lunedì 12 novembre 2012

Duomo, problemi al fronte nord

Hanno fatto passare la cuspide del Duomo mattone per mattone; hanno toccato con mano tutte le parti sporgenti per vedere se si muovessero e costituissero un pericolo. Entro una settimana verrà redatto un report con la diagnosi esatta. Dalle prime osservazioni, tuttavia, sembra che la salute della torre campanaria non sia così malmessa, tanto che le transenne che delimitano la cattedrale potrebbero venire tolte già oggi.


E' durata otto ore la "visita medica" del gigante malato resasi necessaria dopo il crollo dei giorni scorsi. Dalle 9 del mattino alle 5 del pomeriggio di ieri i tre tecnici-rocciatori della ditta Gasparoli di Milano hanno lavorato a 74 metri d'altezza appesi alle corde da scalata, sfidando i venti che, in quota, soffiavano forte spazzando via ogni nube. «Ancorati alla base dell'angelo, hanno diviso idealmente il cono in quattro quadranti - spiega l'architetto Manuel Ferrari, a capo dell'ufficio tecnico della diocesi - e si sono calati toccando con mano ogni mattone dei 160 metri quadrati totali di superficie. A breve avremo un report definitivo».

«Con questi controlli - osserva don Giuseppe Lusignani, direttore dell'Ufficio beni culturali della diocesi di Piacenza-Bobbio - avremo la certezza sullo stato di salute della cuspide del campanile. Dopo aver valutato il report si deciderà come procedere. Certamente, se risulterà la necessità di provvedere con interventi d'urgenza, quelli verranno effettuati subito per la messa in sicurezza della torre».

Dalle prime impressioni la situazione sembra abbastanza rincuorante. «Ci aspettavamo delle condizioni peggiori - ammette l'architetto - in realtà i problemi sono soprattutto relativi al fronte nord, quello che si affaccia sul palazzo vescovile, situazione che già conoscevamo». Le porzioni di laterizio in fase di distacco sarebbero veramente poche e non significative. Si attende ora il report della ditta Gasparoli che dovrebbe arrivare entro la prossima settimana. Poi si aprono due strade. Un primo intervento di messa in sicurezza della torre, se sarà necessario, con un'ipotesi di rete contenitiva per bloccare l'eventuale caduta di calcinacci e detriti. Ma non è detto, viene ribadito, che tale operazione si renda necessaria. La seconda strada invece, obbligatoria, prevede un primo confronto con la Soprintendenza per individuare un possibile intervento al fine di mettere in totale sicurezza l'intero cono della torre campanaria. Il secondo confronto sarà poi con i costi di tale progetto. Occorrerà vedere di quale entità saranno e soprattutto come recuperare le risorse necessarie. L'obiettivo sarà evitare che si formino ristagni di acqua sulle superfici piane dei mattoni, una situazione che a lungo andare porta alla disgregazione dei mattoni stessi con il conseguente crollo di detriti.

Federico Frighi

06/11/2012 Libertà