venerdì 13 marzo 2009

A 80 anni medico piacentino salva pellegrino in San Pietro

Piacenza - A 80 anni suonati non solo è stato l’angelo custode di Giampiero Steccato per tutto il viaggio da San Damiano in Vaticano e ritorno. Ha anche salvato la vita a un pellegrino americano privo di sensi a pochi metri dal Santo Padre. Il dottor Ugo Gazzola, medico veterano della Croce Rossa di Piacenza, già primario di cardiologia nell’ospedale cittadino, racconta la sua avventura appena toccato il suolo di San Damiano. «Ero seduto sul sagrato - dice - quando ho visto un signore di mezza età accasciarsi al suolo». «Era due posti più in là del mio - continua il dottor Gazzola - e per questo sono stato il primo ad intervenire». «Dapprima ho pensato subito ad un episodio epilettico - racconta -. Poi ho compreso che si trattava di un arresto cardiocircolatorio e mi sono messo a praticargli il massaggio cardiaco». Un pellegrino importante: «Si trattava di un cittadino statunitense parente di un vescovo americano. Il presule mi ha rincorso ben due volte nella folla per ringraziarmi».
fri

Il testo integrale su Libertà del 12 marzo 2009

Papa Ratzinger devoto di San Colombano

Piacenza - Un minuto di colloquio a tu per tu con il Santo Padre in piazza San Pietro. Il vescovo Gianni Ambrosio è stato tra i primi ad omaggiare Benedetto XVI alla conclusione dell’udienza generale del mercoledì. Dopo un cardinale e tre o quattro vescovi. Al suo turno, si è tolto lo zucchetto in segno di rispetto (qualche altro presule se ne è dimenticato) e ha baciato l’anello papale (il cosiddetto “anello del pescatore” che identifica colui che è il successore di Pietro). Poi, rimesso al suo posto il tradizionale copricapo viola, si è presentato: «Sono il vescovo di Piacenza-Bobbio». Papa Ratzinger, come già in gennaio in occasione del pellegrinaggio diocesano, lo ha simpaticamente interrotto: «Ah, Bobbio - ha esclamato - la città di San Colombano». Una sorta di chiodo fisso di Benedetto XVI, chissà, magari di buon auspicio, alla fine di tutti questi incontri, per una visita apostolica in Alta Valtrebbia (al momento solo una lontanissima ipotesi giornalistica). Poi, quando ha saputo che monsignor Ambrosio stava guidando un pellegrinaggio di trentacinque tra sindaci e amministratori piacentini, si è stupito. «Così tanti?» ha domandato al vescovo. «Gli ho detto che con noi c’era una persona molto malata - spiega il vescovo - che era venuta da Piacenza per omaggiarlo». Il Santo Padre, una volta ricevuti cardinali e vescovi, si recherà proprio da Giampiero Steccato (come raccontiamo nella pagina precedente) e la sua famiglia per incoraggiarli. Accompagnato dal vescovo Gianni Ambrosio. «Lo ha accarezzato e abbracciato - racconta il presule - poi lo ha benedetto per due volte. Ho visto il Santo Padre commosso».
fri

Il testo integrale su Libertà del 12 marzo 2009

Steccato, dal Papa una tenerezza che non ti aspetti

Piacenza - «È una tenerezza che forse non ti aspetti. Invece papa Ratzinger ha dimostrato di essere una persona vicino alla gente: ha accarezzato e baciato mio padre». Silvia Steccato ha appena riabbracciato la propria bimba Margherita (3 anni) nell’hangar della base di San Damiano dopo il viaggio della vita. Racconta così quella manciata di secondi. «Quando si stava avvicinando a noi ho detto a papà stava che arrivando il Santo Padre». Steccato, infatti, non può vedere. «È il Papa, ti giuro che è vero» gli ha sussurrato emozionata. Non c’è stato bisogno di crederci. Papa Benedetto gli ha parlato con il suo inconfondibile accento tedesco, lo ha abbracciato e baciato.
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Il testo integrale su Libertà del 12 marzo 2009