lunedì 12 dicembre 2011

Sacerdote a 45 anni

Dopo una serie di lutti nel clero diocesano e la scomparsa di ben tre sacerdoti in pochi giorni, ecco una new entry, un nuovo sacerdote che diventa tale a 45 anni. Per rispondere alla vocazione c'è sempre tempo.

L'ordinazione di un sacerdote diocesano continua ad essere un momento importante non solo dal punto di vista spirituale, anche da quello sociale e civico. Ecco perchè ieri in prima fila nel duomo di Piacenza c'erano tre sindaci di altrettanti comuni (Ludovico Albasi di Travo, Maria Bianchi di Gossolengo, Massimiliano Lodigiani di Santo Stefano Lodigiano), tutti in fascia tricolore, dunque a rappresentare le rispettive comunità al di là del colore politico. Presente anche il vice sindaco di Coli. Ecco perchè c'erano gli immancabili alpini con i loro cappelli piumati e le tute arancio dei volontari della Pubblica Assistenza Valtrebbia con il loro gonfalone. A rispondere sì alla chiamata del Signore è don Costantino Tomaso Dadda. Una vocazione adulta la sua, visto che diventa prete a 45 anni. Nato a Santo Stefano Lodigiano, da ragazzo studiò al collegio San Francesco dei Padri Barnabiti di Lodi, successivamente iniziò gli studi al Collegio Alberoni, salvo poi uscirne per diventare operatore di un'impresa di servizi funebri in Valtrebbia. Lavoro che lo ha fatto conoscere in provincia e stimare per il suo tatto e il suo garbo in un momento difficile e delicato della vita di una famiglia come quello della scomparsa di un proprio caro. Divenuto diacono permanente ha di nuovo risposto alla chiamata vocazionale, stavolta in via definitiva. Così ieri pomeriggio ha risposto sì alle domande del vescovo Gianni Ambrosio (presentato da monsignor Carlo Tarli, delegato vescovile per il diaconato permanente) ed è diventato sacerdote della diocesi di Piacenza-Bobbio. Il neo prete ha fatto propria l'omelia del presule. «Ovunque la provvidenza ti invierà ad esercitare il ministero tu annuncerai la parola di Dio e celebrerai l'eucarestia portando il sigillo della grazia del sacramento - lo ha esortato Ambrosio -. Il tuo sacerdozio sarà per tutti, per i giusti e i peccatori, per i piccoli e per i grandi, sarai segno della presenza di Dio in un mondo che spesso preferisce gli idoli. Porrai gesti di consolazione e generosità per essere seme di Dio che è amore. Ti comporterai con gratitudine, stupore, obbedienza, fedeltà alle promesse, vivrai la fraternità sacerdotale con il presbiterio. Lascia che Cristo sia tutto per te».
La celebrazione è stata accompagnata dai canti della corale della cattedrale mentre il servizio liturgico è stato svolto dai seminaristi del Collegio Alberoni. Don Costantino Dadda è il secondo sacerdote ordinato dal vescovo Gianni Ambrosio nel 2011 e porta il totale del clero diocesano a 300 preti. In attesa di un nuovo incarico, inizierà il proprio ministero sacerdotale nelle zone di Perino e Travo dove fino a ieri ha prestato servizio come diacono.
Federico Frighi


05/12/2011 Libertà