno parlato della necessità di una progettualità a lungo termine; per i laici chiamati a compiti pastorali nell’ambito delle parrocchie è stata ribadita la necessità di una solida formazione e l’opportunità che il loro impegno passi attraverso un mandato (che ufficializzi e responsabilizzi) seppure a tempo.
I presbiteri hanno pure affrontato il problema del numero delle Messe che nei giorni festivi i sacerdoti devono celebrare per far fronte alla differenza tra il numero delle parrocchie e quello dei sacerdoti; si è parlato della Messa e della celebrazione della Parola (ampio il dibattito sulla Sacramentalità della Parola anche in ordine ai diversi documenti conciliari, pontifici e della Cei); tolta dal documento, approvato in precedenza, la citazione di un Osservatorio per la distribuzione del clero: sono da utilizzare gli strumenti che già esistono.
Il Consiglio ha poi ascoltato una relazione di don Giampiero Esopi, presidente del Consiglio di Amministrazione del Pio Ritiro Cerati. L’istituzione di via Torta attualmente dispone di una Casa protetta con 12 posti, di una Casa famiglia per ospiti parzialmente autosufficienti con 8 posti e della Casa del clero vera e propria con 15 miniappartamenti. Attualmente i costi di gestione, che vengono coperti in parte con le rendite patrimoniali ed in parte con la beneficenza, sono molto alte anche per il limitato numero dei posti disponibili: la situazione dovrebbe migliorare quanto sarà terminato l’ampliamento in corso. Don Bosini ha richiamato la necessità che il Pio Ritiro Cerati ed altre istituzioni impegnate nell’assistenza giungano ad una forma di collaborazione per diminuire i costi di gestione.
Da sottolineare anche due comunicazioni: don Paolo Camminati, segretario del Consiglio Presbiterale, ma in questo caso in veste di assistente diocesano dell’AC, ha ricordato che il 20 febbraio si terrà l’assemblea elettiva diocesana dell’Azione Cattolica con l’indicazione della terna di nomi tra i quali il Vescovo sceglierà il futuro presidente. Invitando i sacerdoti ad agevolare la partecipazione dei delegati, il sacerdote ha sottolineato che la collaborazione tra i laici ed i sacerdoti, oggi ai primi posti nel dibattito ecclesiale, da sempre fa parte delle peculiarità dell’Associazione.
Da parte sua mons. Carlo Tarli, delegato vescovile per il Congresso eucaristico nazionale in programma ad Ancora dal 3 al 7 settembre prossimo, ha ricordato che in Curia, presso l’ufficio per la pastorale, sono a disposizione dei parroci gli stendardi del citato congresso (sono gratuiti).
Infine l’intervento del Vescovo. Facendo cenno all’ultimo argomento all’ordine del giorno, “Invito alla lettura, da parte del Vescovo, del documento Educare alla vita buona del Vangelo, Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2010”, mons. Gianni Ambrosio, pur rinviando la trattazione alla prossima seduta, ha sottolineato l’importanza di conoscere i documenti pontifici e della Cei ed ha invitato alla loro applicazione pratica. La Missione popolare diocesana è un’occasione preziosa.
Ha poi comunicato di aver nominato mons. Giuseppe Illica nuovo vicario generale della diocesi, mentre a mons. Lino Ferrari (Vicario uscente, resterà in servizio fino al perfezionamento della pratica) verrà affidata la guida della parrocchia di Castel San Giovanni.
Mons. Ferrari, ha avuto parole di ringraziamento per i Vescovi con i quali ha collaborato (mons. Monari ed ora mons. Ambrosio) ed ha giudicato il suo impegno come Vicario generalke un’esperienza che lo ha arricchito e che ha aumentato il suo amore per la nostra Chiesa.

Sulla nomina del nuovo Vicario generale è stato inviato in precedenza un apposito comunicato.

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Sintesi dell’intervento al Consiglio Presbiterale Diocesano da parte del vicario episcopale per la pastorale mons. Giuseppe Busani sull’attività della Missione Popolare Diocesana.


PER CONTINUARE IL CAMMINO DELLA MPD

1. L’intento è quello di ricuperare i ‘tratti costitutivi’ della vita cristiana:

- Il Vangelo come risorsa di ‘vita buona’. Obiettivo del primo anno: familiarità orante con la Parola di Dio. Forma: esercizi spirituali popolari. Questa forma può diventare un tratto ordinario del cammino di fede delle nostre comunità

- La preghiera come benedizione della vita. Obiettivo del secondo anno: esperienza della vicinanza benedicente del Padre alle situazioni decisive della vita umana (relazioni, fragilità, cittadinanza). Forma: il linguaggio e il respiro della benedizione e la risorsa della preghiera di Gesù (Pater) per le situazioni decisive della vita.

2. Consiglio pastorale diocesano, 19 Febbraio (con gli animatori della MP)

­ Annuncio/Presentazione della Nota pastorale del Vescovo
­ Presentazione e approfondimento dei tre Sussidi sugli ambiti di vita: relazioni, fragilità, cittadinanza
­ Presentazione in formato popolare del testo del Pater con le preghiere di “Benedizione” per rendere possibile un’ampia diffusione

3. Nei Vicariati

Sui tre ambiti
Ogni vicariato, in base alla situazione, adatta le riflessioni e programma le iniziative/Eventi suggerite nei Sussidi. Si può scegliere anche solo uno dei tre ambiti
I coordinatori dei tre gruppi che hanno elaborati i sussidi si rendono disponibili per la presentazione nei Vicariati. Si suggerisce di costituire nelle UP e nei Vicariati un piccolo gruppo di coordinamento delle iniziative.

Sul Pater
Quaresimali in Cattedrale (17.24. 31 marzo e 7 aprile)
Momenti di lectio nelle parrocchie o nelle UP
Legame con il cammino diocesano Quaresima-Pasqua: Come ti ha aperto gli occhi?

4. Missione dei ragazzi:

- Ritiro quaresimale, in sintonia con il cammino diocesano sul testo del cieco nato (Gv, 9,1-34): sarà inviati al più presto il sussidio, già pronto.

- 15 maggio 2011, Festa della missione ragazzi nei Vicariati
Primo momento (circa 1 ora di tempo): incontro a livello parrocchiale o di Unità Pastorale. In questa parte i ragazzi saranno invitati, attraverso un’attività/gioco a riflettere sul tema della cittadinanza, declinata nel loro vivere quotidiano. Si propone di iniziare l’incontro nel tardo pomeriggio.
Secondo momento: incontro di tutti i ragazzi del vicariato in un luogo significativo.Cena insieme al sacco. Dopo la cena: messaggio di saluto del Vescovo e Veglia che farà ripercorrere ai ragazzi il cammino della loro missione dal lancio del 18 aprile 2010 “quando già era l’alba”, passando attraverso “sei tu?”- le relazioni, “io sono la luce del mondo” – fragilità e “coraggio sono io, non abbiate paura” – cittadinanza.
Ogni vicariato sceglierà il luogo dell’incontro. Più vicariati possono decidere anche di unirsi.
Nelle prossime settimane chiederemo ai singoli vicari di indicarci il luogo dell’incontro e il nome di una o due referenti con i quali la segreteria della missione popolare potrà mantenere i contatti per le future comunicazioni.
Il sussidio per la giornata dei ragazzi sarà pronto entro il 15 di aprile 2011.


Piacenza, 3 febbraio 2011