venerdì 10 aprile 2009

La morte di don Antonio: dalla sua parrocchia nacque una fetta di città

Piacenza - «Oggi noi sacerdoti celebriamo il dies natalis di don Antonio, della sua nascita al cielo». Così il vescovo Gianni Ambrosio si è rivolto alle circa mille persone presenti ieri alla Santissima Trinità per salutare lo storico parroco fondarore, monsignor Antonio Tagliaferri, scomparso martedì all'età di 91 anni. Il vescovo cita il Vangelo del Mercoledì santo dove i discepoli chiedono a Gesù: «Dove vuoi che ti prepariamo per mangiare la Pasqua?».
«Don Antonio ha preparato la sala, il grande e maestoso edificio di questa chiesa con tutto ciò che vi ruota attorno - continua il vescovo -. Prima ancora ha preparato i cuori e le menti che formano la comunità, l’Azione Cattolica, gli Scout, il Cammino neocatecumeale, un impegno su ogni fronte per donare la Parola, per celebrarla, per viverla». Poi, rivolgendosi direttamente ai tanti parrocchiani, «avete avuto molte occasioni di rendervi conto della grazia della presenza del Signore in mezzo a voi nel lungo ministero pastorale di don Antonio. Ha fondato e retto questa parrocchia con grande dedizione, un ministero con profonde trasformazioni in questo quartiere e in questa città. Don Antonio ha tenuto ben saldo il timone della fede, sapendo che la verità e la grazia hanno sorgente in Cristo Gesù. Egli appartiene a quei servitori di Cristo verso i quali la comunità cristiana ha sempre grandi debiti di riconoscenza».
Così l’attuale parroco, monsignor Riccardo Alessandrini: «L’avventura pastorale di don Antonio continuò tra tanta povertà e tra immensi sacrifici. Ma avvenne il miracolo: nacque prima la comunità di persone, poi la cripta, la casa parrocchiale, la chiesa superiore, la scuola materna. Prima la parrocchia, poi il quartiere. Fino alla fine don Antonio amava ricordare che tutto ciò era da attribuire ad un intervento di San Pio da Pietrelcina. Portava scolpita nel suo cuore la memoria di quella frase: “Va, fa sta chiesa, essa renderà grande gloria a Dio”».