giovedì 13 ottobre 2011

Un monastero in prova

Volendo è un po' una storia da Il nome della Rosa. Con un lieto fine: nel senso che monaci e monache fondano una nuova congregazione e si spostano al Nord, appena sotto il Po, in un monastero temporaneo per un periodo di prova. Se tutto andrà bene, tra un anno e mezzo si partirà ufficialmente. Adesso lasciamoli tranquilli.

Tornano le monache a Villa Alberoni di Veano. Dopo la fugace esperienza delle suore di clausura messicane - le Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento - stavolta nel complesso dell'Opera Pia arrivano le religiose di una nuova congregazione nata in Italia solo nel 2010.
Si tratta della Fraternità monastica di Nazareth-monastero di Vallechiara. Nella diocesi di Piacenza-Bobbio arriverà anche il ramo maschile della congregazione. I monaci, probabilmente dalla fine dell'anno o al più tardi dal mese di gennaio del 2012, alloggeranno nella casa delle Missionarie Scalabriniane a Cassano di Pontedellolio. D'obbligo spiegare, anche se si tratta di una situazione delicata, che monache e monaci non piovono dal cielo. La Fraternità monastica di Nazareth-monastero di Vallechiara è nata sulle ceneri della Famiglia Monastica Fraternità di Gesù con sede nel moderno monastero di Vallechiara, nome molto conosciuto nella galassia italiana dei prodotti biologici. Solo un esempio: la produzione bio del monastero, nel 2008, veniva classificata al quinto posto in Italia per la conserva di pomodoro dal prestigioso Gambero Rosso. In seguito ad una serie di vicissitudini interne alla comunità - si parla di costrizioni psicologiche, sfruttamento, culto della personalità... - tuttavia, in data 12 aprile 2010 la Congregazione vaticana per gli Istituti di Vita Consacrata e la Società di Vita Apostolica hanno emanato il decreto di soppressione della Famiglia Monastica Fraternità di Gesù. Naturalmente dopo le dettagliate relazioni del visitatore apostolico e dei due commissari pontifici inviati dal Vaticano, ovvero i "piacentini" padre Alberto Vernaschi (Vincenziano) e padre Sisto Caccia (Scalabriniano). Quest'ultimo, all'interno della diocesi di Piacenza-Bobbio, è anche il vicario episcopale per la vita consacrata. Ecco perchè tutto ciò che di buono c'era nel vecchio monastero ha trovato posto proprio nel Piacentino (con il benestare del vescovo Gianni Ambrosio), dove padre Caccia è tornato e dove segue in prima persona la nascita della nuova congregazione. Si limita ad assentire sulla celebre frase di Bossuet - "Dio scrive diritto anche sulle righe storte degli uomini" - ed a spiegare la regola della Famiglia monastica di Nazareth. «La giornata dei monaci e della monache sarà dedicata al lavoro con sette ore (sei all'inizio) - evidenzia padre Caccia - poi alla preghiera e allo studio, facendo riferimento a San Benedetto, a San Basilio e al pensiero del Beato Charles de Foucauld». Ancora non esiste un priore. Le due comunità, femminile e maschile, sono affidate a padre Caccia che continua a rivestire l'incarico di commissario pontificio. «Sono donne e uomini che stanno percorrendo un cammino di fede e la loro presenza qui a Piacenza è provvisoria. Rimarranno fino al giugno del 2013 per un periodo di formazione» così come è stato previsto all'atto di approvazione della regola il 14 settembre 2010 con la firma del vescovo di Velletri-Segni, Vincenzo Apicella. A Veano le monache alloggeranno, come detto, al Collegio Alberoni. Al momento, con l'Opera Pia, è stato siglato un contratto di nove mesi. Non nell'ala ristrutturata per ospitare le suore messicane non essendo questa congregazione di clausura. Saranno otto monache guidate da una maestra di noviziato e potranno relazionarsi con la popolazione locale. Stessa libertà anche per i monaci che troveranno accoglienza a Cassano. Saranno in sette e alloggeranno in una canonica ristrutturata appartenente alle Scalabriniane.
Federico Frighi


10/10/2011