mercoledì 20 febbraio 2013

Verso il Conclave/Illica: un segno bello per la Chiesa e per il mondo

Il vescovo Gianni Ambrosio, il vicario generale monsignor Giuseppe Illica, il teologo padre Giuseppe Testa, l'ex vicario generale monsignor Lino Ferrari commentano le dimissioni del Papa.

«Con grande stupore ho appreso la notizia della rinuncia di Benedetto XVI. Un annuncio che mi ha molto sorpreso e che ha sorpreso tutti». Il vescovo di Piacenza-Bobbio, Gianni Ambrosio, ieri mattina, non appena arrivata la voce in Curia, si è messo subito al telefono per saperne di più. «Anche tra i cardinali c'era sorpresa e qualcuno non presente in San Pietro dubitava perfino della veridicità della notizia» ammette il vescovo.


«Ho avuto la gioia di incontrare Benedetto XVI qualche giorno fa, sabato 2 febbraio, nella Visita ad limina - ricorda il vescovo -. Era a fine mattinata, certamente era affaticato ma molto vigile, con domande precise sulla nostra Chiesa di Piacenza-Bobbio. Ora, dopo la comprensibile sorpresa del primo annuncio di agenzia, ammiro il coraggio e l'umiltà di questa decisione. È un atto coraggioso e umile, nel senso che il Papa ha tenuto fede a quanto aveva dichiarato soprattutto all'inizio del suo Pontificato, quando disse queste prime parole: "Dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i signori Cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore". Quando si è reso conto che "il vigore del corpo e dello spirito" stava diminuendo e gli impediva di "amministrare bene il ministero" a lui affidato, non ha esitato a rassegnare le dimissioni, assicurando che "anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio". E' una lezione di fede nell'Anno della Fede».

Da tempo era programmato il pellegrinaggio diocesano a Roma, alla sede di Pietro, con l'udienza papale prevista proprio per il 27 febbraio, il giorno prima della formalizzazione delle dimissioni papali: «Saremo là con il nostro gruppo di duecento piacentini ad esprimere al Santo Padre il nostro affetto filiale e la nostra grande riconoscenza».

Anche in seminario, al Collegio Alberoni, stupore tra seminaristi e docenti al momento dell'annuncio. «Penso che vada dato onore al Papa - osserva il teologo padre Giuseppe Testa - che è stato consapevole della responsabilità del suo ruolo e delle forze che vengono meno. Ha appreso qualche cosa dall'esperienza di Giovanni Paolo II. Penso anche che in qualche misura possa avere influito l'esperienza anglicana con l'incarico a tempo e le dimissioni, dopo dieci anni, dell'arcivescovo di Canterbury».

«E' stato un grande gesto - è convinto il vicario generale monsignor Giuseppe Illica - una cosa bella che ci fa vedere che non smettiamo di essere uomini. Quando uno non ce la fa più è giusto che si ritiri. E' un segno bello per la Chiesa e per il mondo. Lo imparassero anche i nostri politici, da Berlusconi a Napolitano». «Un gesto anche profetico - dice monsignor Lino Ferrari - nel far sentire che il bene della Chiesa va messo al di sopra di ogni bene personale».





12/02/2013 Libertà

Super lavoro per l'esorcista

Per chi dice che il demonio non esiste, che è tutta suggestione e che più che un esorcista serve uno psicologo o uno psichiatra.

Quindici visite a settimana. Persone inviate da sacerdoti, dal passaparola della gente, ma anche da psicologi e specialisti. Esorcista ufficiale della diocesi di Piacenza-Bobbio da poco di più otto mesi, padre Achille Taborelli, scalabriniano, è stato catapultato tra i "fumi di zolfo" alla veneranda età di 82 anni, quasi per caso, per obbedienza al vescovo. Ne parla volentieri facendo un primo bilancio del suo nuovo ministero.


«Ho gente che viene quasi tutti i giorni, una quindicina di richieste a settimana - racconta nel suo studio al pian terreno del santuario del Castello, a Rivergaro -. Non è che ci sia sempre la coda del diavolo. Vengono per problemi loro particolari o per quel senso di negatività che dicono di sentirsi attorno. Molti sono vittime della crisi ecomica. Si sfogano. Li ascolto e impartisco loro la benedizione di liberazione».

Come si arriva dall'esorcista?

«Vengono inviati dal passaparola, dai frati di Santa Maria di Campagna, dai Capuccini di Santa Rita, dal vicario generale, alcuni da Parma. Le strade sono tante. Anche uno psicologo mi ha mandato una sua paziente, una dottoressa con ossessioni che non la facevano dormire».

Quante volte si è imbattuto nel diavolo?

«Due in otto mesi. Uno era il caso di un avvocato che veniva da Milano. Fino a Natale è venuto da me. Poi il cardinale Angelo Scola ha nominato 7 esorcisti portando il numero totale a 12 e istituendo un numero verde. Così ha preferito continuare le sedute nella sua diocesi. L'altra una donna piacentina della provincia. Una persona laureata, distinta, di buona famiglia. Durante le sedute c'era il marito o un aiutante. Quando facevo il segno della croce o imponevo le mie mani sul suo capo si agitava e cominciava ad urlare come un ossesso; sputava da tutte le parti, anche chiodi».

Chiodi?

«Sì, ha capito bene; ma non voglio aggiungere altro. Una volta terminata la seduta, tornava tranquillissima come se niente fosse stato. Il male con la emme maiuscola entra nell'uomo perchè c'è l'invidia, il malocchio, la stregoneria, la ricerca del futuro nelle carte o nei fondi di caffè. Poi ci sono i dissidi in famiglia, o tra fratelli o tra genitori e figli. Tante situazioni che, se non sono causate in prima persona dal demonio, tuttavia possono farlo entrare».

Si parla di case infestate. E' vero?

«In questi mesi sono andato a benedire due appartamenti. Marito e moglie uscivano al mattino per andare a lavorare e tornavano la sera trovando mobili spostati, segni sulle pareti come la esse di satana; altri due fidanzati stavano ristrutturando la casa quando hanno trovato sotto le pietre del pavimento la cifra della Bestia. Sono andato in casa, ho dato la benedizione. E' tutto finito».

Di fronte a certe manifestazioni non le vengono i brividi alla schiena?

«Beh, naturalmente siamo tutti umani e quindi c'è un poco di impressione. Ma paura no. Penso di essere in grazia di Dio... (ride) ».

Ma esiste davvero il diavolo? Ce lo assicura?

«Oh, ma certo! Certo che esiste. Eccome. Basta prendere le Sacre Scritture: la prima domenica dopo le Ceneri abbiamo le tentazioni di Gesù da parte di satana. Poi è Gesù stesso che dà il potere agli apostoli, oltre che di predicare il Vangelo in tutto il mondo, di scacciare i demoni».

La Chiesa stessa però, a volte, è scettica.

«Bisogna avere tanta prudenza e non abboccare subito. Alcune volte può essere che si veda veramente la possessione, altre sono guai che possono capitare a chiunque. Io nel mio ministero ho l'appoggio del vescovo e questo mi basta. Sì, è vero che qualcuno è scettico. Nelle riunioni di preti non intervengo mai ma ascolto e sento magari qualche frecciatina... (ride) ma non rispondo. Peraltro è venuto da me anche un sacerdote, di un'altra regione. Era disperato, sentiva dentro di sè una forza malvagia».

Quanto dura una visita dall'esorcista?

«Ogni persona che arriva sta qui una mezz'ora, un'ora. Non faccio nulla di particolare. Parliamo un po', do i consigli che sono capace di dare e poi faccio questa preghiera di liberazione.

C'è gente che si meraviglia perchè pensa di vedere uno stregone che opera miracoli. Quando mi vedono, forse rimangono un poco delusi poi si tranquillizzano. Tanti tentano sempre di farsi fare un esorcismo, ma devono prima mettersi a posto loro stessi. Ad esempio con la preghiera o il digiuno. Adesso viene la Quaresima e il digiuno serve moltissimo a liberarci da questi influssi negativi che possiamo sentire in mezzo a noi».

Senta, con rispetto, è vero che non le hanno dato neppure il rituale?

«Eh sì, sto imparando a fare l'esorcista. Non ho neanche il rituale perchè è in ristampa. Ne ho qui una fotocopia che mi hanno procurato da Roma, ma è il rito in italiano. Quello più efficace è il rituale in latino di cui sono sprovvisto. Contro il demonio funziona meglio il latino».

Lei al santuario del Castello ha portato le messe di guarigione.

«Sono ogni terzo sabato del mese, alle 15 e 30 (la prossima è questo sabato, ndr.). E' pieno di gente che viene per pregare. Durante la prima una donna si è messa ad urlare frasi incomprensibili. Io ero all'altare. L'hanno portata in sacrestia e si è calmata. Poi non è più accaduto».

Crede agli Ufo? Dicono che in Valtrebbia se ne vedano parecchi.

«No. Sono frutto di fantasie e suggestioni. Tante volte si scrutano le nubi e si intravedono figure particolari, illusioni ottiche».

Mentre il demonio non è un'illusione?

«Assolutamente no! Basta prendere anche solo il Vecchio Testamento. Se crediamo al Vangelo non si può non ammetterlo. Gesù ne parla ed è stata una delle sue attività liberare gli indemoniati. La cosa però importante è questa: che tutte queste manifestazioni, dalla possessione alla vessazione, all'infestazione, non distaccano da Dio. L'unica cosa che distacca da Dio è il peccato. Si può essere posseduti dal demonio ma non essere distaccati da Dio. Dio c'è perchè Dio è più potente del demonio».

Federico Frighi



14/02/2013 Libertà