martedì 21 dicembre 2010

Benedizioni evergreen

Ad ogni inaugurazione che si rispetti il taglio del nastro non manca mai. Diversamente dalla benedizione del sacerdote che, se una volta era considerata imprenscindibile, oggi il laicismo galoppante tende a relegarla a poco più di un rito propiziatorio. Il vescovo Gianni Ambrosio, nell'articolo sotto riguardante il nuovo ponte sul Po tra Piacenza e la Lombardia, spiega che non è così.

Federico Frighi - Una benedizione al nuovo ponte non era poi così scontata, visto che per quello provvisorio, ai tempi, non ci si era pensato. Stavolta Anas fa le cose in grande e raddoppia: due vescovi in un colpo solo. Quello della diocesi di Piacenza-Bobbio, Gianni Ambrosio, e della diocesi di Lodi, Giuseppe Merisi. Il nuovo ponte sul Po ricongiunge ora non solo le provincie ma anche i territori diocesani.
«Benedici quanti transiteranno su questo ponte - inizia la preghiera il vescovo Ambrosio -, il tuo angelo li preceda e li accompagni perchè, superata ogni insidia, giungano sani e salvi alla meta desiderata». Una preghiera in punta di piedi e rispettosa del credo di ciascuno dei presenti. Lo precisa pubblicamente «nel rispetto delle convinzioni e della libertà di coscienza di ciascuno» il vescovo Merisi prima di intonare il Padre Nostro. Poi, al termine della cerimonia, dopo gli auguri di Natale, spiega: «La benedizione del Signore significa riconoscere che siamo dentro ad un cammino in cui sappiamo che c'è qualcuno che ci guarda, ci ascolta, ci vuole bene». Lo stesso fa monsignor Ambrosio: «L'opera dell'uomo, pur bella ed importante, presenta sempre aspetti di fragilità perchè così è la nostra vita umana. Allora vogliamo invocare la benedizione del Signore perchè quest'opera sia davvero al servizio dell'uomo e superi anche quei momenti di difficoltà che si verificano non solo nell'uomo ma anche nelle sue opere. La benedizione è un pilastro importante, insomma, per questo ponte». Ambrosio dà anche un giudizio estetico sulla nuova struttura: «Mi sono complimentato con il presidente dell'Anas. E' imponente soprattutto vista da sotto, con quella grande armatura di ferro che richiama altri ponti più famosi nel mondo».


19/12/2010 Libertà