martedì 13 gennaio 2009

Pasto caldo per i poveri anche di sera

Piacenza - Una nuova vittoria della solidarietà piacentina. Ieri pomeriggio è stata inaugurata in via San Vincenzo l’apertura serale della Mensa della Fraternità. «C’è stato veramente un lavoro di Chiesa» dice raggiante monsignor Giampiero Franceschini, direttore della Caritas diocesana fino allo scorso anno. «La Caritas ha proprio questa missione: far crescere la solidarietà nella comunità. Penso che con questo risultato anche questa missione possa definirsi compiuta». Ieri erano in tanti a dare il via al prolungamento serale della mensa che, nel 2008, solo a pranzo, ha dato da mangiare a 530 persone (32 in più del 2007) per un totale di 13.268 pasti. La diocesi, con il vescovo Gianni Ambrosio (accompagnato dal diacono Pierluigi Marchionni), la città, con il sindaco Roberto Reggi e l’assessore Giovanna Palladini, diversi parroci, soprattutto dell’Unità Pastorale 1, quella del centro storico: don Giuseppe Basini, monsignor Anselmo Galvani, monsignor Bruno Perazzoli, don Antonino Scaglia. Il nuovo direttore della Caritas, Giuseppe Chiodaroli. E tanti, tanti volontari: nuovi, come Cristina Fumi, o vecchi, come la decana, Gina Casati, di 94 anni suonati.«Il volontariato è il punto centrale della Caritas - sottolinea monsignor Franceschini - e se siamo arrivati fino a qui è grazie ai volontari, soprattutto dell’Unità pastorale 1. Ora però vorremmo coinvolgere tutta la città». Servono altre persone di buona volontà per aprire la mensa anche il sabato sera.
fri

Il testo integrale su Libertà di oggi 13 gennaio 2009

Dall'ora di religione un viaggio a Sarajevo

Piacenza - In gita scolastica a Sarajevo per imparare la convivenza di culture e religioni diverse e per fermarsi a riflettere. Ci andranno i 14 ragazzi della 5ª ET2 (elettronica 2) dell’Isii Marconi di Piacenza. Sono stati loro ad accogliere la proposta formulata alla scuola dall’insegnante di religione Claudio Ferrari, assieme al collega Danilo Molinari. Un modo diverso per concludere il quinquennio in via IV Novembre. Niente Parigi, Roma, Ercolano e Pompei, settimane bianche o settimane verdi.
Il progetto è nato da un viaggio fatto lo scorso anno da Claudio Ferrari (che è anche consigliere comunale) a nome del Comune di Piacenza in Bosnia, a Jajce e Sarajevo. Piacenza, infatti, da qualche anno a questa parte si è fatta sostenitrice della candidatura di Jajce a patrimonio dell’umanità. «Mi ha colpito moltissimo, a Sarajevo (chiamata la Gerusalemme d’Europa) la convivenza possibile tra cristiani e musulmani, la presenza numerosissima di chiese, sinagoghe, moschee - racconta Ferrari -, così ho pensato che fosse utile a dei ragazzi di quinta vedere dal vivo un luogo centrale della storia europea». I ragazzi hanno avuto un grande merito: si sono fidati e, unica quinta dell’Isii Marconi, hanno accettato la proposta. La scuola, con il preside Giampaolo Binelli, ha accolto con favore il progetto lasciando anche una certa libertà di gestione agli organizzatori, tanto che è possibile la partecipazione al viaggio anche di alcuni ex studenti dell’Isii.
Uno degli elementi centrali sarà l’incontro con il generale Jovan Divjak, difensore di Sarajevo durante l’assedio nel conflitto che coinvolse i Balcani dal 1992 al 1996, nonché fondatore dell’associazione “L’educazione costruisce la Bosnia”. L’associazione raccoglie i bambini orfani di Sarajevo e vittime della guerra etnica e protegge senza distinzione di identità tutti i ragazzi che hanno bisogno di aiuto. Determinante sarà l’accompagnamento della Diaspora bosniaca con il rappresentante per l’Italia Medaga Hodzic che è proprio il presidente dell’associazione che a Piacenza e provincia riunisce circa 1.200 cittadini della Bosnia Herzegovina.
fri

Il testo integrale su Libertà dell'11 gennaio 2009