lunedì 30 agosto 2010

Quei fori di proiettile sul campanile

Come curiosità estiva riportiamo la notizia della scoperta di fori di proiettile sulla sommità del campanile di San Pietro in fase di ristrutturazione. I fori risalirebbero alla Seconda Guerra Mondiale, anche se non si capisce per quale motivo qualcuno possa aver mirato alla copertura in rame della torre campanaria. In attesa che qualcuno sveli il mistero, ecco l'articolo uscito su Libertà.

Fori di proiettile sul campanile della parrocchia di San Pietro. E' la sorpresa che hanno trovato nei giorni scorsi i restauratori del gigante malato, attualmente in cura intensiva con la supervisione dei tecnici della diocesi di Piacenza-Bobbio. Naturalmente i fori di proiettile non sono dei giorni nostri; sono stati datati ai tempi dell'ultima Guerra Mondiale, ben visibili nella cupola in rame del campanile.
La scoperta non poteva che essere fatta a tu per tu, alla sommità dei 47 metri (non 74 come erroneamente scritto in un precedente articolo) della struttura, passati al setaccio grazie alla complessa impalcatura della ditta Dibelli, con la supervisione dell'ingegner Claudio Guagnini che sovrintende tutta la parte della sicurezza del cantiere. «Un ponteggio fatto molto bene - osserva il parroco di San Pietro, don Giuseppe Frazzani - e difficile da realizzare vista la posizione del campanile, incuneato tra i tetti della chiesa, della biblioteca Passerini Landi e del cortile della parrocchia». Un ponteggio e un'incappucciatura che conferiscono alla torre una curiosa sagoma simile ad un grosso missile di colore bianco puntato verso il cielo di Piacenza e visibile a chilometri di distanza. Attualmente i lavori sono sospesi da Ferragosto e riprenderanno alla fine del mese, lunedì 30. «La ditta Gasparoli, che si sta occupando della pulitura della torre, sta lavorando molto bene rispettando i tempi previsti - osserva don Frazzani -. Ha già avviato la ripulitura del manufatto scrostando gli intonaci pericolanti e rimuovendo varie pietre, mattoni od ornati che stavano per cadere». Il ponteggio ha poi permesso i rilievi sul campanile a tu per tu, cosa che in passato non si era potuta fare. «Abbiamo visionato la pregevole copertura in rame fatta nell'Ottocento - continua il parroco - che ci ha rivelato, a sorpresa, i fori dei proiettili sparati nell'ultima guerra. Una scoperta del tutto inedita che si poteva apprendere solo con una osservazione della torre così da vicino». Da fine agosto si entrerà nel vivo del restauro con la prospettiva di consegnare i lavori entro Natale. Don Frazzani ci tiene ad osservare come, grazie a questa prima accurata visita del campanile, si sia non solo confermata la diagnosi a prima vista: «Ci siamo resi conto di come fosse urgente intervenire. In caso contrario avremmo potuto avere presto delle amare sorprese». «Del resto - prosegue - la torre era anche la più grande preoccupazione del mio predecessore, don Carlo Brugnoli, che è venuto a mancare dopo aver fatto restauri al tetto ma non al campanile». L'intervento di restauro è seguito passo dopo passo dall'Ufficio Beni Culturali della diocesi, con il suo direttore don Giuseppe Lusignani e l'architetto della Curia, Manuel Ferrari. Il costo dell'intera operazione è stimato intorno ai 400-420mila euro. La diocesi ha deciso di destinare 160mila euro dell'8 per mille alla causa di San Pietro (80mila subito, 80mila al termine dell'opera). Il resto dovrà arrivare dai privati. «Un po' con la raccolta in parrocchia che teniamo una domenica al mese - spiega don Frazzani - un po' con il 5 per mille devoluto al neonato circolo Anspi 3, un po' con le varie manifestazioni e le offerte dei benefattori arriveremo così a coprire l'intera somma».
Federico Frighi


Libertà, 20 agosto 2010

Morta la signora Angela, madre del vescovo Lanfranchi

E' morta questa notte la signora Angela Malchiodi, vedova Lanfranchi, di 89 anni, madre del vescovo mons. Antonio Lanfranchi. I funerali si terranno a Grondone di Ferriere mercoledì prossimo alle ore 15. Il Vescovo e la comunità diocesana partecipano al dolore di mons. Antonio Lanfranchi e sono vicini a lui e familiari con la preghiera.
Al cordoglio si unisce naturalmente il blog Sacri Corridoi. Sappiamo quanto importante sia la mamma di un vescovo. Mamma Angela l'abbiamo conosciuta personalmente a Grondone, qualche estate fa. Ha seguito suo figlio nella profonda Romagna, a Cesena, dove si era ambientata e si era fatta nuove amiche. Poi il trasferimento a Modena, diocesi più grande e più importante. Per monsignor Lanfranchi era come un atollo nell'oceano, un pezzettino di terra che rendeva ancor più stretto il rapporto con la terra natìa.