venerdì 13 marzo 2009

Papa Ratzinger devoto di San Colombano

Piacenza - Un minuto di colloquio a tu per tu con il Santo Padre in piazza San Pietro. Il vescovo Gianni Ambrosio è stato tra i primi ad omaggiare Benedetto XVI alla conclusione dell’udienza generale del mercoledì. Dopo un cardinale e tre o quattro vescovi. Al suo turno, si è tolto lo zucchetto in segno di rispetto (qualche altro presule se ne è dimenticato) e ha baciato l’anello papale (il cosiddetto “anello del pescatore” che identifica colui che è il successore di Pietro). Poi, rimesso al suo posto il tradizionale copricapo viola, si è presentato: «Sono il vescovo di Piacenza-Bobbio». Papa Ratzinger, come già in gennaio in occasione del pellegrinaggio diocesano, lo ha simpaticamente interrotto: «Ah, Bobbio - ha esclamato - la città di San Colombano». Una sorta di chiodo fisso di Benedetto XVI, chissà, magari di buon auspicio, alla fine di tutti questi incontri, per una visita apostolica in Alta Valtrebbia (al momento solo una lontanissima ipotesi giornalistica). Poi, quando ha saputo che monsignor Ambrosio stava guidando un pellegrinaggio di trentacinque tra sindaci e amministratori piacentini, si è stupito. «Così tanti?» ha domandato al vescovo. «Gli ho detto che con noi c’era una persona molto malata - spiega il vescovo - che era venuta da Piacenza per omaggiarlo». Il Santo Padre, una volta ricevuti cardinali e vescovi, si recherà proprio da Giampiero Steccato (come raccontiamo nella pagina precedente) e la sua famiglia per incoraggiarli. Accompagnato dal vescovo Gianni Ambrosio. «Lo ha accarezzato e abbracciato - racconta il presule - poi lo ha benedetto per due volte. Ho visto il Santo Padre commosso».
fri

Il testo integrale su Libertà del 12 marzo 2009

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