mercoledì 20 agosto 2008

VACANZE SOLIDALI/Scarpe nuove per 130 bambini di strada

PIACENZA - Centotrenta bambini africani cammineranno sulle strade di terra rossa con le scarpe donate dalla solidarietà dei piacentini. Non solo, per la prima volta, loro che in Africa, ai margini della savana, ci vivono, hanno potuto vedere leoni, zebre, elefanti e giraffe. Sempre grazie alla solidarietà dei piacentini. Già, perché gli animali che da noi si vedono allo zoo, laggiù si trovano solo nei parchi nazionali, dove vanno i turisti e dove il ticket d’ingresso costa caro. Sono le piccole vittorie quotidiane di un gruppo di ragazzi piacentini che quest’estate ha deciso di rinunciare ad una vacanza convenzionale sotto l’ombrellone o in un rifugio d’alta montagna preferendo un viaggio di conoscenza tra i bambini di strada del Kenya. Michela Perduca, 23 anni, studentessa universitaria in psicologia, Lucia Selvatici, sua coetanea, che a settembre inizierà il servizio civile femminile, Matteo Di Paola, 24 anni, che invece ha appena terminato il servizio civile alla Caritas, sono partiti alla volta del Kenya con l’associazione Piccolo Mondo. «Quest’estate non avevo voglia di una vacanza normale - spiega Michela - ma di fare un’esperienza in una realtà diversa dalla mia, qualche cosa che mi arricchisse a livello personale». Piccolo Mondo, Amani, l’amico che in Africa c’è già stato più volte, la pianificazione dell’itinerario, l’aiuto dei genitori per pagarsi gli 800 euro di biglietto aereo, fino alla cena benefica che tra amici e conoscenti, riesce a portarne a casa altri duemila. A questi se ne aggiungono poi 500 a testa offerti dal Comune di Piacenza (settore Servizi Sociali) come contributo al campo di conoscenza. Obiettivo principale: conoscere, appunto, ed aiutare la Casa di Laura, dove un pastore protestante con moglie e 4 figli, si occupa di bambini di strada e di orfani. Ne ospita una trentina, ai quali si aggiunge il centinaio che frequenta la Mosop School (fondata dallo stesso pastore alla memoria del padre). «Abbiamo vissuto per due settimane con i bambini - racconta Michela -. All’inizio avevamo un poco di timore, non sapevamo che giochi inventarci. Poi abbiamo capito che per loro l’importante era che noi fossimo lì. Erano abituati giocare con niente e si divertivano con niente. La nostra presenza li faceva sentire contenti». Anche una gita al Masaai Mara (Parco nazionale) può diventare un motivo di arricchimento per i bambini che pur abitando ai confini della savana non avevano mai visto, leoni, zebre ed elefanti.«La fatica più grande? Quella di riuscire a vivere nei loro tempi. Conducono una vita diversa dalla nostra, a ritmi impensabili, per loro il tempo non esiste. La prima sensazione è di essere lì a non fare nulla. Poi si impara a vivere secondo il loro orario. Loro ti chiedono semplicemente di essere lì». Durante la presenza di Michela ed amici in Kenya è stata inaugurata la stalla della Casa di Laura: «Grazie agli aiuti inviati da Amani e dalle associazioni collegate sono state acquistate mucche da latte in sostituzione di quelle del posto che di latte ne facevano sempre meno». E i soldi del Comune e i duemila euro raccolti con la cena benefica? «Li abbiamo consegnati al pastore protestante, li utilizzerà per comprare le scarpe dei bambini all’inizio del prossimo anno scolastico. Là le scarpe costano molto e si consumano subito».
Federico Frighi

Il testo integrale su Libertà di oggi, 20 agosto 2008