giovedì 5 novembre 2009

Ambrosio: il cristiano ha il dovere di affermare la propria fede

Diocesi Piacenza Bobbio
Ufficio stampa


Assemblea del Consiglio
Presbiterale Diocesano

Si è riunito questa mattina, giovedì 5 novembre, nella Sala degli Affreschi di Palazzo Vescovile, il Consiglio Presbiterale Diocesano per analizzare il percorso finora compiuto dalla Missione popolare diocesana e per valutare alcune proposte in ordine all’anno sacerdotale fatte dalla Commissione per la formazione del clero. Ha presieduto i lavori il vescovo mons. Gianni Ambrosio; ha coordinato don Federico Tagliaferri.
Dopo l’approvazione del verbale della seduta precedente, in apertura il Consiglio ha ascoltato alcune comunicazioni del vicario generale mons. Lino Tagliaferri sulla vita diocesana. Il Consiglio Presbiterale si è riunito l’ultima volta il 7 maggio e in questo periodo sono morti tre sacerdoti (don Melfi, mons. Pozzi e don Tiramani); il 13 giugno sono stati ordinati quattro sacerdoti; il 12 settembre vi è stata l’ordinazione episcopale di mons. Corbellini e il 3 ottobre vi sono state due ordinazioni diaconali. Nello stesso periodo è stata autorizzata l’esperienza di “sacerdote eremita” che padre Devis Rocco ha già iniziato a Montezago - Tabiano. Ha preso avvio in Alta Val Nure la visita del Vescovo ai Sacerdoti.

MISSIONE POPOLARE DIOCESANA. E’ stata poi la volta della Missione popolare diocesana, tema introdotto da una relazione del vicario episcopale per la pastorale mons. Giuseppe Busani. La proponiamo in sintesi.
La missione è “un cantiere dello Spirito”, nasce “dall’azione dello Spirito che imprime lo stesso dinamismo di ‘apertura all’altro’ nella vita dei credenti e della Chiesa. La Missione è una questione di ‘attenzione e di interesse’ per l’altro”. (...)
“L’obiettivo centrale della Missione Popolare è riportarci come popolo di Dio a contatto con la Sorgente. Per questo la nostra Chiesa ‘si ferma’ per lasciarsi formare da Colui che è l’unica sorgente di ogni forma di vita buona e di ogni riforma. La Chiesa espone se stessa ad un rinnovamento per porsi in modo evangelico-apostolico in rapporto al mondo”.
La missione – ha affermato mons. Busani - è una risorsa, non un problema. “La Missione non è un’attività pastorale in più, ma una grazia... La Missione non è un problema in più, ma è una risorsa: invita la Chiesa a ritrovare in ogni suo atto freschezza, vitalità, passione per l’altro”
Come è stato più volte sottolineato, la relazione di mons. Busani è relativa al primo anno e in questo senso la proposta principale consiste nell’invito a partecipare a tre ritiri. “E’ un invito rivolto a tutte le forze vive dell’Unità Pastorale”. I ritiri si svolgeranno nelle Unità pastorali con la finalità di aiutare a vivere ‘esercizi di cristianesimo’, cioè: riscoprire la familiarità orante con la Parola attraverso la scoperta e l’esercizio di forme percorribili e praticabili popolarmente”. (...)
Rispetto alla proposta iniziale vi sono stati alcuni cambiamenti. “... si è preferito spostare l’attenzione dall’impegno a reperire nel cammino della ‘Chiesa in Missione’ 5000 missionari, al coinvolgimento dell’intero popolo di Dio a partire dagli operatori pastorali. Perciò ai tre ritiri del 2010 saranno invitati tutti gli operatori e collaboratori parrocchiali, ma sollecitando la partecipazione di altre persone aperte a iniziare un cammino...”.
Il relatore si è poi soffermato sul compito del Moderatore: “Verifica l’opportunità o necessità di svolgere il ritiro insieme ad un’altra UP.. Istituisce l’équipe dei formatori-animatori avvalendosi prima di tutto della collaborazione di quei membri della propria unità pastorale che hanno partecipato ai tre sabati di ottobre. Ma per garantire la presenza di un numero sufficiente di ministeri al servizio della Parola, della preghiera e della comunione, in molti casi risulterà necessario coinvolgere altre persone dell’Unità Pastorale. Valuta la necessità di chiedere aiuti esterni all’UP. Entro il 17 novembre presenterà alla Segreteria Diocesana MPD le date dei ritiri e l’équipe degli animatori delle rispettive Unità Pastorali. Il primo ritiro si svolgerà da gennaio a marzo”.
Richiamato anche il compito dell’equipe dei formatori. “L’équipe dei formatori-animatori: è una equipe ministeriale composta da persone che lavorano insieme e pongono i loro carismi al servizio dell’esperienza del Ritiro e delle attività tra un ritiro e l’altro. Fissano insieme al Moderatore le date dei ritiri, il programma (giorni e orari), il luogo, l’accoglienza. Si impegnano a garantire lo stile e la realizzazione dei punti cardine del ritiro”.
Per la missione è stato predisposto un apposito servizio diocesano. “Nell’ufficio pastorale - ha precisato mons. Busani - è al lavoro una equipe che, potendosi ormai avvalere di un più ampio gruppo di animatori, si preoccuperà di offrire alcuni strumenti per i momenti di ritiro e potrà coordinare il percorso unitario. In particolare potrà preparare: percorsi sul Vangelo di Luca e schede di ‘lectio’ sul Vangelo di Luca per giungere alla “familiarità orante con la Parola”; modelli di celebrazione per i diversi momenti del ritiro; repertorio di canti della MPD; e, se richiesto, potrà indicare persone per guidare la ‘lectio’ ”.
Sono stati richiamati i prossimi appuntamenti diocesani: domenica 10 Gennaio in Cattedrale, il Vescovo presiederà l’Eucaristia di Indizione della MPD; domenica 18 aprile: ritiro al mattino dei ragazzi nelle UP con raduno e nel pomeriggio celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo al centro diocesi.
In chiusura un richiamo del significato della qualifica “popolare”: “Non è missione ‘al’ popolo, ma missione che ha tutto il popolo di Dio come soggetto. Popolare significa attenta a evitare ogni tipo di ‘sequestro corporativo’, ma impegnata a promuovere la corresponsabilità delle persone di tutte le età e condizioni di vita: dai ragazzi agli anziani, dagli ammalati ai carcerati. Popolare significa poi attenta alla religiosità del popolo, a ciò che è inscritto nella sensibilità religiosa e che si sperimenta nelle esperienze religiose più sentite dal popolo( nascita, morte, malattia…). La MPD non si svolgerà per settori e per età, ma coinvolgerà il popolo nel suo insieme; una attenzione particolare verrà data però, oltre che ai ragazzi, agli anziani e agli ammalati. La Missione popolare è ‘diocesana’, è il filo conduttore della pastorale di tutta la diocesi per il prossimo triennio. Il Vescovo è il promotore della MPD, gli Uffici pastorali, i moderatori delle UP, i parroci sono e i primi animatori della Missione. I circa 70 formatori, convocati per tre giornate di formazione nel mese di ottobre, sono chiamati a essere corresponsabili della MPD in modo creativo, propositivo e soprattutto comunionale. Ma la missione è popolare!”.

La relazione di mons. Busani è stata seguita da un ampio dibattito che ha richiamato l’attenzione su alcuni aspetti: la necessità di essere sempre aggiornati, il coinvolgimento dei preti (questo tema ha visto emergere posizioni diverse mentre tutti sono stati concordi nel sottolineare la disponibilità dei laici), attenzione al mondo dei giovani e necessità di recuperarne il protagonismo, valorizzare in alcuni casi la comunicazione di massa, porsi la questione degli immigrati verso i quali non vi è solo il problema dell’assistenza ma sopratutto quello del confronto religioso (e si tratta di un mondo molto diversificato che va - ad esempio - dagli ortodossi ai musulmani; il settore richiede conoscenza e competenza), il problema della trasmissione del cristianesimo (oggi non viene più trasmesso ma vi è solo dibattito), come trasmettere la fede e da qui il problema dell’educazione... .
Un tema ricorrente, con riferimento anche a fatti di cronaca, è stato quello del rapporto con minoranze che si contrappongono alla visione cristiana, spesso in modo polemico. E’ il tema del dialogo. Ci si deve mettere solo in ascolto? Si deve rispondere a queste provocazioni e come? Su questo tema - emerso da diversi interventi - si è soffermato il Vescovo, nel suo ampio intervento conclusivo. Mons. Ambrosio ha ribadito il problema dell’educazione che deve sempre restare anche nella missione. Per quanto riguarda il dialogo, importante è l’ascolto, ma il Vescovo ha sottolineato come negli ultimi decenni la situazione sia cambiata. Resta importante il momento dell’ascolto, ma il cristiano ha anche il dovere di affermare la propria fede. “A volte è necessario anche rispondere”. “Occorre prendere atto che c’è stato un cambiamento – ha sottolineato mons. Ambrosio - e cercare insieme una risposta. L’ascolto non è più sufficiente”.

FORMAZIONE PRESBITERI. E’ stata poi la volta della commissione per la formazione del clero che ha avanzato alcune proposte “sulla figura del presbitero, in questo anno sacerdotale, a partire dalle suggestioni provocate dall’avvio della Missione popolare”.
In particolare sono stati proposti tre ritiri spirituali rispettivamente nella prossima primavera, nell’autunno del 2010 ed un terzo nei primi mesi del 2011. Si è posto, però, il problema del rapporto con gli abituali ritiri già programmati, o in fase di programmazione, nei vicariati: il Consiglio ha deciso che nei mesi di gennaio – febbraio del prossimo anno sia data la precedenza ad un grande ritiro diocesano riservandosi di tornare sull’argomento per le altre scadenze.

Don Battiato lascia la Santissima

Comunicato della Cancelleria vescovile


Con Atto proprio dell’Ordinario diocesano in data 5 novembre 2009 al M. R.
Sac. Fabio Galli, finora vicario parrocchiale presso la parrocchia di Nostra
Lourdes in Piacenza, è stato conferito l’incarico di collaboratore nel
servizio pastorale presso la parrocchia di Sant’Antonio a Trebbia in
Piacenza.

Con Atto proprio dell’Ordinario diocesano in data 5 novembre 2009 al M. R.
Sac. Fabio Battiato, finora vicario parrocchiale presso la parrocchia della
SS. Trinità in Piacenza, è stato conferito l’incarico di collaboratore nel
servizio pastorale presso la parrocchia di Santa Maria Assunta in Borgonovo
Val Tidone, Provincia di Piacenza, ed inoltre di collaboratore nell’ambito
dell’Unità Pastorale.