mercoledì 15 ottobre 2008

AFRICA MISSION/Il vescovo del Sudan: i pozzi per l'acqua un segno di pace


Piacenza - Se la guerra per l’acqua in sud Sudan, diocesi di Tombura Yambio, è meno cruenta il merito va anche ai piacentini che hanno sostenuto e continuano a sostenere Africa Mission e Cooperazione e Sviluppo. Il grazie è venuto a dirlo di persona il nuovo vescovo, monsignor Edoardo Hiiboro (nella foto di Prospero Cravedi), ordinato vescovo tre mesi fa a soli 40 anni. Monsignor Hiiboro - don Edoardo, come ama farsi chiamare - era a Piacenza ieri pomeriggio nella sede provvisoria di Africa Mission, nel medesimo stabile delle Grafiche Lama, in strada ai Dossi di Le Mose 5/7. «Sono venuto qui per proseguire un rapporto, prima che progettuale, soprattutto umano - dice il presule sudanese -. A Yambio i perforatori vivono nel medesimo compound del vescovado; l’acqua per noi è fonte di guerre tra famiglie per il controllo dei pozzi nella stagione di secca». Monsignor Hiiboro è arrivato in Italia a metà settembre e tra poco ripartirà per l’Africa. In Vaticano ha frequentato il corso per i neo vescovi assieme a monsignor Gianni Ambrosio. «In Sudan siamo come su una polveriera pronta ad esplodere - racconta -. Nel 2011 ci sarà il referendum per dividere il paese in due, cattolici e musulmani. Se non passerà rimarremo a maggioranza islamica e per i cattolici non sarà una cosa bella». «Già la legge islamica vieta di realizzare chiese cattoliche - ricorda -, già avevano tentato di radere al suolo la cattedrale di Khartoum facendoci passare sopra il ponte sul Nilo, avevano provato a sradicare la messa cattolica imponendo a tutti la lingua araba (avevano poi desistito quando abbiamo cominciato a celebrarla in arabo). Il dialogo in alcune parti del paese, soprattutto, è molto difficile. Un po’ meglio nella nostra zona, isolata e fuori dalle grandi strade di comunicazione. Ma è molto importante che la comunità internazionale continui ad aiutarci. Essere cattolico, da noi, non è facile».
fri

Il testo integrale su Libertà di oggi 15 ottobre 2008