Per il resto hanno perso veramente tutti.
1) Il Comune. Ancora una volta siamo qui a parlare di difetto di comunicazione! Lo hanno ammesso anche quelli dell'amministrazione sulla prima fase del progetto. Si poteva fare una assemblea pubblica o passare attraverso la Circoscrizione che esiste almeno per essere informata. Niente. Del progetto ne ha scritto per la prima volta Liberta' quando già la concessione comunale era attiva: ovvero dopo il 5 gennaio di quest'anno. Con tutti i soldi che spende il Comune di Piacenza, investa una volta per tutte su un ufficio comunicazione e partecipazione e gli dia poi retta!
2) La parrocchia di San Giuseppe Operaio
Esistono degli organismi partecipativi all'interno della Chiesa, vedasi il consiglio pastorale parrocchiale e il consiglio economico parrocchiale. Si usino! Non ci si può dimenticare di loro quando ci sono 168 mila euro da spendere! Solo così la decisione ultima del parroco può essere veramente partecipata e condivisa.
3) Il comitato di via Arata
Prendersela con un prete che dal '71 ad oggi ha tirato su generazioni di Piacentini attorno al campanile della Galleana, appendere striscioni ai balconi contro la parrocchia, scagliarsi con toni sopra le righe contro un progetto che fa giocare ed educa i bambini cittadini di domani, tutto questo, anche se si ha ragione, se si e' cattolici o anche solo cittadini di oggi non deve essere stato facile. Eppure e' stato. Sono diversi i modi per protestare e per difendere i propri diritti. Ci sono in primo luogo gli esposti, poi le cause legali. Le manifestazioni di piazza e la macchina del fango azionata contro un prete sono cose da far intervenire l'esorcista. In quaresima poi...
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