venerdì 4 febbraio 2011

Don Giuseppe Illica vicario generale

Giovedì 3 febbraio, al termine della seduta del Consiglio Presbiterale Diocesano, convocato come da calendario nella Sala degli Affreschi di Palazzo Vescovile, il vescovo mons. Gianni Ambrosio ha comunicato ai presbiteri di aver nominato mons. Giuseppe Illica vicario generale della diocesi di Piacenza-Bobbio in sostituzione di mons. Lino Ferrari. A guidare la parrocchia di Castel San Giovanni, ora affidata a mons. Illica, andrà mons. Ferrari.
Il nuovo “vicario generale eletto” mons. Illica prenderà possesso del nuovo incarico quando la pratica sarà perfezionata come previsto dal Codice di Diritto Canonico.
Il Vescovo ha comunicato tale scelta con il seguente documento:

“Carissimi sacerdoti, carissimi fedeli,

sono ormai passati tre anni da quando il Santo Padre Benedetto XVI mi ha nominato Vescovo di questa diocesi di Piacenza-Bobbio. Sono stati per me anni molto intensi, in cui ho cercato di conoscere in profondità questa amata Chiesa. Desidero ringraziare Dio per i grandi doni con cui ha reso bella questa nostra Chiesa e desidero ringraziare tutti i presbiteri e tutti i fedeli laici per l’impegno di fedeltà al Signore Gesù e di testimonianza del Vangelo. Sono certo che il Signore ci aiuterà, grazie anche alla Missione popolare diocesana, a ravvivare la qualità della nostra fede in Gesù Cristo e ad offrire luce e speranza ai fratelli e alle sorelle con quello spirito missionario che caratterizza i discepoli di Gesù.
Dopo questi tre anni, ho ritenuto che fosse opportuno cambiare il Vicario Generale della nostra diocesi. Mons. Lino Ferrari svolge questo incarico da sette anni, essendo stato nominato il 23 gennaio 2004. Lo ringrazio di cuore per il suo servizio in cui ha profuso impegno e dedizione, avendo particolarmente a cuore la comunione con i sacerdoti del nostro presbiterio.
Nomino come Vicario Generale mons. Giuseppe Illica, attualmente parroco della parrocchia di san Giovanni Battista in Castel San Giovanni. Sono certo che metterà al servizio dell’intera diocesi la sua esperienza di parroco, in particolare quella che ha acquisito come missionario fidei donum in Brasile. Invito i presbiteri e i fedeli laici a pregare per mons. Giuseppe Illica perché possa prestare il suo aiuto al Vescovo nel governo di tutta la nostra diocesi.
Nel desiderio di non lasciare senza pastore la parrocchia di san Giovanni Battista in Castel San Giovanni, nomino mons. Lino Ferrari parroco della stessa.
Rivolgiamo la nostra preghiera a Cristo, luce del mondo e alla sua Madre Santissima, perché tutti i presbiteri possano essere illuminati e sostenuti nel loro ministero e perché i religiosi e le religiose siano testimoni vivi del Vangelo vivendo con gioia la loro consacrazione a Cristo.

+ Gianni Ambrosio, vescovo

Piacenza, 2 Febbraio 2011, festa della Presentazione del Signore.

Di seguito le schede biografiche essenziali dei due sacerdoti:

Mons. Lino Ferrari

Mons. Lino Ferrari è nato ad Albareto il 18 dicembre 1947, è stato ordinato sacerdote a Bedonia l’11 luglio 1971 ed ha iniziato il servizio pastorale nel 1972 come curato al Preziossimo Sangue per diventare il 1° ottobre 1977 direttore spirituale al Seminario di Bedonia e curato nella parrocchia di Bedonia.
Nel 1981 è pro-rettore del seminario di Bedonia. Il 16 giugno 1994 gli viene conferito il titolo di Cappellano di S.S. con il conseguente titolo di monsignore. Il 30 giugno 1997 viene nominato “parroco in solido moderatore” della parrocchia di N.S. di Lourdes. Nel 1999 si aggiunge l’incarico di direttore dell’ufficio diocesano vocazionale; il 23 gennaio 2004 il vescovo mons. Monari lo nomina suo vicario generale, incarico che gli verrà confermato dal nuovo vescovo, mons. Gianni Ambrosio. Il 21 dicembre 2004 diventa anche canonico della cattedrale di Piacenza, mentre il 23 ottobre 2007 viene designato amministratore diocesano, titolo con il quale guida la diocesi tra l’episcopato di mons. Monari e quello di mons. Ambrosio.
Come detto, mons. Ferrari continuerà a svolgere l’incarico di Vicario Generale in attesa del perfezionamento delle pratiche di nomina.

Mons. Giuseppe Illica

Mons. Giuseppe Illica è originario di Besenzone dove è nato il 19 maggio 1953. Dopo l’ordinazione sacerdotale, conferitagli dal vescovo mons. Manfredini il 10 dicembre 1978, è stato insegnante in seminario, vice assistente dell’Acr, coadiutore alla SS.Trinità (1984) e poi missionario in Brasile. Rientrato in diocesi, dal 1999 è parroco di Castel San Giovanni (ingresso il 21 marzo 1999).
Cappellano di SS il 28 giugno 2007 con il titolo di “monsignore”, è stato anche amministratore parrocchiale di Fontana Pradosa per alcuni mesi nel 2008, anno in cui gli è stata affidata anche la parrocchia di Ganaghello.
La sua parentesi di missionario diocesano in Brasile è iniziata, come detto, il 10 dicembre 1987 ed ha passato i primi mesi a Picos nella Parrocchia di San Francisco de Assis. E' stato pure, per 9 anni, presidente nazionale della Commissione Pastorale per la Terra interessandosi di problemi sociali del popolo. Nel maggio 1988 ho fatto l’ingresso nella parrocchia di Pio IX rimanendovi fino a giugno del 1997. Due anni dopo rientra in diocesi.
"Da dicembre 1987 a gennaio 1999 - ha commentato lo stesso sacerdote nel volume dedicato nel quarantesimo alle missioni piacentine in terra brasiliana - sono stato prete in Brasile, nella Diocesi di Picos, in un territorio tra i più poveri del paese, senza risorse particolari, che viveva di un’agricoltura di sussistenza assoggettata alla siccità e a strutture sociali ed economiche ingiuste. Sono partito, fermamente deciso a restare solo cinque anni, perché ritenevo che chi era andato prima si fosse un po’ troppo “infatuato”; e invece alla fine degli undici anni trascorsi là ho fatto fatica a tornare. Perché? Che cosa ho trovato di così coinvolgente? E’ difficile dirlo in poche parole.
"Anzitutto, ho incontrato e vissuto una Chiesa fatta dalla gente e dove i laici avevano grandi responsabilità (...). Ho vissuto una grande condivisione pastorale - e di comunione spirituale e di amicizia - anche con l’équipe pastorale (...) Dai poveri ho certamente ricevuto più di quanto abbia dato. E quello che ho dato non è stato certamente prima di tutto qualcosa di economico, quanto piuttosto il riconoscimento della loro dignità (...).

Piacenza, 3 febbraio 2011