venerdì 25 gennaio 2008

Bertone, Monari e, forse, Caffarra i consacranti di Ambrosio

Piacenza - Il vescovo Luciano Monari sarà uno dei tre alti prelati che ordineranno monsignor Gianni Ambrosio il prossimo 16 febbraio nella cattedrale di Piacenza. Il consacrante (o ordinante) principale sarà il cardinale Tarcisio Bertone. La terna dovrebbe essere completata dall’arcivescovo di Bologna, il cardinale fidentino Carlo Caffarra (nella foto). La sua presenza sarà confermata in questo fine settimana. Non ci sarà invece, per impegni concomitanti, il cardinale Camillo Ruini. Monari sarà presente come rappresentante della Conferenza episcopale italiana.
Monsignor Ambrosio, intanto, anche ieri mattina ha effettuato una visita lampo nel vescovado di Piacenza per prendere visione dello stato dei lavori dell’appartamento che lo ospiterà dal prossimo 16 febbraio. Tramite l’amministratore diocesano Lino Ferrari, ha portato il suo saluto ai giornalisti riuniti nella cappellina dell’episcopio per festeggiare il patrono San Francesco di Sales. Assieme a monsignor Ferrari, don Davide Maloberti (direttore de il Nuovo Giornale) e don Giancarlo Conte (parroco di San Giuseppe operaio). Una cerimonia semplice ma partecipata, la messa di ieri mattina, in cui monsignor Ferrari ha offerto agli operatori della comunicazione più di uno spunto di riflessione. «Non guardate a ciò che dice la Chiesa, con gli occhi della destra o della sinistra - l’invito di Ferrari -, la Chiesa si guardi nell’ottica del Vangelo». Ha chiuso con la figura di Igino Giordani, giornalista, deputato, direttore della Biblioteca Apostolica Vaticana e, insieme a Chiara Lubich, co-fondatore del Movimento dei Focolari. Così scriveva Giordani nel 1924 in un articolo intitolato La Magna Carta del giornalismo: «La responsabilità del giornalista, davanti a Dio e davanti agli uomini è formidabile: egli ha in mano, talora, la vita e la morte. Il giornalista ha, in un certo senso, la funzione del profeta, è un mediatore tra la verità e il pubblico. La stampa è un servizio sociale... È stata definita il quarto potere, ma più volte è il primo e talora l’unico: il giornalista ... se ha un’idea in testa, una fiamma nel cuore, vale sul mercato più di un finanziere. Il compito dello scrittore svolto in tale maniera può costare persino il martirio, l’emarginazione, il sacrificio».
Federico Frighi

Per il testo integrale dell'articolo si veda Libertà di oggi, 25 gennaio 2008