domenica 24 maggio 2009

Padre Caccia: in 50 anni il Signore sempre dalla mia parte

Cari lettori, sabato mattina ha celebrato i 50 anni di sacerdozio lo scalabriniano padre Sisto Caccia (78 anni). La chiesa di San Carlo era gremita. «Adesso che cosa vi dico? » ha esordito dal pulpito. Poi: «Il primo uomo che mi è stato messo di fronte quando sono diventato scalabriniano è il migrante: colui che ha più bisogno, che si sposta continuamente, colui che esce da una cultura ed entra in un’altra e quindi vive in una situazione di disagio». «Davanti a me, in questa chiesa, ho tutta la mia storia. Man mano che andavo avanti c’erano giovani che entravano e anziani che insegnavano. Devo dire che il Signore non mi ha mai fatto torto: anche quando mi ha chiesto cose pesanti è sempre stato dalla mia parte».
«Se Lallio mi ha generato, gli Scalabriniani sono stati il nido che mi ha formato; poi la chiesa di Piacenza: su 50 anni di sacerdozio 30 anni li ho passati qui. Qui sono stato veramente accolto e mi hanno voluto bene». Ricorda la nomina a vicario episcopale, l’esperienza nella parrocchia di Gossolengo, la beatificazione di Scalabrini, l’Antonino d’oro, l’Angil dal Dom, la nomina a canonico di Sant’Antonino. Dal 1976 al 1980, nominato superiore provinciale, ha poi fissato la sede della provincia scalabriniana a Piacenza e rilanciato la casa madre aggregandovi il seminario, creato un centro studi, promuove la pinacoteca e la biblioteca che oggi sono di diritto tra i gioielli artistici e culturali di Piacenza. Infine, commosso: «Grazie, pregate per me, il Signore è stato grandioso. Io sono un uomo piccolo, non solo di statura, però nella mia vita ho sentito che l’amore di Dio mi ha sempre accolto».
fri