lunedì 24 dicembre 2007

Fermiamoci di fronte al presepe!

Il messaggio di Natale dell'amministratore diocesano
monsignor Lino Ferrari


Tutti aspettano un Natale come si aspetta in mezzo a sofferenze e incertezze una ragione di Speranza. Anche per chi non crede il Natale ha un fascino particolare ‑ le musiche rasserenanti, i doni, i ricordi dell’infanzia, le luci e gli addobbi; e poi quel clima che ti fa sentire il bisogno di pensare a chi soffre, di fare visita a chi è solo, chi è dimenticato per mesi pur passando quotidianamente davanti alla porta di casa sua. Per noi cristiani il Natale è l’evento nel quale si è manifestato l’amore di Dio per noi. Un amore che lo ha portato a condividere, non ha gettato il Signore uno sguardo dall’alto con qualche dono, ma si è fatto dono abbassandosi. Il Figlio di Dio si è fatto uomo perché gli uomini diventassero figli di Dio. Lo sentiamo ripetere tante volte in questo tempo natalizio nel canto: “Dio si è fatto come noi, per farci come Lui”. Abbiamo vissuto come Chiesa diocesana questo tempo di Avvento con lo slogan ‑ “Figli nel Figlio” ‑, perché la nostra dignità grande nasce da qui: siamo diventati figli di Dio, e lo siamo diventati con il Battesimo. Abbiamo scelto per questo come luogo per trasmettere gli auguri di Natale la cappella dove si conserva una grande vasca battesimale nella nostra Cattedrale. Questa vasca, che risale al IV secolo, qui sono stati battezzati i primi cristiani della nostra Chiesa di Piacenza. E all’interno di questa cappella è conservato anche un prezioso trittico, di Serafino dei Serafini, che ripropone anche una attività che è stata l’immagine che ci ha accompagnato nel tempo di Avvento: La natività dove vediamo Maria con in braccio Gesù, e Giuseppe raccolto in preghiera. Anche Maria con le mani giunte in atteggiamento di preghiera, ci invitano a disporci così: a celebrare il Natale facendo spazio nell’animo. Ci farà bene una sosta davanti al Presepe, e ci può fare bene anche una sosta davanti al Battistero dove abbiamo ricevuto quel Sacramento che ci ha reso figli di Dio, ci ha fatto entrare nella sua famiglia. Da queste soste potrà scaturire il grazie. Ed è da un animo grato, e non da un animo gretto ripiegato su se stesso, che scaturisce la gioia e lo sguardo benevolo e l’accoglienza fraterna. Sappiamo che il Natale per alcune persone sarà un giorno dove la sofferenza si farà più acuta a causa della solitudine, a causa della mancanza di qualche persona cara; però quante iniziative in questo tempo per fare sentire la vicinanza, l’affetto. Speriamo davvero che anche tra noi qui a Piacenza si moltiplichi l’attenzione verso chi si trova in situazione di bisogno e di sofferenza. Ogni Natale ci coglie in situazioni diverse. Il Natale dell’anno scorso era senz’altro per ciascuno di noi un Natale diverso da quest’anno. Così lo è anche per la nostra Chiesa: arriva il nuovo Vescovo, o meglio l’annuncio del nuovo Vescovo. Abbiamo sentito il distacco e la sofferenza per la partenza del vescovo Luciano. Ora sentiamo la gioia di potere accogliere il nuovo Pastore. Lo riceviamo come dono del Santo Padre, e ultimamente come dono del Signore. “Il Signore ti faccia sperimentare la sua presenza fonte di gioia e di speranza, come lo fu per Maria e Giuseppe e per i pastori accorsi alla grotta”. L’augurio di buon Natale che rivolgo a nome della nostra Chiesa Diocesana è per tutti. E vorrei che ognuno lo sentisse come rivolto a sé con questo contenuto: “Il Signore ti faccia sperimentare la sua presenza fonte di gioia e di speranza, come lo fu per Maria e Giuseppe e per i pastori accorsi alla grotta”. Auguri alle comunità cristiane, alle famiglie, ai malati, alle persone sole, ai fedeli di altre religioni, a coloro che non credono ma sono in ricerca di motivi di Speranza.
Buon Natale a tutti!