sabato 27 novembre 2010

Nasce la parrocchia musulmana

Che ci sia anche la moschea è fuor di dubbio. Però non si può dire. Perché la parola fa venire i brividi a diversi piacentini e perché loro, i musulmani di Piacenza, hanno paura che, solo pronunciandola, possa venire gettato alle ortiche un lavoro sotterraneo che portano avanti ormai da due anni. In effetti, a Piacenza, non sta nascendo una moschea, ma una vera e propria parrocchia musulmana.

Guai a chiamarla moschea, perchè in effetti, di moschea vera e propria, non si tratta. Piuttosto è un luogo simile ad una cittadella islamica, un posto dove si va per pregare Allah, ma anche per studiare il Corano, per confrontarsi con le altre religioni o semplicemente - dicono - per festeggiare un compleanno o passare qualche ora insieme. L'Associazione culturale islamica di Piacenza presenta il progetto della sua nuova sede che sorgerà dietro l'attuale di via Caorsana 43. Lo fa nel giorno in cui annuncia, per il secondo anno consecutivo, il proprio sostegno a Telethon e alla lotta contro la distrofia muscolare e le malattie genetiche. Così (ieri pomeriggio) nel gelido capannone sulla Caorsana, il verde dell'Islam si mischia al verde delle bandiere e dei palloncini della campagna Telethon in una sorta d'inconsueta comunione d'intenti.
C'è il sindaco di Piacenza, Roberto Reggi - «è la prima volta che sono qui e sono contento di essere venuto» -, il direttore della Bnl piacentina, Luca Petraso, e il referente di Bnl per Telethon, Carlo Dallagiovanna. A fare gli onori di casa Arian Kajashi, presidente dell'Associazioni culturale islamica. Di origini albanesi, si prende un applauso corale quando promette di compensare il suo non fluente italiano con i fatti. «Vogliamo convivere con tutti - assicura - e rispettare la legge del paese che ci ospita. Questo centro sarà un ponte tra i musulmani di Piacenza e la città». Tocca al progettista, l'architetto Luigi Baggi, presentare i lavori. «Stiamo parlando di un'associazione iscritta al registro provinciale delle associazioni di promozioni sociale - ci tiene ad evidenziare in premessa -. La legge dà la possibilità a queste associazioni di aprire la propria sede in qualsiasi zona della città e il loro scopo statutario è lo scambio culturale tra i popoli di culture differenti». Il progetto si realizzerà nel capannone e nelle aree esterne acquistate dall'associazione ad un'asta giudiziaria per 330mila euro. L'intero spazio è di circa 3.700 metri quadrati e ruota attorno ad un cuore: un giardino e una piazzetta a forma di cinque cerchi, i cinque pilastri dell'Islam (testimonianza di fede, preghiere, digiuno, elemosima, pellegrinaggio) che si dovrebbe chiamare piazzetta dei popoli. Poi tende, gazebi e un parco giochi per bambini. La piazza sarà realizzata con pietre naturali provenienti dai paesi della cultura islamica. Poi tre fabbricati: la sede con gli uffici dell'associazione, l'alloggio del custode e l'accoglienza dei pellegrini di passaggio e il grande edificio a due piani. Al piano terra due sale da cento metri quadri, una per gli uomini e una per le donne. Entrambe confinano con il grande salone di 600 metri quadrati con soppalco riservato alle donne. Al piano superiore aule e uffici vari per le attività interne all'associazione. L'entrata dell'edificio sarà un grande portale ad arco a sesto acuto che «tenta di raffigurare - dice Baggi - la somma dell'evoluzione dell'arco nell'esperienza architettonica dei paesi arabi».
All'esterno una torre «con elementi architettonici della cultura islamica». Sembra un campanile, o meglio, un minareto un po' ingrassato, ma altro non è - come sottolinea ancora l'architetto Baggi - che «una torre tecnologica». Al suo interno c'è un ascensore. «Gli elementi delle moschee - mette bene in chiaro Baggi - qui non ci sono perchè questa non è una moschea: non avrebbe gli edifici e i locali destinati alla collettività, i giardini e tutto il resto». I lavori termineranno non si sa quando - Baggi parla di diversi anni - anche se l'ingresso nei locali è previsto nel 2011.
Federico Frighi


21/11/2010 Libertà

Urbino per Africa Mission

E' stato presentato a Urbino il progetto “Twogether. Due scuole, due culture, due mondi... sotto lo stesso cielo” nel corso di un convegno svoltosi presso la Sala degli Incisori del Collegio Raffaello organizzato dalla ong piacentina Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo. L’occasione è stata l’uscita in libreria dei volumi che documentano l’esperienza di collaborazione didattica, nata nell’ambito del progetto, tra la “Scuola dell’Infanzia di Cavallino” di Urbino e la “Our Lady of Consolata Infant School” di Kampala, in Uganda. Il progetto, ideato e realizzato dall’insegnante Giosiana Cepile, ha portato infatti alla realizzazione di tre libri scritti a più mani, tre storie che, viaggiando letteralmente da un continente all’altro, hanno permesso un interessante scambio umano e culturale. Proprio per accentuare questi aspetti di multiculturalità, i tre testi, “Storia di un’amicizia”, “La Rondine Azzurra” e “Storia di un piccolo, piccolo seme”, sono bilingue, ovvero scritti in italiano e inglese, e arricchiti da numerose immagini che mostrano parte delle attività sperimentate con i bambini di Urbino e Kampala.

Alla presentazione, oltre all’autrice dei tre volumi editi da Argalìa Editore, hanno partecipato il presidente di Africa Mission, don Maurizio Noberini, il direttore nazionale della ong, Carlo Ruspantini, e l’assistente spirituale mons. Sandro De Angeli. È intervenuto inoltre il prof. Massimo Baldacci, docente di Pedagogia Generale all’Università di Urbino, che ha proposto una riflessione sulla metodologia utilizzata dal progetto. Nel corso dell’incontro è stato anche proposto un collegamento video con la sede ugandese di Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo e con gli insegnanti delle scuole di Kampala coinvolte nel progetto. I proventi dei tre libri saranno interamente devoluti ad Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo per sostenere i progetti a Kampala finalizzati all’educazione scolastica a favore della “Our Lady of Consolata Infant School” e all’acquisto di un terreno per la costruzione di un nuovo edificio per un’altra scuola ugandese, la “Great Valley School of Kampala”. Il progetto si propone anche la realizzazione di una mostra itinerante, che nel prossimo anno arriverà anche a Piacenza. Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.sottolostessocielo.org. Eventuali ordini dei libri possono essere effettuati presso: Argalìa Editore Urbino delle Arti Grafiche Editoriali Srl Via della Stazione, 41 - 61029 URBINO - tel. 0722 328733.