lunedì 29 novembre 2010

La lezione francescana di padre Secondo

Una testimonianza di vita che mira all'essenziale quella di padre Secondo, il francescano che guida la basilica di Santa Maria di Campagna e il suo convento. La riportiamo perchè pensiamo possa essere motivo di riflessione in una società bisognosa di sobrietà.

«Nella scelta francescana la povertà è una virtù che ti permette di avere il cuore libero, uno stile di vita essenziale attuale proponibile anche oggi». A credere in queste parole è il padre guardiano di Santa Maria di Campagna, padre Secondo Ballati, che l'altra sera ha tenuto una lezione francescana agli studenti universitari della Fuci alla Cattolica di San Lazzaro. Padre Secondo premette che per la Chiesa «i beni materiali non sono male ma un bene e la Chiesa non mai operato affinché nella società ci siano povertà e miseria. Al contrario ha sempre promosso un benessere economico che deve però essere distribuito equamente a tutti». «La ricchezza egoistica - dice il guardiano dei francescani - è la tentazione che ci può allontanare da Dio, per questo San Francesco ha fatto volontariamente la scelta della povertà. Nella scelta francescana la povertà è una virtù che ti permette di avere il cuore libero dalle tentazioni mondane e materiali che rompono il cuore e tante volte non danno spazio a Dio». Padre Ballati ha parlato dei modi in cui si vive lo stile della povertà: «La rinuncia alle cose materiali prima di tutto, ma anche il dovere di lavorare, di non vivere di rendita. Poi il riconoscere che da soli non si è autosufficienti ma si ha sempre bisogno della comunità che va rispettata». Da qui il concetto di minorità: «San Francesco non ha chiamato i suoi frati poveri ma frati minori». Ancora: «Per San Francesco la povertà non è neppure contestazione della ricchezza ma solo un'esigenza per vivere meglio il vangelo di Cristo». La scelta francescana dunque è quella «dell'essenzialità che diventa rispetto della natura ma anche dei fratelli, non la miseria ma la rinuncia ai beni superflui che fa bene a spirito e corpo».
fed. fri.


Libertà 25/11/2010