venerdì 6 aprile 2012

L'arcivescovo di Sarajevo a Piacenza per Sant'Antonino

Sarà l'arcivescovo di Sarajevo, il cardinale Vinko Puljic, il testimone di pace e di dialogo invitato dalla parrocchia di Sant'Antonino per le celebrazioni del santo patrono il prossimo 4 luglio. Da qualche anno a questa parte, il giorno della festa viene preceduto dalle cosiddette Celebrazioni Antoniniane, occasione di riflessione per la città sul valore della cittadinanza e dell'essere cittadini. Dopo gli inviti a Piacenza a Ernesto Olivero, ai vescovi Luciano Monari, Piero Marini, Luigi Bettazzi, al cardinale Ersilio Tonini, solo per citare alcuni testimoni, quest'anno la scelta è caduta sull'arcivescovo di Sarajevo, il cardinale Vinko Puljic.
«Quest'anno cade il 20esimo anniversario della guerra che ha sconvolto l'ex Jugoslavia - spiega don Giuseppe Basini, parroco di Sant'Antonino - con l'assedio di Sarajevo, il più lungo e forse più sanguinoso della storia moderna. Il cardinale Puljic ha vissuto direttamente questa realtà di violenza ed è diventato punto di riferimento per i cattolici di Bosnia-Erzegovina, stimato da musulmani, ortodossi ed ebrei sul territorio di Sarajevo. Da allora è un testimone di pace e di dialogo, nonostante la comunità cattolica di Sarajevo viva oggi in una condizione di minoranza e discriminazione». «Il cardinale Puljic viene a Piacenza proprio per chiedere che l'Europa non si dimentichi di questa terra (la Bosnia-Erzegovina con la città di Sarajevo) che può diventare anche per altri paesi del rispetto delle differenze e delle minoranze, tema quanto mai attuale in questi giorni». Importante sottolineare come la venuta a Piacenza del cardinale Puljic sia resa possibile anche grazie all'interessamento della comunità bosniaca piacentina, tra l'altro, in maggioranza musulmana; in particolare dal coordinatore della Diaspora bosniaca in Italia e presidente di "BiH Oltre i confini", il piacentino Medaga Hodzic. Il cardinale Vinko Puljic parlerà ai piacentini martedì 3 luglio alle ore 21 nella Sala dei Teatini intervistato dal direttore di Libertà, Gaetano Rizzuto. Il giorno successivo presiederà la solenne celebrazione patronale con il vescovo Gianni Ambrosio.
Recentemente, in occasione del 20° anniversario dell'inizio del tragico assedio alla città di Sarajevo, la diocesi di Terni-Narni ha assegnato al cardinale il prestigioso premio annuale di San Valentino per il suo costante impegno a favore della pace svolto nel corso della drammatica guerra balcanica (1992-1995). Il cardinale Puljic, 66 anni, eletto alla sede arcivescovile bosniaca solo un anno prima che iniziasse il conflitto e creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 1994, dunque in piena guerra, si è distinto in quegli anni duri per gli accorati appelli di pace e di difesa dei diritti inalienabili della persona umana, rischiando anche la vita. E' un vescovo che si è speso perché uomini e donne di tradizioni e confessioni diverse potessero vivere insieme in una terra ricca di fede, storia e antiche memorie e che ha testimoniato con la vicinanza alla popolazione il Vangelo della pace e dell'amore. «Un cristiano che ha combattuto per la pace - come ha sottolineato nella motivazione del premio il vescovo di Terni, Vincenzo Paglia -, senza armi ma con la fede, senza mezzi se non quelli della testimonianza e della predicazione»
Federico Frighi


23/03/2012 Libertà