mercoledì 5 dicembre 2012

Famiglia, qualcosa si vede

Piacenza prima in Italia per minor numero di divorzi e separazioni. Nel 2010 sono stati 23,89 ogni 10mila famiglie. Appena sotto Piacenza c'è Vibo Valentia con 25,39 e Siena con poco più di 26. A Milano i divorzi e le separazioni sono stati 75 (95° posto), a Cremona 84 (98°), a Lodi 107 (103°), a Parma 64 (80°), a Reggio Emilia 58 (65°), a Modena 49 (46°). Un dato, insomma, in controtendenza che, secondo gli addetti ai lavori, denota la positività e la completezza degli interventi locali in favore delle famiglie.


A parlare è don Franco Capelli, parroco di San Vittore, alla Besurica, e consulente ecclesiastico dell'istituto La Casa, il consultorio della diocesi di Piacenza-Bobbio per le coppie in difficoltà. «Che la famiglia sia in crisi lo si vede quotidianamente - evidenzia il sacerdote -, tuttavia notiamo che nel Piacentino tiene ancora abbastanza, ci sono ancora il senso della coppia, la fedeltà e l'impegno dei genitori nei confronti dei figli. Penso che il risultato di oggi sia il frutto di buone prassi a livello di istituzioni ma anche di diocesi. Noi abbiamo una tradizione di pastorale familiare che affonda le sue radici negli anni Settanta, sia nell'attenzione alle coppie in difficoltà, sia verso i fidanzati in preparazione al matrimonio».

A livello di diocesi esiste poi il consultorio La Casa che, come osserva don Capelli, lavora molto bene. «Noi piacentini siamo abituati a vedere le cose in negativo - riflette -, spesso a causa di un certo nostro autolesionismo. Io però da parroco vedo anche tante famiglie impegnate nel vivere la loro fedeltà al loro interno e nell'educazione dei figli».

«Quando parliamo di politiche familiari - osserva Giovanna Palladini, assessore del Comune di Piacenza con competenza specifica sul nuovo Welfare e sul sostegno alle famiglie - dobbiamo parlare delle politiche che mettono in atto i comuni. Evidentemente, insieme al grande sforzo delle associazioni, queste politiche alla fine pagano». «Stanno aumentando le separazioni nei primi anni dopo il matrimonio - evidenzia l'assessore -, tra i motivi c'è l'impatto spesso drammatico con una realtà di crisi economica dopo una vita di relativo benessere e senza responsabilità vissuta all'ombra dei genitori». «Come Comune di Piacenza - prosegue - abbiamo sostenuto e continuiamo a farlo le famiglie in mille modi, tra i quali, ad esempio, i vaucher o gli affidi familiari, o ancora i quattro bandi anti-crisi in favore di chi ha perso il lavoro. Il Comune fa la sua parte ed ha intenzione di farla sempre di più». Il sostegno alla famiglia viene applicato, almeno a Piacenza, con una serie di azioni trasversali. «Un'altro tema che causa conflitti all'interno della coppia - sottolinea l'assessore Palladini - è quello della salute. In particolare dei familiari anziani. Bene, ecco che mantenendo alta la qualità dei servizi agli anziani indirettamente si favorisce la serenità della famiglia». Gli esempi potrebbero continuare. Si veda l'iniziativa Briciole per i bambini - solo la scorsa settimana - e tante altre. «L'unico cruccio - ammette la Palladini - è il non aver potuto aumentare i servizi. I tagli ci hanno condizionato anche se siamo comunque riusciti a mantenere gli stessi progetti e la medesima qualità».

fed. fri



27/11/2012 Libertà