domenica 10 giugno 2012

Padre Amorth: Il diavolo tornò a Piacenza per uccidere

(fri) L'esorcismo piacentino del 1920 in Santa Maria di Campagna rappresenta ancora oggi il padre di tutti gli esorcismi per gli specialisti italiani. Ad affermarlo è padre Gabriele Amorth, celebre esorcista titolare della diocesi di Roma, nel suo libro scritto assieme al vaticanista Paolo Rodari "L'ultimo esorcista" (Piemme editore). Padre amorth, 86 anni, originario di Modena, con oltre 160mila esorcismi praticati è il più autorevole esorcista della Chiesa cattolica. Nel suo libro racconta l'esorcismo del maggio del 1920 in Santa Maria di Campagna. «Il convento è un luogo di Dio - dice - che attira anime e conversioni. Un luogo benedetto dal cielo e per questo odiato da Satana».

L'esorcista era padre Pier Paolo Veronesi, cappellano del manicomio di Piacenza, uno che ne aveva viste di cotte e di crude. Eppure... Ad ordinargli di procedere fu il vescovo di allora, Giovanni Maria Pellizzari. L'esorcismo venne documentato da uno stenografo, padre Giustino, che assistette alle sedute assieme al dottor Lupi, direttore del manicomio di Piacenza. Il luogo era la sala al primo piano del convento. La posseduta, una donna, accompagnata dal marito, dalla madre, da un amico di famiglia e da due ragazze. Dopo due mesi di estenuanti esorcismi la donna (contro la quale era stata realizzata una "fattura") venne liberata.
«Ma il demonio che era dentro di lei continuerà ad agire - osserva padre amorth - a seminare morte e distruzione». E' per questo che il caso di Piacenza, rappresenta «un unicum da studiare e ristudiare». Tre mesi dopo la liberazione, uno degli assistenti di padre Veronesi, tale signor Cassani, muore per un tumore improvviso. Lo stesso accade ad un amico della famiglia della posseduta e al vescovo Pellizzari cui, durante l'esorcismo, il diavolo preannunziò la morte imminente. Lo stesso padre Veronesi rimase menomato al collo da un colpo ricevuto al capo senza che in giro ci fosse nessuno.
«Certo, a Piacenza il diavolo è tornato - dice padre amorth - e ha fatto cose che non ho mai visto fare altre volte. E' tornato per uccidere». «Dare spiegazioni di questa cosa è arduo - continua -. Una cosa si può dire: spesso, non sempre, si viene posseduti consapevolmente. C'è la nostra volontà che dice a Satana: "Entra in me". Quando si stipula un patto con Satana scioglierlo può essere quasi impossibile. Se si concede l'anima per l'eternità a Satana, poi uno può ravvedersi e liberarsi, ma quel patto c'è stato e le conseguenze vanno comunque pagate».


16/05/2012 Libertà