domenica 29 marzo 2009
La diocesi: va bene la moschea ma solo come luogo di preghiera
fed.fri.
Il testo integrale su Libertà del 29 marzo 2009
sabato 28 marzo 2009
L'arcivescovo Marini: sulla tradizione nella Chiesa c'è troppa confusione
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Il testo integrale su Libertà del 28 marzo 2009
mercoledì 25 marzo 2009
Diocesi, una giornata per le famiglie
Domenica prossima, 29 marzo, le famiglie della diocesi si incontrano; l’appuntamento è presso la parrocchia di Santa Franca a Piacenza (via Vittime di Strà – angolo via Rio Farnese). L’iniziativa è dell’Ufficio diocesano per la pastorale del matrimonio e della famiglia che riprende così una tradizione che negli ultimi anni era passata in secondo piano.
La giornata inizierà alle ore 9,30 con un intervento di mons. Enrico Solmi, vescovo di Parma e delegato per la famiglia presso la conferenza episcopale regionale dell’Emilia Romagna. Il presule terrà una relazione su: “Famiglia, luogo di educazione”.
Alle ore 12 Messa celebrata dal vescovo mons. Gianni Ambrosio e alle 13 pranzo.
Alle 14,30 è in programma un “grande gioco dei figli con i genitori” animato da organizzatori specializzati. Nel pomeriggio saranno disponibili stand di approfondimento e divulgazione con la partecipazione della Libreria Berti, dell’Istituto La Casa, del Consultorio famigliare, Dalla parte del bambino (associazione pro adozione e affido), Forum delle famiglie. La prossima giornata della famiglia sarà anche l’occasione per don Francesco Cattadori per incontrare gli esponenti di questo importante settore della diocesi. Don Cattadori è infatti alla guida dell’Ufficio per la pastorale del matrimonio solo da pochi mesi ed è quindi impegnato nella definizione di un proprio programma pastorale; un programma che metta in conto le difficoltà del momento. “In tempi come i nostri – commenta il sacerdote – è necessario riaffermare la famiglia come un bene irrinunciabile e da trasmettere alle nuove generazioni. Si ha l’impressione, purtroppo, che la nostra società sia disponibile a sempre nuovi modelli di famiglia con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. E’ necessario che la nostra comunità riaffermi i valori della famiglia cristiana”. In questo rientra anche il ruolo che i genitori hanno come educatori e questo ci porta al programma pastorale diocesano in corso. Vi sono, però, anche problemi specifici che don Cattadori intende affrontare nel corso del suo mandato. In particolare cita la necessità di formare i formatori, soprattutto quelli dei corsi riservati ai fidanzati. Ricollegarsi alla tradizione non vuol dire, ovviamente, dimenticarsi che i tempi stanno cambiando. Lo stesso si dica per il crescente numero delle persone separate e divorziate. “Si tratta pur sempre – commenta don Cattadori – di battezzati e la Chiesa non può ignorare questi suoi figli per i quali va predisposta una specifica pastorale”.
Comunicato stampa diocesi Piacenza-Bobbio
martedì 24 marzo 2009
Mensa Caritas, tremila pasti solo in febbraio
Il testo integrale su Libertà del 22 marzo 2009
lunedì 23 marzo 2009
Ambrosio: in Europa serve un fronte comune anticrisi
Il testo integrale su Libertà del 22 marzo 2009
Dalla Fondazione 50mila euro anticrisi
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Il testo integrale su Libertà del 22 marzo 2009
domenica 22 marzo 2009
In via Giordani la cattedrale della Carità
È monsignor Giampiero Franceschini, per 13 anni direttore della Caritas e oggi parroco di San Savino a prendere in prestito la definizione di monsignor Tonino Bello: la cattedrale della carità. Da una parte c’è «una struttura nuova - evidenzia il neo direttore Giuseppe Chiodaroli - una sede bella e funzionale che raggruppa in uno stesso edificio ciò che prima era diviso: gli uffici, il Centro di ascolto, il dormitorio. Unifica l’opera e lo spirito educativo». Dall’altra c’è il lavoro di chi ha raccolto dalla cava «pietra dopo pietra - osserva monsignor Franceschini - con la consapevolezza di mettere insieme i materiali per la costruzione di una cattedrale, di un’opera di utilità pubblica».
«È questo il luogo concreto in cui si incontra - evidenzia il vescovo Gianni Ambrosio - la testimonianza della mano amica che Dio rivolge a tutti noi con il dono del suo Figlio. La Caritas riceve la vita stessa di Dio ma deve guardare alla strada, alla piazza, sentire i bisogni della vita sociale. È il collegamento tra la vita di Dio e quella degli uomini». A sorpresa, Ambrosio chiede al prefetto di tagliare il nastro tricolore: «Mi pare bello che sia un rappresentante dello Stato a inaugurare questa casa. Ci ricorda che la Chiesa opera a favore della società così come Dio è nella storia degli uomini a favore della storia di ciascuno di noi». Il prefetto Viana accetta di buon grado: «Questa realtà costituisce una pietra della nostra società civile. Anche attraverso la solidarietà si creano maggiore legalità e sicurezza».
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Il testo integrale su Libertà del 22 marzo 2009
sabato 21 marzo 2009
Preghiera e digiuno per i missionari martiri
Come detto si pregherà per tutti i martiri cristiani degli ultimi tempi. Solo nel 2008 la Chiesa cattolica ha registrato venti martiri: 1 arcivescovo, 16 sacerdoti, 1 religioso e 2 laici uccisi per motivi religiosi in Asia (4 India, 1 Iraq, 1 Sri Lanka, 1 Nepal, 1 Filippine), America (2 Messico, 1 Colombia, 1 Venezuela, 1 Brasile), Africa (2 Kenya, 1 Guinea Conakri, 1 Nigeria, 1 R.D.Congo) ed Europa (2 Russia).
La Chiesa piacentina ricorderà in particolare suor Leonella Sgorbati, nata a Gazzola nel 1940 e uccisa a Mogadiscio in Somalia il 17 settembre 2006. Questa in breve la sua scheda biografica. Nel 1963 entra a far parte delle Suore Missionarie della Consolata e prende i voti perpetui nel novembre 1972, dopo aver frequentato la scuola infermieri in Inghilterra. Nel 1972 si trasferisce in Kenya, dove presta servizio alternativamente al Consolata Hospital Mathari, Nyeri, e al Nazareth Hospital di Kiambu vicino a Nairobi.
Nel 1983 inizia gli studi superiori di scienze infermieristiche e nel 1985 diviene tutor della scuola infermieri del Nkubu Hospital, Meru. Nel novembre 1993 viene eletta superiora regionale delle Suore Missionarie della Consolata del Kenya. Dopo questo incarico, durato sei anni, si trasferisce all'ospedale di Mogadiscio, per studiare la possibilità di aprire una scuola infermieri nell'ospedale retto dall'organizzazione SOS Children's Village. La scuola viene aperta nel 2002, con l'operato di suor Leonella. Le prime 34 infermiere prendono il diploma nel 2006.
Per formare altri tutor per la scuola infermieri, ritorna in Kenya con tre nuove infermiere diplomate per iscriverle ad un corso della scuola medica. Al ritorno incontra difficoltà ad ottenere un visto per il rientro a Mogadiscio, per le nuove regole previste dalle corti islamiche che ora controllano la città e i suoi dintorni. Rientrata a Mogadiscio il 13 settembre 2006, il 17 settembre successivo viene uccisa all'esterno dell'ospedale pediatrico, assieme alla guardia del corpo.
Comunicato stampa diocesi Piacenza-Bobbio
Il vescovo Merisi a Piacenza: meno consumi voluttuari
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Il testo integrale su Libertà del 20 marzo 2009
venerdì 20 marzo 2009
Romeni discriminati, la parrocchia ortodossa fa da garante
«A Piacenza non ci sono stati casi clamorosi, ma dopo i fatti di Roma la situazione è cambiata» denuncia padre Jurie Ursachi, parroco della chiesa ortodossa romena di Piacenza. Una parrocchia - dedicata a San Daniele solitario - che ha la propria sede nella chiesa di Santo Stefano (in via Scalabrini) messa disposizione dal vescovo di Piacenza-Bobbio ai tempi di monsignor Luciano Monari. «Solo l’altro giorno - fa sapere padre Ursachi - un nostro connazionale è entrato in un’agenzia immobiliare per chiedere una casa in affitto. Appena hanno saputo che era romeno lo hanno mandato via». «Sempre dopo i tragici fatti di Roma - continua il parroco - una coppia ha perso il lavoro: lui faceva il custode, lei la badante. Con gentilezza hanno detto loro che non servivano più e li hanno licenziati».
La comunità romena della provincia di Piacenza conta poco più di quattromila persone. Ogni domenica, nella chiesa di via Scalabrini, i fedeli sono circa duecento. «Ma nelle festività siamo molti di più», osserva padre Jurie. Trentadue anni, come permette la sua religione, è sposato ed ha quattro figli. Abita a Sarmato e lavora in una ditta che monta pareti di cartongesso. «Mi ha inviato in Italia il mio vescovo - spiega - per curare l’assistenza spirituale dei romeni ortodossi immigrati». Oggi si trova di fronte ad una vera e propria emergenza. «I romeni piacentini si sentono discriminati, sia sul lavoro sia nella vita privata. Dobbiamo tutelare l’immagine dei nostri connazionali onesti e che lavorano - dice - per questo metto a disposizione un numero di telefono 329/1687706, che poi è quello della parrocchia, per fare da garante». Non solo: «Ogni settimana vado nel carcere di Piacenza ad incontrare i romeni che vengono arrestati. Sono persone che devono essere recuperate, desideriamo che si rendano conto di quello che hanno fatto e che possano cambiare vita».
fri
Il testo integrale su Libertà del 19 marzo 2003
giovedì 19 marzo 2009
Un'ora di lavoro contro la crisi
All’incontro di ieri presenti monsignor Lino Ferrari, Giuseppe Chiodaroli e Massimo Magnaschi, Sandro Busca, Elena Zuffada, Elena Camminati, Paolo Rizzi, Enrico Corti, Carlo Sartori, Marco Rezzoagli più il direttore della Fondazione di Piacenza e Vigevano Massimo Sbordi.
fri
Il testo integrale su Libertà del 19 marzo 2009
mercoledì 18 marzo 2009
Fondo di solidarietà, i conti corrente
Diocesi di Piacenza-Bobbio
Ufficio stampa
Fondo di solidarietà: come contribuire
Oggi pomeriggio, presso la sede della Caritas diocesana, si è riunito il Comitato incaricato dal Vescovo per la gestione del fondo straordinario diocesano di solidarietà; ha presieduto i lavori il vicario generale mons. Lino Ferrari. Tra gli altri era presente anche il direttore della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dottor Massimo Sbordi.
Com’è noto si tratta di un fondo istituito dalla diocesi per l’aiuto alle famiglie colpite dalla crisi economica. Il Vescovo è già intervenuto disponendo primi aiuti; ha indetto per domenica 22 marzo una giornata di colletta diocesana in tutte le parrocchie ed ora al comitato, incaricato di gestire l’operazione, viene chiesto di predisporre un progetto operativo.
Due i problemi che il comitato aveva oggi di fronte: come alimentare il fondo, che si avvale già di oltre ottantamila euro , somma decisa dal Vescovo, mediante donazioni e sottoscrizioni da parte di privati e di enti. A questo scopo sono stati attivati tre conti correnti bancari ed è in fase di attivazione un conto corrente postale.
Chi vuol contribuire può utilizzare i seguenti conti correnti:
Banca di Piacenza, agenzia 1, via Genova 37, Piacenza,
codice IBAN: IT30F0515612601CC0010018243
Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza Spa, sede di Piacenza, via Poggiali 18.
codice IBAN: IT25F0623012601000031300008
B CC Creta Credito Coop. Piacentino, Via Colombo 43, Piacenza.
Codice IBAN: IT14Y0851712600000000041052
Le somme versate sono detraibili fiscalmente; non è necessario precisare la causale del versamento in quanto si tratta di conti correnti dedicati unicamente al fondo di solidarietà.
Le donazioni possono anche essere fatte direttamente presso l’ufficio della Caritas diocesana, via Pietro Giordani 21, Piacenza, tel. 0523.332750, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12.
Il Comitato ha poi messo a punto la linea operativa che intende seguire nella distribuzione degli aiuti. A questo proposito sono state individuare tre linea di intervento:
A) PRESTITO RESPONSABILE. Prestito fino ad un massimo di tremila euro da rimborsare in 24 mesi. Le richieste potranno essere inoltrate dal mese dal prossimo mese di maggio.
B) LA SPESA DELLA FAMIGLIA. Erogazione di beni alimentari e di prima necessità per le situazioni di emergenza attraverso i servizi caritativi della diocesi (Caritas diocesana, Caritas parrocchiali e di unità pastorali, Gruppi e le conferenze di San Vincenzo, le parrocchie ed altre istituzioni).
C) DONAZIONI. Sostegno economico per far fronte a situazioni di emergenza valutate attraverso i centri di ascolto Caritas.
Questi principi generali verranno realizzati attraverso un regolamento che verrà predisposto nei prossimi incontri.
Il Comitato, che tornerà a riunirsi a breve termine, esaminando il quadro generale che vede sul territorio provinciale diverse altre iniziative, ha sottolineato che quella della Diocesi si muove nella linea tracciata dal Vescovo con la sua recente lettera ai parroci in occasione della colletta diocesana del 22 marzo prossimo. Non solo aiuto economico, ma particolare attenzione alla persona e ai suoi problemi.
Con Africa Mission i limoni della solidarietà
Ecco dove potete trovare i volontari piacentini:
Parrocchia di Santa Franca: sabato 21 marzo (dalle 18.00 alle 19.30) domenica 22 (dalle 8.00 alle 12.00)
Parrocchia di San Savino: domenica 22 marzo (dalle 10.30 alle 12.00)
Parrocchia di Pianello: sabato 21 e domenica 22 marzo.
martedì 17 marzo 2009
Diocesi, solidarietà ai romeni di Piacenza
Ufficio stampa
Solidarietà della Chiesa di Piacenza-Bobbio
alla Comunità ortodossa romena di Piacenza
I romeni, che a Piacenza si riconoscono nella parrocchia ortodossa di San Daniele Solitario, hanno espresso recentemente il disagio, che stanno vivendo in questo particolare momento, con una lettera del parroco J. Ursachi agli esponenti della comunità piacentina. Tra gli altri si sono rivolti anche al vescovo mons. Ambrosio e alla Chiesa di Piacenza-Bobbio.
“Noi, romeni ortodossi della parrocchia San Daniele Solitario di Piacenza, - scrive tra l’altro il parroco Ursachi - in questi momenti difficili che stiamo attraversando, anche se non ci riteniamo santi, testimoniamo pubblicamente di sentirci molto rattristati ed indignati constatando che il nostro nome di cristiani e di romeni è macchiato e calpestato per colpa di alcuni nostri connazionali e chiediamo a tutti coloro che ben conoscono la nostra fede, umanità e laboriosità, di unirsi a noi per promuovere la vera immagine che ci caratterizza e ci rappresenta”.
Il parroco Ursachi invoca il perdono per questi suoi connazionali, ringrazia il Vescovo, il clero ed i cattolici piacentini per “il supporto fraterno dimostrato finora”, ringrazia le autorità civili ed esprime “la sua solidarietà con i fratelli e le sorelle che in silenzio soffrono...”.
“Preghiamo Dio di rafforzarli e incoraggiarli... Esprimiamo – conclude il parroco romeno - la nostra speranza di ritrovare prossimamente l’armonia che ha sempre caratterizzato le relazioni tra i nostri popoli...”
A nome della Chiesa di Piacenza-Bobbio ha risposto, con una lettera, il vicario generale mons. Lino Ferrari. “Desidero esprimere, a nome della Diocesi, solidarietà e stima alla Comunità Romena, che vive a Piacenza.
“Gravi fatti di cronaca, che hanno coinvolto cittadini immigrati dalla Romania, non devono alimentare- scrive mons. Ferrari – atteggiamenti ostili verso un intero popolo. Mentre assicuro l’impegno della nostra Chiesa per favorire il dialogo e l’inserimento dei cittadini romeni, mi unisco alla Comunità Ortodossa nel chiedere al Signore l’aiuto per far crescere la fraternità e la reciproca collaborazione”.
Fin qui la lettera di mons. Ferrari; ricordiamo che a Piacenza vi sono ben tre comunità ortodosse che, per i loro riti, utilizzano chiese messe a disposizione, direttamente o indirettamente, dalla Diocesi: sono appunto gli ortodossi romeni che si incontrano nella chiesa delle Gianelline in via Scalabrini 25; gli ortodossi mecedoni nella chiesa di San Fermo di via Cittadella e gli ortodossi legati al Patriarcato di Mosca nella chiesa di San Raimondo in Corso Vittorio Emanuele (delle Monache benedettine).
lunedì 16 marzo 2009
Il generale che difese Sarajevo incontra i giovani piacentini
fri
Il testo integrale su Libertà del 16 marzo 2009
domenica 15 marzo 2009
Parrocchie mobilitate contro la crisi
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Il testo integrale su Libertà del 15 marzo 2009
sabato 14 marzo 2009
Ambrosio e la crisi, raccolta fondi il 22 marzo
“le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure (…) le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo” (Gaudium et Spes, n.1). La Chiesa piacentina-bobbiese condivide le odierne sofferenze di famiglie e di singole persone. Nell’ultimo Consiglio Pastorale Diocesano riunitosi alla Bellotta di Pontenure è emersa l’esigenza di venire incontro alle situazioni di difficoltà dei fratelli e delle sorelle con interventi che dovranno caratterizzarsi per “sobrietà”, “discrezione” ed “efficacia”. Con questo stile dovrà essere portata in primo piano la carità cristiana, senza la quale non vi è Chiesa e non vi è neppure vita sociale.
Ma come esprimere questa carità concretamente?
Certamente attraverso il potenziamento delle realtà presenti in Diocesi che già operano nell'aiuto alle persone in difficoltà (distribuzione di generi alimentari e di prima necessità, indumenti, piccoli aiuti economici); un secondo filone è inoltre rappresentato dal cosiddetto credito responsabile che, a fronte di un fondo di garanzia a tutela delle banche, possa permettere a persone in difficoltà di ricevere piccoli prestiti da restituire nel tempo per superare la difficile situazione momentanea.
In questa direzione ho costituito un Comitato che lavorerà con la funzione di ‘cabina di regia’ per predisporre un Fondo straordinario di solidarietà. Come supporto del Comitato, ho attivato la Caritas Diocesana con il compito di raccordarne il lavoro attraverso i canali ordinari della carità diocesana. Nel settore sono operanti la Caritas diocesana stessa, numerose Caritas parrocchiali e di unità pastorale, i gruppi e le Conferenze di San Vincenzo, le parrocchie ed altre istituzioni.
Per parte mia ho deciso di conferire nel Fondo straordinario 50.000 euro (provenienti dall'8x1000 diocesano) quale dotazione iniziale. A questo primo intervento aggiungo 30.000 euro come ‘carità del vescovo’.
Tuttavia l'impegno economico sarà forte e richiederà il contributo di tutti. Sono certo che tutta la comunità cristiana – dalle parrocchie alle comunità religiose alle associazioni e ai movimenti, ai singoli fedeli – avverte la responsabilità che il momento richiede: tutti dobbiamo dare il nostro contributo a favore dei fratelli che si trovano in difficoltà.
Proprio per dare maggior forza all'impegno assunto sono pertanto a chiederVi una collaborazione forte per realizzare una colletta diocesana in occasione della quarta domenica di quaresima (22 marzo). L'obiettivo iniziale è di portare il fondo ad almeno 150.000 euro.
Si cercheranno, inoltre, tutte le possibili collaborazioni con le istituzioni pubbliche e la società civile, contando sulla buona volontà e sulla generosità di tutti: sono certo che tutti vorranno collaborare. Fin da ora ringrazio tutti.
Desidero aggiungere che se il Fondo straordinario è il nostro primo obiettivo di forte impegno, non deve però venire meno quell’attenzione ai piccoli ma importanti gesti di solidarietà quotidiana.
Fiducioso nella vostra disponibilità, vi auguro di proseguire il cammino quaresimale con rinnovato spirito di purificazione interiore per tendere con speranza alla Pasqua del Signore Gesù. Con la mia paterna benedizione,
vostro in Cristo
+ Gianni Ambrosio
Comunicato stampa diocesi di Piacenza-Bobbio
venerdì 13 marzo 2009
A 80 anni medico piacentino salva pellegrino in San Pietro
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Il testo integrale su Libertà del 12 marzo 2009
Papa Ratzinger devoto di San Colombano
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Il testo integrale su Libertà del 12 marzo 2009
Steccato, dal Papa una tenerezza che non ti aspetti
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Il testo integrale su Libertà del 12 marzo 2009
giovedì 12 marzo 2009
La carezza del Papa a Gian Piero Steccato
Per Steccato è una festa. «Provate a pensare che cosa può provare una persona che riteneva fosse finito tutto e improvvisamente si accorge che non è finito niente» dice raggiante la figlia Silvia. L’ingresso “trionfale” con la carrozzina fin sotto la postazione di Benedetto XVI, le visite dei vescovi Gianni Ambrosio e Luciano Monari - l’ex presule di Piacenza-Bobbio, neanche a farlo apposta, era proprio lì, proprio quel giorno, in pellegrinaggio diocesano con i suoi nuovi fedeli di Brescia -, quelle degli amministratori piacentini di Valtrebbia e Valluretta (anch’essi in pellegrinaggio). Poi le cure e le attenzioni della Croce Rossa, del personale del Vaticano.
Il trasferimento “straordinario” a bordo di un aereo militare si è concretizzato grazie all’interessamento del vescovo di A dieci anni esatti dalla malattia, manifestatasi proprio a Roma dove Giampiero e la moglie Lucia festeggiavano i 25 anni di matrimonio, a dieci anni esatti dunque, il viaggio a Roma torna ad essere una festa.
Capitan Uncino, come si definisce lo stesso Steccato, dopo l’odissea di Eluana, voleva dare pubblica testimonianza a favore del diritto alla vita di «tutti quelli che non possono dire la loro» perchè colpiti da gravi disabilità. Ecco il motivo del suo scritto al Santo Padre.
«Non vede ma sente tutto» avverte la moglie Lucia il Santo Padre. Benedetto XVI si sofferma per alcuni istanti con la mano sul viso di Steccato, lo accarezza e lo abbraccia, ha parole di conforto anche per i familiari. Invitato a pregare la Madonna. È la moglie Lucia a consegnare nelle mani del Pontefice la lettera del marito, ma anche una copia del libro di Massimo Pandolfi “L’inguaribile voglia di vivere” (in cui, tra le varie storie, c’è proprio quella di Steccato).
Anche il viaggio in aereo è una festa per Giampiero Steccato. «Non ha paura di nulla, quando stava bene è stato anche su una mongolfiera» confidava la figlia poco prima del decollo da San Damiano. «Nessun problema, gode di una salute di ferro» assicurava il cardiologo Gazzola all’equipaggio del C 27. Così è stato. Anche quando l’aereo militare, nel viaggio di ritorno, balla non poco, spinto su e giù dal forte vento. Il vecchio professore di educazione fisica Giovanni Badini scende barcollando dalla scaletta posteriore: «Problemi per Steccato? Assolutamente no. Con le turbolenze si è divertito da matti.
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Il testo integrale su Libertà del 12 marzo 2009
mercoledì 11 marzo 2009
Il vescovo Ambrosio presenta Steccato al Papa
Grazie ad un volo umanitario organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, Steccato oggi arriverà prima a Ciampino, poi in Vaticano ed assisterà all’udienza del mercoledì assieme ad altre tremila persone. Tra queste i sindaci piacentini e gli amministratori della Valtidone guidati dal vescovo Gianni Ambrosio nel loro pellegrinaggio romano. L’arrivo di Steccato in Vaticano corona un sogno che il tenace Capitan Uncino non ha mai abbandonato: poter consegnare al Papa un messaggio di speranza, un messaggio in cui è racchiusa tutta la sua voglia di vivere, un messaggio che assume un’importanza particolare a poche settimane dalla morte di Eluana Englaro. Non solo: in un anniversario particolare, il decimo della comparsa della terribile malattia che ha tentato di impossessarsene. Proprio dieci anni fa Steccato e la moglie Lucia erano a Roma a festeggiare il 25esimo anniversario di matrimonio. Proprio in quell’occasione Capitan Uncino cominciò a sentirsi male e fece i primi due mesi in rianimazione all’ospedale San Giovanni. Questa mattina, con un’emozione grandissima, Steccato ritorna a Roma e in Vaticano. Grazie ad un’organizzazione complessa e che ha messo insieme decine di persone.
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Il testo integrale su Libertà dell'11 marzo 2009
martedì 10 marzo 2009
Steccato in udienza dal Papa
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Il testo integrale su Libertà del 10 marzo 2009
Il presepe s'impara in marzo
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Il testo integrale su Libertà del 10 marzo 2009
lunedì 9 marzo 2009
Scuole cattoliche, alleanza con la famiglia
Ufficio stampa
Due iniziative per la scuola cattolica:
incontro per docenti e genitori (11 marzo)
ed un corso per supplenti (dal 25 marzo)
La Cooperativa cattolica per la scuola e la formazione della diocesi di Piacenza-Bobbio promuove nei prossimi giorni due importanti iniziative formative. Mercoledì prossimo, 11 marzo, dalle ore 16,45 alle 18,30, presso il Seminario vescovile di via Scalabrini 67, la dott. Elisabetta Musi, docente di pedagogia sociale e pedagogia delle differenze all’Università Cattolica, interviene sul tema: “Crescere insieme docenti e genitori: quando l’azione educativa diventa un patto condiviso”.
La riflessione intrapresa tra docenti e genitori in questi due anni sul tema: “Alleanza educativa tra scuola e famiglia” trova ora il suo culmine nella definizione di buone pratiche attraverso le quali le scuole di ispirazione cristiana e le famiglie si impegnano a vivere per camminare insieme e giungere ad una proficua collaborazione.
“L'incontro – precisa la presidente della Cooperativa, Chiara Sacchi - è conclusivo di un percorso, all'interno del piano pastorale diocesano sull'educazione, che ha visto le scuole riflettere sul dialogo con le famiglie. In particolare 14 scuole hanno fatto avere le loro esperienze. La dott. Musi rilancerà alle scuole atteggiamenti e linee per far diventare le prassi scolastiche contesti attraverso i quali i genitori si sentano sempre più partecipi della vita della scuola. Positivo, in questa stagione di stanchezza e di continui attacchi alla scuola, è l'impegno delle scuole a dare significati all'educazione”.
SUPPLENTI. La seconda iniziativa è l'ormai consueto corso per persone che desiderano essere segnalati nelle scuole cattoliche. Tale corso, in programma dal 25 marzo al 15 aprile, offrirà un primo approccio conoscitivo delle scuole cattoliche (finalità, scelte educative, organizzazione), della professionalità docente, dei ragazzi di oggi e della progettualità. A tutti gli iscritti sarà chiesto di partecipare ai tre incontri.
Nelle scuole paritarie sono in vigore le stesse leggi delle scuole statali riguardo i titoli abilitanti all’insegnamento; pertanto è necessario, per poter accedere al Corso, essere in possesso di: diploma magistrale o liceo pedagogico conseguito negli anni antecedenti l’a.s. 2001/2002; laurea in scienze dei processi educativi (nido); laurea in scienze della formazione primaria (infanzia, primaria); laurea per classi di concorso (secondarie); concorsi abilitanti; corsi speciali abilitanti indetti dalle università
Al termine del corso, sulla base della partecipazione agli incontri e dell’effettivo coinvolgimento, la Cooperativa stenderà un elenco di segnalazioni che verrà inviato a tutte le scuole durante l’estate e sarà un riferimento per il conferimento di supplenze nell’anno scolastico 2009/’10 da parte del gestore della singola scuola/istituto.
Questo il programma: mercoledì 25 marzo, “Scuola cattolica: identità e missione”, Chiara Sacchi, presidente della Cooperativa Cattolica; mercoledì 1° aprile, “Identità docente: motivazioni e competenze”, Chiara Sacchi; mercoledì 15 aprile, “Quale bambino/ragazzo/adolescente è affidato alle cure di un’insegnante?”. Intervento a più voci con docenti di ogni ordine di scuola. Sarà possibile organizzare un quarto incontro sulla base di un interesse emerso dai partecipanti.
Le iscrizioni vanno fatte attraverso un apposito modulo da inviare entro il 20 marzo alla Cooperativa: Via Chiostri del Duomo 12 (piano terra), Piacenza o tramite e-mail, indicando tutti i dati richiesti, all’indirizzo: sacchiara@libero.it . Il corso si terrà presso la sede della Cooperativa dalle ore 16,45 alle ore 18,45; ad eccezione del primo che inizierà alle 16,15 con la presentazione, la registrazione degli iscritti e la raccolta delle quote (viene chiesto un contributo di 25 euro).
Nella scheda d’iscrizione dovranno essere indicati: cognome e nome, luogo e data di nascita, indirizzo, e-mail, titoli di studio (indicare la data in cui si è conseguito il diploma/laurea e l’istituto/università) e titoli abilitanti all’insegnamento (indicare la data in cui si è conseguito il concorso o il corso abilitante).
domenica 8 marzo 2009
Migranti, dalla legalità l'integrazione
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Il testo integrale su Libertà dell'8 marzo 2009
sabato 7 marzo 2009
Fondo anticrisi, obiettivo 300mila euro
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Il testo integrale su Libertà del 7 marzo 2009
venerdì 6 marzo 2009
Crisi, la missione della Chiesa è di offrire la speranza
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Il testo integrale su Libertà del 6 marzo 2009
A Sckokai il premio Stefania Rossi
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Il testo integrale su Libertà del 6 marzo 2009
Rinnovato il sito internet della diocesi
Resta immutato l’indirizzo: www.diocesipiacenzabobbio.org. In apertura della prima pagina (home page), in alto, ben visibili sono richiamate, con immagini (che scorrono e con rimandi interni), i tre principali eventi della vita diocesana (restano visibili due o più settimane).
La nuova versione pone in maggiore evidenza gli ultimi interventi del Vescovo (si possono leggere, però, anche i precedenti) e la trasmissione tv “Le strade della vita” (di cui è possibile vedere l’ultima puntata), la prima pagina del Nuovo Giornale linkata al sito del settimanale, orari delle messe, comunicazioni dell’amministrazione e informazioni utili. In particolare segnaliamo la possibilità di scaricare tutta la modulistica dell’Ufficio amministrativo, Beni culturali, Cancelleria, ecc. (cfr. Documenti).
Nella prima pagina sono indicati anche altri eventi della vita pastorale con particolare attenzione all’attualità. L’aggiornamento è settimanale. Per agevolare il visitatore sono stati predisposti diversi percorsi: per la consultazione si può utilizzare il menu in testa all’home page; i rimandi e i singoli articoli, ed, inoltre (questa è una novità) è stata predisposta, in alto a sinistra, la “mappa del sito”, cioè uno strumento che permette di scegliere le singoli voci avendo davanti l’intera struttura. Predisposto anche un servizio di invio diretto di documentazione a chi ne farà richiesta attraverso l’iscrizione alle mailinglist
Il sito viene aggiornato, se non vi sono esigenze particolari, ogni settimana a cura di Valentina Carenzi (Ced della Curia) e di Fausto Fiorentini (Ufficio Stampa della diocesi).
Comunicato stampa diocesi di Piacenza-Bobbio
Crisi, sono 14 i saggi della diocesi
Il testo integrale su Libertà del 6 marzo 2009
mercoledì 4 marzo 2009
Crisi, il vescovo stanzia i primi 50mila euro del fondo di carità
L’operazione si inserisce in uno scenario molto più ampio che riguarda gran parte delle diocesi italiane. A fine mese, tra il 23 e il 26 marzo, si riunirà il consiglio permanente della Cei per definire i dettagli del fondo di garanzia per le famiglie in difficoltà voluto dallo stesso cardinale Angelo Bagnasco.
Assieme allo stanziamento del fondo è stato formato anche un comitato che dovrà accollarsi tutte le iniziative per la gestione degli aiuti anticrisi e il reperimento dei fondi. Una sorta di comitato di super saggi diocesani parallelo a quello civico coordinato dal Comune di Piacenza. La squadra è diretta, in questo caso, dal direttore della Caritas diocesana, Giuseppe Chiodaroli. Ne farebbero parte, tra gli altri, l’ex segretario della Cisl, Sandro Busca, l’ex comandante della polizia municipale Carlo Sartori, il professor Paolo Rizzi, sempre della Cattolica e l'economista Ettore Gotti Tedeschi.
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Il testo integrale su Libertà del 4 marzo 2009
Don Enzo e il kibbutz di Nomadelfia
«Don Enzo per me non è stato solo un prete - ricorda commosso Cesare Gelmini - ma un prete fratello. È come se se ne fosse andato un componente della mia famiglia». Era stato lo stesso don Enzo a consigliare ai signori Gelmini di lasciare Nomadelfia per una vita più sicura dove avrebbero comunque potuto testimoniare i valori della città al resto del mondo. Gelmini arrivò a Piacenza dove trovò lavoro al Collegio Sant’Isidoro e, successivamente, all’Università Cattolica. Don Enzo, ogni qualvolta si trovava vicino a Piacenza, lo andava a trovare fermandosi a casa. «Nei primi anni Settanta - ricorda Cesare - venne con don Zeno. Si fermarono una settimana e visitarono la Cattolica e il Collegio Alberoni, dove don Enzo si era formato. Poi lo portai a Riva di Pontedellolio, nel cui cimitero riposano i suoi parenti. Il suo legame con Piacenza era molto stretto e molto sentito». «Che cosa mi ha lasciato? Lo spirito di vivere in una comunità di ispirazione cristiana, non una comunità religiosa ma di cristiani che creano una nuova società dove si accettano i figli di tutti, si vive tutti insieme e nessuno possiede nulla, in uno spirito di fraternità assoluta, come quello degli Atti degli Apostoli». Il figlio Marco ha scelto la strada della politica ed è a Roma in veste di coordinatore della segreteria dell’ex ministro Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista: «Ricordo Nomadelfia, le sue fattorie dove ogni famiglia aveva decine di bambini e i figli erano i figli di tutti. Giravamo in mezzo alle tartarughe, quando si pranzava la tv era vietata, si viveva la vera vita comunitaria. Quando sono andato in Palestina ho visto la stessa cosa nel kibbutz».
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Il testo integrale su Libertà del 4 marzo 2009
Migrantes: niente ronde, la sicurezza si fa con l'integrazione
A pensarla così è il direttore nazionale di Migrantes, padre Gianromano Gnesotto, tornato ieri nella sua Piacenza per presentare, assieme a padre Franco Visconti (direttore della Migrantes diocesana nonché superiore degli Scalabriniani) il primo corso di formazione giuridica per volontari che operano nel campo dell’immigrazione.
«È necessario conoscere e rispettare le regole - osserva padre Gnesotto - per riuscire ad intervenire. Non è con le ronde che si può raggiungere una coesione sociale. È l’esatto contrario: attraverso le azioni di coesione sociale, come effetto, si avrà la sicurezza». «Assistiamo invece oggi ad uno strabismo - evidenzia lo scalabriniano - che rovescia il punto di vista. Vanno invece investite forze e risorse che rafforzino la coesione e l’integrazione. E qui il cammino è molto più impegnativo. Si tratta di mettere in campo dei contenuti che rendono la vita degna di essere vissuta. Non si risolvono le cose con una semplice passeggiata».
Formazione, dunque, prima di tutto.
Così Piacenza diventa capofila per tutta la regione Emilia Romagna e l’Italia in generale. «Piacenza è la città del beato Scalabrini, il padre dei migranti - osserva Gnesotto -, un punto di riferimento sia pastorale sia dal punto di vista normativo, in particolare nella tutela dei diritti e nella promozione dei doveri dei migranti. Questo è proprio il nostro obiettivo: far conoscere ai volontari e a coloro che si occupano dell’accoglienza il quadro normativo attuale». Il corso, con la direzione scientifica della professoressa Paola Scevi (Cattolica di Piacenza e università di Bergamo), è organizzato dalla Migrantes nazionale e associazione Migrant’s Law. Si rivolge ai volontari di Migrantes Nazionale dell’Emilia Romagna, ai volontari delle Caritas e delle altre associazioni del settore. Si partirà sabato 7 marzo alla presenza del vescovo Gianni Ambrosio.
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Il testo integrale su Libertà del 3 marzo 2009
martedì 3 marzo 2009
Addio a don Enzo, il successore di don Zeno a Nomadelfia
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Ruini: deludenti le pastorali di famiglia e matrimonio
La mancata volontà di avere figli è la motivazione più frequente per le avvenute dichiarazioni di nullità. La provincia più coinvolta nelle cause di nullità è stata Modena con 67, seguita da Reggio Emilia con 43, da Piacenza con 38 e da Parma con 35.
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Il testo integrale su Libertà del primo marzo 2009
lunedì 2 marzo 2009
Clausura, no party
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Il testo integrale su Libertà del 2 marzo 2009