domenica 19 settembre 2010

Sant'Antonino, sul sagrato un buon gelato

Il parroco di Sant'Antonino, don Giuseppe Basini, è intervenuto su Libertà commentando il progetto di rifacimento della nuova piazza Sant'Antonino. Ingerenza gratuita o partecipazione della Chiesa nelle scelte delle pubbliche amministrazioni? Ritengo che la risposta giusta sia la seconda e per questo riporto la parte dell'articolo scritto su Libertà dove il parroco esprime la propria preoccupazione per le persone anziane e mette a disposizione dei giovani il sagrato, come luogo di ritrovo, o sedile improvvisato anche solo per gustarsi un gelato.

Bene la pavimentazione in porfido rosso ma la piazza sia libera dall'arredo urbano. Piuttosto, si attrezzi la fermata degli autobus per permettere agli anziani di sedersi. La pensa così don Giuseppe Basini, dirimpettaio illustre di piazza Sant'Antonino, essendo da qualche anno parroco della basilica patronale, dopo la scomparsa di monsignor Gabriele Zancani. Il rapporto tra la basilica e la piazza è sempre stato molto stretto. Basti solo pensare che le reliquie del santo patrono, ogni 4 luglio attraversano la piazza in processione, portate da Santa Maria in Cortina fino in basilica. Ecco spiegata la ragione dell'intervento. «Avremmo voluto pronunciarsi con il consiglio della parrocchia, purtroppo il termine delle osservazioni on line non era compatibile con la ripresa delle attività pastorali dopo la pausa estiva, così parlo da parroco, a titolo personale» ci tiene a premette don Basini. «La scelta del porfido rosso va bene - osserva - così come la salvaguardia del trottatoio come richiamo dell'elemento storico. Mi permetto però di suggerire un look minimalista per la piazza».
Don Basini la vede completamente vuota: «Un conto se fosse passata la linea del concorso di idee. Visto che si è deciso di agire diversamente, non penso sia opportuno mettere elementi di arredo, neppure mobili, come gli ipotizzati cubi di pietra. Al di là della forma e dei materiali, li vedo poco fruibili: in estate la piazza è un forno, d'inverno c'è troppo freddo». Meglio lasciare dunque piazza Sant'Antonino libera, per permettere lo svolgimento delle varie manifestazioni e degli avvenimenti di carattere cittadino. Anche perchè, per sedersi, i giovani un posto ce l'hanno già: «E' il sagrato. Lo utilizzano già oggi come luogo di ritrovo. Chi vuole può entrare in chiesa, è sempre aperta. Chi vuole può invece sedersi sui gradini anche solo per mangiare un gelato. Non sarà mai scacciato. L'importante, naturalmente, è che non si sfoci nel bivacco». Piuttosto, don Basini caldeggia panchine e coperture per gli anziani che aspettano il bus: «Li vedo costretti ad aspettare in piedi, magari con le borse del mercato appoggiate per terra. Quando piove, poi... ». ...


Libertà, 17 settembre 2010