giovedì 11 giugno 2009

L'Antonino d'oro al vescovo Ambrosio

I Canonici del Capitolo della Basilica di Sant’Antonino, martire, hanno unanimemente deciso di assegnare il premio Antonino d’oro 2009 al nostro vescovo, monsignor Gianni Ambrosio. Nato a Santhià, in provincia di Vercelli, il 23 dicembre 1943 è stato ordinato sacerdote il 7 luglio 1968. A Parigi nel 1970, presso l'Institut Catholique, ha conseguito la licenza in scienze sociali e nel 1972, presso l’École Pratique des Hautes Études della Sorbona, ha ottenuto il diploma di specializzazione in sociologia della religione. Dal 1988 al 2001 è stato parroco della parrocchia di san Paolo in Vercelli e dal 1993 al 2001 direttore del Corriere Eusebiano, settimanale diocesano di Vercelli, e assistente spirituale delle Acli, della Fuci e dell’Agesci Vercellesi. Nel 1995 ha conseguito la laurea in Sacra Teologia a Roma presso la Pontificia Università Lateranense Professore ordinario di Teologia pastorale e Sociologia presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale di Milano fin dal 1974, è consulente dell'Ufficio Nazionale del Progetto culturale. È Consigliere nazionale del GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-Religiosa), membro del Comitato scientifico internazionale del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni). Nel gennaio 2001, è stato nominato Assistente ecclesiastico Generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Il 22 dicembre 2007 il Papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo della Diocesi di Piacenza-Bobbio. Il 16 febbraio 2008 riceve l’ordinazione episcopale ed inizia il ministero pastorale in diocesi. E’ membro della Commissione Episcopale per il laicato della CEI; membro del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani; Rappresentante dei vescovi italiani nella Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (COMECE). E’ membro del comitato direzionale della Rivista del clero italiano e della rivista “Servizio della Parola”. E’ autore di numerosi volumi ed opere a stampa. La modernità e lo stato del Cristianesimo, le sette religiose, l’anima religiosa dell’Europa, il ruolo dell’Università, il tema dell’integrazione, il Concilio Vaticano II: questi sono alcuni dei temi di attualità sui quali più volte, negli anni, monsignor Ambrosio è intervenuto con i suoi studi.

Alla luce di quanto ricordato, l’ onorificenza conferita prima di tutto vuole essere un atto di stima nei confronti di monsignor Ambrosio che, in poco più di un anno, nell’esercizio del suo ministero episcopale, ha ben saputo “amare, custodire, santificare e governare la Chiesa di Piacenza-Bobbio” (cf LG, 20) In particolar perché, in virtù della sua lunga esperienza di ricercatore scientifico e di docente universitario e in profonda comunione con il magistero dell’attuale Pontefice Benedetto XVI, ha saputo richiamare alla nostra Chiesa l’ urgenza e l’importanza di accogliere “la sfida educativa”, perché, come ha affermato, “senza educazione, non é possibile un progetto di vita e non è possibile neppure una società libera e democratica”.

In secondo luogo, vuole essere un atto di gratitudine, perché monsignor Ambrosio non si è “risparmiato” le fatiche del ministero che gli è stato affidato, ma con grande generosità e disponibilità ha accolto gli inviti, provenienti dalle varie realtà ecclesiali e cittadine, partecipando a numerosi momenti celebrativi, culturali o aggregativi. Quasi a richiamare a tutti, in particolare a noi presbiteri, l’importanza decisiva di conoscere e di farsi conoscere dalle persone con le quali viviamo e verso le quali siamo tutti “debitori del vangelo” (Rm 1,14)

Da ultimo, il conferimento dell’Antonino d’oro, vuole essere un atto d’amicizia perché monsignor Ambrosio possa continuare ad aiutarci, con fiducia e serenità, a camminare “sulle orme di Cristo” (Vestigia Christi sequentes) e a guidare la Chiesa di Piacenza-Bobbio verso “la vetta” della santità. Riprendendo una bella espressione da Lui stesso pronunciata nel primo messaggio inviato alla nostra Chiesa, gli auguriamo di poter “ esercitare con entusiasmo l’officium amoris: così sant’Agostino qualificava il ministero del vescovo, chiamato ad essere, servus Christi e vox Christi”.
L’augurio lo sentiamo particolarmente attuale e significativo in questo tempo, bello e impegnativo, che si apre davanti a noi di Missione Popolare Diocesana, nella quale monsignor Ambrosio ha deciso di impegnarsi e di impegnare la nostra Chiesa per i prossimi quattro anni.

Il premio Antonino d’oro, giunto alla 23^ edizione, viene annualmente sponsorizzato e patrocinato dalla Famiglia Piasinteina. Verrà consegnato personalmente dal Prevosto di Sant’Antonino don Giuseppe Basini al vescovo Gianni Ambrosio Sabato 4 luglio p.v. nella Basilica Sant’Antonino in Piacenza a conclusione della solenne celebrazione eucaristica delle ore 11.00.


I Canonici del Capitolo di Sant’Antonino



Piacenza, 11 giungo 2009

Chiesa piacentina missionaria in Abruzzo

La chiesa piacentino-bobbiese nuovamente missionaria. Dopo le missioni in Brasile, dopo la missione popolare si apre, con l'invio del diacono Claudio Fervari, con il benestare del vescovo Gianni Ambrosio, lo scorso 25 maggio, una nuova terra di missione: l’Abruzzo del dopo terremoto. Fervari, 58 anni, di Caorso, sposato, con due figli, è un diacono della diocesi di Piacenza-Bobbio, dunque a tutti gli effetti fa parte del clero diocesano. «La nostra è un’animazione esclusivamente pastorale - spiega - e soprattutto con gli anziani, che sono gli unici rimasti non avendo grandi possibilità di muoversi. Il loro grande nemico è la noia delle tendopoli. Non sanno che cosa fare per passare il tempo. Si sentono persi. Si trovano in una situazione di precarietà estrema. E’ come se vivessero l’esperienza del campeggio, solo che non ci stanno 8 giorni ma 5-6 mesi». Lo sciame sismico in Abruzzo non è ancora finito: «L'altro giorno abbiamo avuto una scossa del terzo grado della Richter. Sembrava che un’auto in retromarcia avesse urtato la nostra roulotte. Invece era il terremoto».